Giorno: 15 Gennaio 2012

"L'etica delle tasse", di Enzo Bianchi

Sono duemila anni che le parole dell’apostolo Paolo rivolte ai cristiani di Roma risuonano con forza per tutti i discepoli di Gesù Cristo. Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il rispetto il rispetto». Parole che, accostate a quelle che gli evangelisti mettono in bocca a Gesù stesso – «Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio» – dovrebbero orientare il comportamento dei cristiani verso le autorità civili, in particolare per quanto riguarda il contributo economico da versare per la gestione della cosa pubblica e per i beni comuni che lo Stato garantisce, non affidabili alla sfera privata dell’economia per il semplice fatto che i «profitti» che se ne traggono sono forzatamente dilazionati nel tempo. Ma se la risposta di Gesù a un quesito legato specificatamente a un «tributo da pagare a Cesare» è sovente ricordata ogni qualvolta si discute di laicità dello Stato o di …

"Il codice della natura", di Michele Serra

La mole immane della Costa Concordia coricata a ridosso del Giglio, quasi appoggiata all´isola in un estremo tentativo di sostenersi, è una delle immagini più impressionanti degli ultimi tempi. È come se solamente il naufragio, e l´adagiarsi in mare, restituisse a quel palazzo galleggiante la sua natura di nave. Una nave, come tutte le navi, sospesa sul mare.È un mare domestico, quello smagliante di luce dell´arcipelago toscano. Un mare prossimo, che a noi italiani dà un´idea rassicurante e conosciuta, niente affatto esotica, per nulla disorientante. Ma è pur sempre mare: e dunque natura, non solo tecnologia; e caos, non solo economia. Le megastrutture che solcano i sette mari dando ai loro abitanti l´impressione (fallace) di annullare il moto ondoso e il clima, e a qualunque latitudine e longitudine replicano l´orgogliosa sicurezza dell´uomo che ha domato per sempre gli elementi, sono esposte anch´esse – come tutto, come tutti – alla potenza della natura, all´arbitrio del caso e soprattutto agli errori dell´uomo. Quello del Giglio è un disvelamento tragico: costa morti, dispersi, panico, polemiche, strascichi legali. Ma …

"Riforma locale: 7 punti per fare sul serio", di Claudio Martini

Il 2012 appena avviato propone scelte importanti sul riordino del poteri locali, parte dell’azione straordinaria di contenimento del debito. Le sole previsioni sul “superamento” delle Province saranno un banco di prova impegnativo per tutti, legislatori e parti sociali. Vale la pena riassumere la logica road map che dovremo seguire per fare interventi organici e non combinare altri pasticci. Sette punti per fare sul serio. Primo: decidere finalmente su Senato federale e Carta delle Autonomie, calendarizzando il voto in Parlamento. Non si riorganizza nulla sul territorio senza certezze di ruoli e sedi di integrazione. E così si supera davvero il bipolarismo. Secondo: un forte dimagrimento degli uffici decentrati dello Stato, tema artatamente offuscato dalla campagna contro il governo locale. Ministeri, parastato, agenzie statali: c`è tanto risparmio da conseguire. Terzo: superare il “pulviscolo” comunale, favorendo decisamente associazioni, unioni, fusioni. È il vero nodo strategico, quello che darà i maggiori benefici in prospettiva. In termini di costi e soprattutto di qualità dell`amministrazione. Quarto: costituire effettivamente le Città metropolitane. Un primo riordino sta qui e rimandare ancora non ha …

"Forza Monti: sennò torna B." di Luigi Zingales

L’attuale governo può piacere o meno, ma una cosa è certa: se non vince la battaglia del debito, il Cavaliere scatenerà una massiccia campagna demagogica anti-euro con cui può riprendere il potere l’anno prossimo . Dall’irlandese Cowen allo spagnolo Zapatero, dal portoghese Sócrates, al greco Papandreu, per finire a Berlusconi, la crisi del debito sovrano sta falcidiando i capi dei governi dei paesi coinvolti. Poco importa se di destra o di sinistra, chi governa quando arriva la crisi ne paga le conseguenze. Uno studio empirico presentato lo scorso fine settimana ai meeting dell’American Economic Association ci dice che queste conseguenze erano facilmente prevedibili. Contrariamente all’opinione prevalente, le crisi finanziarie sono frequenti. Nel periodo 1975-2010 nei 70 principali paesi al mondo ci sono state 448 crisi bancarie e 488 crisi del debito: in media ogni paese ha una crisi bancaria ogni sei anni e una crisi del debito ogni sette. Gli autori sono stati in grado di isolare alcune interessanti regolarità sulle conseguenze politiche delle varie crisi. Dopo una generica crisi finanziaria, il partito di maggioranza …