"Mille euro al mese. La dura vita di gioiellieri e baristi", di Francesco Semprini
Sarà colpa della crisi, ma in Italia un congruo numero di commercianti, artigiani, e piccoli imprenditori guadagna meno di operai e impiegati. Almeno a dar retta ai modelli unici in possesso del fisco. La fotografia è scattata dal ministero dell’Economia attraverso la pubblicazione integrale dei contenuti delle dichiarazioni dei redditi che fanno riferimento agli studi di settore per l’anno 2009, l’ultimo di cui si hanno a disposizione dati completi. Un lungo elenco nel quale compaiono le categorie soggette a prossima liberalizzazione. Le stesse che, e questo è il dato singolare, dichiarano talvolta di incassare meno di addetti alle catene di montaggio o impiegati di livello più basso di enti pubblici o uffici privati. Certo la crisi ha inciso sugli affari di molti, ma non può non far riflettere che alcuni modelli unici riportano per queste categorie un reddito dichiarato inferiore ai mille euro al mese. Alla fascia dei meno fortunati appartengono gli istituti di bellezza il cui reddito medio era tre anni fa di 5.300 euro. Non se la passano bene neanche tintorie e lavanderie …