Giorno: 17 Gennaio 2012

"Mille euro al mese. La dura vita di gioiellieri e baristi", di Francesco Semprini

Sarà colpa della crisi, ma in Italia un congruo numero di commercianti, artigiani, e piccoli imprenditori guadagna meno di operai e impiegati. Almeno a dar retta ai modelli unici in possesso del fisco. La fotografia è scattata dal ministero dell’Economia attraverso la pubblicazione integrale dei contenuti delle dichiarazioni dei redditi che fanno riferimento agli studi di settore per l’anno 2009, l’ultimo di cui si hanno a disposizione dati completi. Un lungo elenco nel quale compaiono le categorie soggette a prossima liberalizzazione. Le stesse che, e questo è il dato singolare, dichiarano talvolta di incassare meno di addetti alle catene di montaggio o impiegati di livello più basso di enti pubblici o uffici privati. Certo la crisi ha inciso sugli affari di molti, ma non può non far riflettere che alcuni modelli unici riportano per queste categorie un reddito dichiarato inferiore ai mille euro al mese. Alla fascia dei meno fortunati appartengono gli istituti di bellezza il cui reddito medio era tre anni fa di 5.300 euro. Non se la passano bene neanche tintorie e lavanderie …

"La guerra mondiale dei debiti", di Andrea Bonanni

Il declassamento del Fondo salva Stati europeo (Efsf) da parte di Standard&Poor´s era scontato ed è una logica conseguenza del taglio inflitto a Francia e Austria, che hanno perso la tripla A grazie alla quale garantivano la massima quotazione del fondo. Come scontato potrebbe essere nell´immediato futuro un downgrading delle banche che detengono i titoli di debito dei nove Paesi europei di cui l´agenzia americana ha tagliato il rating. Quello che sorprende, semmai, è che le altre due “sorelle” americane di S&P, cioè Moody´s e Fitch, non l´abbiano ancora seguita in questa guerra al massacro. E soprattutto che i mercati si siano mostrati per ora relativamente poco reattivi all´ennesima scomunica che da Oltreoceano arriva sulle teste degli europei. In parte questo fenomeno si può spiegare con il fatto che i grandi investitori avevano da tempo anticipato il downgrading della Francia e avevano già portato gli interessi sul debito dei Paesi europei meno solidi a livelli fin troppo elevati. Come ha ricordato il presidente della Bce, Mario Draghi, oggi i rischi dei debiti sovrani europei «sono …

"La prevalenza dello Schettino", di Massimo Gramellini

C’erano voluti due mesi per ritornare all’onor del mondo. Due mesi di loden e manovre, di noia e ricevute fiscali. Due mesi per nascondere i politici di lungo corso sotto il tappeto o in un resort delle Maldive. Due mesi per far dimenticare il peggio di noi: la faciloneria, la presunzione, la fuga dalle responsabilità. E invece con un solo colpo di timone il comandante Schettino ha mandato a picco, assieme alla sua nave, l’immagine internazionale che l’Italia si stava ricostruendo a fatica. Siamo di nuovo lo zimbello degli altri, il luogo comune servito caldo nei telegiornali americani, il pretesto per un litigio fra due politici francesi (francesi!), uno dei quali ieri accusava l’altro di essere «come quei comandanti che sfiorano troppo la costa e mandano la loro barca contro gli scogli». Mi auguro che non tutto quello che si dice di Schettino sia vero: anche i capri espiatori hanno diritto a uno sconto. Ma se fosse vero solo la metà, saremmo comunque in presenza di un tipo italiano che non possiamo far finta di …