Giorno: 13 Gennaio 2012

"Per l’occupazione giovanile e femminile", di Stefano Fassina

Il cambiamento della politica macroeconomica nell’area euro per uno sviluppo sostenibile è condizione necessaria per aumentare l’occupazione e contrastare la precarietà, in particolare giovanile e femminile. A complemento di tale strategia, in Italia si possono prevedere alcuni interventi specifici per il mercato del lavoro: • la definizione di un contratto per l’ingresso dei giovani e per il reingresso dei lavoratori e delle lavoratrici deboli al lavoro stabile (sostituisce il “contratto di apprendistato professionalizzante”, il “contratto di apprendistato di alta qualificazione” ed il “contrato di inserimento”). Uno strumento di inserimento e reinserimento formativo caratterizzato da durata da 6 mesi a tre anni definita dalla contrattazione collettiva, livello contributivo inferiore a quanto in vigore per i “contratti atipici”, retribuzione crescente fino ai livelli delle qualifiche corrispondenti previsti nel contratto collettivo nazionale di riferimento, agevolazioni contributive per il triennio successivo alla trasformazione in contratto a tempo indeterminato secondo le regole vigenti (incluso art. 18 dello Statuto dei Lavoratori). Durante la fase iniziale, il licenziamento prevede una compensazione monetaria crescente in riferimento alla durata del rapporto di lavoro; • …

Franceschini: "Ora intesa trasparente e larga in Parlamento", di Simone Collini

Referendum bocciato dalla Consulta: lei onorevole Franceschini era tra gli “uccelli del malaugurio bipartisan”, per dirla con I’Idv? «Io ho firmato per il referendum e invitato il Pd a sostenerlo perché era un chiavistello per spingere a fare una nuova legge elettorale. Al di là delle chiacchiere, le valutazioni della Consulta sono di carattere giuridico, costituzionale, non politico. E non si può commentarle con un mi piace o non mi piace». Di Pietro parla proprio di “decisione politica”, di “piacere” a Napolitano e di “deriva antidemocratica”. «Faccio fatica a commentare assurdità simili, incredibili attacchi al Capo dello Stato. Di Pietro soltanto ieri aveva detto che avrebbe rispettato il responso della Consulta, qualunque fosse. E oggi usa parole di una simile violenza». Come si risponde ora alla volontà espressa dagli elettori di cancellare il Porcellum? «Approvando una nuova legge elettorale in Parlamento. Dopo il no della Consulta resta il nodo politico di quella forte domanda, che non era legata tanto al modello che sarebbe uscito dal referendum». Il Mattarellum non piace al Pd? «Il Pd ha …

"Lavoro, c’è la proposta Pd. Bersani oggi vede Monti", di Simone Collini

Il titolo è «Per l’occupazione giovanile e femminile» e in dieci punti sintetizza la proposta di riforma del Pd sul mercato del lavoro. I vertici del partito ne parlano come di un «contributo» al confronto tra governo e parti sociali. E che oggi Pier Luigi Bersani porterà con sé all’incontro a Palazzo Chigi con Mario Monti, insieme ai «correttivi necessari» alla riforma delle pensioni («serve maggiore gradualità e bisogna tener conto dei casi particolari che oggi non hanno né lavoro né pensione») e alle 41 proposte di liberalizzazioni che avrebbero «effetto immediato» sul fronte delle professioni, dell’energia, dei trasporti, delle banche e delle assicurazioni. ASSUMERE NON LICENZIARE In particolare sul mercato del lavoro per Bersani (che vedrà il presidente del Consiglio dopo che a Palazzo Chigi saranno andati anche Alfano e Casini) va assicurata «flessibilità senza toccare l’articolo 18, perché oggi il problema è assumere, non licenziare, che è diventato molto facile». E la proposta ratificata ieri dopo quasi quattro ore di riunione del Forum Lavoro Pd è stata pensata in questo senso. Prevede «un …

"Nella Lega oggi sono tutti sconfitti sotto il peso delle contraddizioni", di Stefano Folli

