Le premesse per un vero confronto sul mercato del lavoro ci sono tutte. Nella riunione conclusiva di ieri mattina, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno definito nei dettagli la piattaforma unitaria – anticipata ieri sulle pagine di questo giornale – con cui intendono presentarsi all’incontro con il governo sulla riforma del mercato del lavoro.
LA PIATTAFORMA DEI SINDACATI Adesso la parola spetta al ministro Elsa Fornero e al premier Mario Monti che – davanti a interlocutori uniti e desiderosi di entrare nel merito delle questioni con proprie proposte concrete – dovranno dimostrare la reale volontà dell’esecutivo di procedere a modifiche legislative con il consenso delle parti sociali. Il primo banco di prova, manco a dirlo, sarà l’assenza dai temi della discussione di qualsiasi modifica all’articolo18 dello Statuto dei lavoratori, che le tre confederazioni sindacali continuano a porre come precondizione necessaria al dialogo. A cominciare dallo stralcio della bozza sul decreto liberalizzazioni che innalzerebbe da 15 a 50 dipendenti la soglia per la sua applicazione nelle imprese in caso di fusioni. «Il tema dell’articolo 18 non è tra i problemi veri da affrontare al tavolo» hanno avvisato i leader sindacali. E se l’esecutivo ne farà «un totem» ideologico, una questione di principio, allora i rapporti con i sindacati «rischiano il black out». «Abbiamo opinioni identiche » ha spiegato il leader Cisl, Raffaele Bonanni, al termine del vertice di ieri, a cui martedì prossimo seguirà la riunione unitaria delle segreterie confederali dalla quale scaturirà un documento comune su crescita, mercato del lavoro, ammortizzatori sociali e pensioni da presentare a Palazzo Chigi. «Noi siamo pronti, adesso vediamo se lo è la politica». Anche il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, si è augurato da parte dell’esecutivo un percorso coerente con le intenzioni dichiarate, perché «non vorremmo scoprire che alla fine l’unica cosa fatta sarà il disastro sulle pensioni». Gli auspici sono tutti per «una discussione trasparente, con il coinvolgimento di tutti», anche in tempi rapidissimi, ma soprattutto «in totale trasparenza, senza usare la tecnica delle indiscrezioni e dei documenti anonimi, che poi vengono più o meno smentiti a seconda delle convenienze».
Suona ancor più chiaro l’avvertimento della segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso: «Speriamo che il governo non voglia far fallire la trattativa prima di cominciare » e, a tal fine, «che la bozza che sta circolando in questi giorni, contenente anche un riferimento all’articolo 18, non sia confermata». Una trattativa, comunque, che Corso d’Italia non vuole preventivamente limitata nel merito: «Non vogliamo discutere solo del mercato del lavoro, ma anche di crescita e sviluppo», temi su cui il fronte sindacale si presenterà con «un’agenda condivisa».
GLI INCONTRI DEL MINISTRO Intanto, non si fermano gli incontri preventivi del ministro del Welfare, Elsa Fornero, con le diverse parti sociali in vista della fase decisionale del confronto. Ieri è stata la volta dell’Associazione banche italiane, delle associazioni imprenditoriali di Rete imprese Italia, e delle Acli. Al termine di unfaccia a faccia durato un’ora e mezza, il primo ufficiale con il nuovo esecutivo, il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, ha presentato al ministro l’esperienza del comparto bancario e assicurativo nel mercato del lavoro: «Il nostro settore ha infatti sperimentato, prima di altri, le soluzioni esaminate nell’ambito della riforma che il ministero si appresta a studiare». Soddisfatto anche il presidente di Rete imprese Italia, Marco Venturi, secondo cui il confronto sulla riforma del mercato del lavoro «può e deve andare a buon fine, perché l’Italia in questa situazione di difficoltà ha bisogno di mettere tutti i tasselli a posto». In particolare, «abbiamo posto al centro i problemi del lavoro legati alle Pmi, ci vogliono quelle condizioni di flessibilità e opportunità per avere più occupazione nel Paese». Al proposito, anche la modifica circolata in questi giorni all’articolo 18 «può essere un’opportunità per favorire l’aggregazione, la capacità concorrenziale e la crescita dimensionale, quindi noi la giudichiamo positivamente». Nei prossimi giorni, invece, il ministro Fornero proseguirà le consultazioni sulla riforma del mercato del lavoro con il mondo delle cooperative. Per lunedì pomeriggio sono stati infatti convocati i rappresentanti dell’Alleanza nazionale delle cooperative (che associa Confcooperative, Legacoop e Agci
L’Unità 14.01.12