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"Dall’Eni ai taxi, il governo ora liberalizza sul serio", di Gianni Del Vecchio

La bozza prevede la separazione della rete del gas e più licenze. Arrivano le liberalizzazioni. E grazie a loro, finalmente ci sarà una prima scossa all’economia italiana che, secondo la relazione introduttiva del decreto che verrà approvato domani dal consiglio dei ministri, potrebbe valere nel lungo periodo un incremento del pil dell’11 per cento e dei salari reali del 12 per cento. Un intervento su vasta scala, quello del governo, che va a toccare sia i grandi interessi che i privilegi delle corporazioni più piccole.
L’anticipazione più significativa la dà il premier in persona nella conferenza stampa conclusiva dell’incontro col suo collega Cameron: nel decreto ci sarà la separazione della rete del gas (Snam Rg) dall’Eni. Il modello che si prenderà come esempio sarà quello dell’energia elettrica, dove la rete è gestita da Terna, società non dipendente dal leader di mercato, e cioè Enel.
In questo modo si dovrebbe immettere più concorrenza in un settore che oggi è dominato dall’Eni, cosa che contemporaneamente dovrebbe ridurre sia le bollette per i cittadini che la rendita di posizione del cane a sei zampe. Colpite anche le assicurazioni che perdono in parte il rapporto di esclusiva con gli agenti, almeno per quanto riguarda l’Rc auto. L’articolo 39 della bozza che circola da ieri pomeriggio impone agli assicuratori di informare i clienti sulle condizioni contrattuali di «almeno tre diverse compagnie non appartenenti ai medesimi gruppi».
La rottura dell’esclusiva è poi una misura che colpisce anche un’altra forte lobby, e cioè quella dei petrolieri. Dal 30 giugno di quest’anno i benzinai non saranno più vincolati ad acquistare i carburanti da un’unica compagnia, ma potranno comprare fino al 50 per cento sul mercato libero. Una misura che permetterà loro di risparmiare e trasferire una parte degli sconti agli automobilisti. Insomma, un modo indiretto per far scendere il prezzo della benzina.
Le liberalizzazioni poi toccano anche, seppur in tono minore, le banche: le commissioni sui prelievi via bancomat saranno fissate per legge, così come i costi di un conto corrente di base. Saranno aperti poi i mercati in cui operano le municipalizzate. Ci saranno incentivi affinché quest’ultime si accorpino fra loro, in modo da fornire i propri servizi a un prezzo più basso per i consumatori.
La bozza di decreto costituisce anche un attacco non da poco a categorie e professioni privilegiate. A partire dalle farmacie convenzionate. Sono confermate le norme sulla revisione della pianta organica, con il nuovo quorum stabilito a 3mila abitanti per farmacia, il che significa l’apertura di altri sei-settemila esercizi da aggiungere ai 18mila esistenti. Inoltre c’è la possibilità di aprire nuove croci verdi in centri commerciali e grandi strutture di vendita con superficie superiore a 10mila metri quadri. Per finire con la possibilità per i farmacisti di stabilire orari e turni liberamente nonché di praticare senza limitazione sconti su tutti i medicinali.
Una bella mazzata per gli speziali, tanto che Federfarma ha fatto intendere forti proteste nei prossimi giorni. Ma scontenti sono anche i parafarmacisti, perché nella bozza non si fa alcun cenno alla possibilità di vendere i farmaci di fascia C: i medicinali con obbligo di ricetta rimarranno nelle farmacie convenzionate.
Un’altra categoria che dovrà fronteggiare un sostanzioso aumento dei propri iscritti è quella dei notai. Il decreto stabilisce che entro il 2014 dovranno esserci 1500 nuovi professionisti, che andranno ad aggiungersi ai 5mila esistenti.
Per quanto riguarda tutti gli altri professionisti, si conferma l’abolizione completa delle tariffe: la contrattazione con il cliente diventa libera, con evidenti ripercussioni sulla concorrenza. Diventa infine obbligatorio il preventivo da parte di tutti, medici e operatori sanitari esclusi.
Ovviamente ce n’è anche per i più “piccoli”, tassisti e giornalai. Per i primi, la nuova Autorità per le reti determinerà l’incremento del numero delle licenze, la possibilità per i titolari di averne più d’una, nuove autorizzazioni part-time, orari più flessibili, la possibilità di esercitare anche al di fuori della propria città. Per i secondi, si amplia l’offerta dei punti vendita, potenziando le condizioni di concorrenza tra i venditori.

19.01.12