Nella Lega che salva Nicola Cosentino hanno perso tutti. Coloro che hanno abbracciato la linea dura (Maroni); quelli che sono rimasti abbarbicati alla vecchia alleanza con Berlusconi (Bossi); e quanti hanno cambiato idea un po’ troppo spesso nelle ultime ore. E’ chiaro che si è votato soprattutto in base a considerazioni politiche. Ed è in termini politici che il Carroccio esce male da una giornata che potrebbe cambiare il destino del partito nordista. Chi ha vinto, non c’è dubbio, è Berlusconi. Il salvataggio di Cosentino è anche la salvezza della sua leadership, riemersa come sempre nei momenti di difficoltà. E all’attivo dell’ex premier, bisogna riconoscerlo, c’è anche questo filo riannodato con il vecchio amico Bossi, costretto a sostenere che la Lega (il partito del cappio in Parlamento) «non è mai stata forcaiola». Fallisce il tentativo di ricostruire un’identità leghista al di là della lunga stagione berlusconiana. E’ il disegno perseguito da Maroni: dare un futuro al Carroccio oltre le lusinghe dell’uomo di Arcore. Ma l’ex ministro dell’Interno non ha avuto la forza o la tenacia …

"Il sotterraneo mercato delle indulgenze", di Giovanni Bianconi

È andata com’era prevedibile andasse dopo l’indicazione del capo leghista Umberto Bossi, che pare aver ricompattato — a parte la fronda maroniana e qualche smagliatura nei rispettivi schieramenti — l’ex maggioranza che sosteneva il governo Berlusconi. Con una decisione presa più al mercato della politica che valutando la singola vicenda giudiziaria di un deputato inquisito per camorra; ciò che era immaginabile alla vigilia, l’ha dimostrato il dibattito parlamentare che ha accompagnato il voto. Chi ha detto no all’arresto dell’onorevole Cosentino, magari dopo aver detto sì in Giunta, poteva almeno provare a dimostrare che c’era un po’ di fumus persecutionis nella seconda richiesta dei magistrati. Non limitarsi a dirlo come fosse, quello sì, un «teorema», magari citando più o meno a sproposito le poco comparabili vicende di Strauss-Kahn o di Enzo Tortora. Il quale, peraltro, fu eletto al Parlamento europeo nelle liste radicali dopo essere finito ingiustamente in carcere, non prima, e si dimise dalla carica pur di affrontare i suoi giudici al pari di un cittadino qualunque; ogni paragone con la vicenda Cosentino, per rispetto …

"La scuola è la mia casa", di Luigi Berlinguer

Caro Direttore, «la scuola è la mia casa». Ho coniato questo motto per far capire la necessità di un cambiamento radicale dell’attività educativa, dell’istruzione. Ieri affidata al rapporto tra cattedra e banchi e oggi, almeno nei Paesi evoluti (non è ancora, purtroppo, il caso dell’Italia) in cammino verso una vera comunità educante. I Paesi che conservano la vecchia scuola (quella del sapere trasmesso solo per via orale dalla cattedra ai banchi, con le aule immutabili. Siamo nel terzo millennio ma quando si entra in un edificio scoalstico ancora troppo spesso sembra di essere tornati all’800) tagliano fuori un numero troppo grande di giovani e perdono progressivamente anche in qualità. La società della conoscenza è l’enorme sviluppo dei saperi, dei bisogni culturali (e civili) dei cittadini. Il diploma di scuola media non basta più. Per nessuno. La conseguenza è che occorre adeguare l’intero sistema formativo a tali necessità. Se vogliamo (in una cornice europea e sovranazionale) più cultura, più qualità, più istruzione, più professioni qualificate, più lavoro non alienante e meno precario, dobbiamo opportunamente soddisfare anche …

"Il patto scellerato", di Roberto Saviano

Non tiri un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, trattenga ancora il fiato. Non creda che questa congiura dell´omertà che si è frapposta tra lei e le richieste della magistratura, possa sottrarla dal dovere di rispondere di anni di potere politico esercitato in uno dei territori più corrotti del mondo occidentale. Non tiri un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, perché quel fiato non dovrà usarlo solo per rispondere ai giudici. Il fiato che risparmierà lo deve usare per rispondere a chi ha visto come lei ha amministrato – e lo ha fatto nel peggiore dei modi possibile – la provincia di Caserta, plasmando una forma di contiguità, i tribunali diranno se giudiziaria ma sicuramente culturale, con la camorra. Onorevole Cosentino, per quanto ancora con sicumera risponderà che le accuse contro di lei sono vacue accuse di collaboratori di giustizia tossicodipendenti. I pentiti non accusano nessuno, dovrebbe saperlo. I pentiti fanno dichiarazioni e confessioni; i pm ne riscontrano l´attendibilità ed è l´Antimafia a formulare l´accusa, non certo criminali o assassini. Lei, ribadisco, non è accusato da pentiti, …