Proiezione di Tuttoscuola: dagli attuali 191 mila il numero complessivo dei disabili a scuola salirà a 195 mila, con circa 97 mila insegnanti di sostegno. Servono “nuovi criteri per la stabilizzazione”. Oggi alle 17 il ministro Francesco Profumo insedia l’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni con disabilità. All’incontro parteciperanno le associazioni più rappresentative delle persone con disabilità. Secondo le previsioni crescerà ancora, nell’anno scolastico 2012-13, il numero degli alunni disabili e quello degli insegnanti di sostegno.
La proiezione è del mensile Tuttoscuola e arriva alla ripresa delle attività scolastiche dopo le vacanze di Natale e alla vigilia delle pre-iscrizioni: entro il 20 febbraio chi dovrà cominciare il prossimo anno le elementari, le medie e le superiori dovrà infatti formalizzare la propria scelta. Dal 12 gennaio sarà possibile fare tutte le pratiche on line sul sito del ministero dell’Istruzione che attiverà un apposito servizio web.
Per il prossimo anno scolastico, dunque, gli inserimenti in scuole statali di ragazzi con disabilità toccheranno, secondo una proiezione di Tuttoscuola, quota 195 mila. Nel 2011-12 sono stati poco più di 191 mila, mentre dieci anni fa, nel 2000-01 erano poco più di 116 mila unità con una popolazione scolastica che complessivamente era sugli stessi livelli attuali. L’incremento nel corso di poco più di un decennio è stato di più del 70%.
A fronte di circa 195 alunni disabili inseriti nelle scuole statali – continua Tuttoscuola – saranno nominati circa 97 mila docenti di sostegno, di cui alcune centinaia per effetto di sentenze del Tar. Il rapporto sarà circa di due alunni disabili per ogni docente di sostegno, ma vi saranno regioni nelle quali il rapporto sarà ben più favorevole (Basilicata 1,50; Campania 1,68; Calabria 1,71; Sicilia 1,75) e altre, al contrario, con rapporto molto al di sopra della media nazionale (Lazio 2,38; Lombardia 2,36; Abruzzo 2,29).
Quanto al sistema generale dei docenti di sostegno, Tuttoscuola ricorda come l’obiettivo contenuto nella Finanziaria 2008 di fissare il criterio del 70% di posti di sostegno stabili (di ruolo) sia naufragato di fatto di fronte alla sentenza della Consulta che, stabilendo il diritto degli alunni al sostegno in caso di necessità, ha di fatto riaperto “la corsa ai posti in deroga” da assegnare a docenti di sostegno a tempo determinato. La situazione attuale è che oggi i posti fissi rappresentano il 64,6% di quelli complessivi, mentre quelli aggiuntivi sforano quota 30% attestandosi al 35,4%. “E’ questa – scrive il mensile – una situazione destinata ad aggravarsi, facendo ritornare il tutto indietro a quattro anni fa”. Per Tuttoscuola “occorrono nuovi criteri per una rinnovata stabilizzazione: esclusa la possibilità di fissare un tetto massimo, potrebbe essere prevista una percentuale determinata di posti stabili da aggiornare annualmente sulla base della popolazione scolastica disabile accertata, secondo criteri predeterminati (storico, media biennio, anno precedente, ecc.)”. Secondo il mensile “è una piccolissima riforma alla quale il nuovo ministro potrebbe pensare, con incidenza di spesa minima: e se dovesse esserci il sì a questa piccola revisione – è la conclusione – si abbia il coraggio di portare all’80-90% la percentuale di posti fissi, anziché mantenerli bloccati ad un 70% che genera anche precarietà”.
Sostegno, parziale marcia indietro sulla formazione dei docenti in esubero
Non è ancora la vittoria definitiva, ma è un primo passo che fa ben sperare. L’Ansas, l’Agenzia nazionale dello sviluppo per l’autonomia scolastica, ha infatti revocato il bando, che scadeva il prossimo 11 gennaio, per il reclutamento di tutor da utilizzare nella formazione degli insegnanti all’interno del progetto di “riqualificazione/riconversione professionale dei docenti”. Un’iniziativa che mirava a “specializzare” nel sostegno gli insegnanti in esubero e che aveva causato numerose polemiche da parte delle associazioni delle persone con disabilità e di quelle del mondo della scuola, in particolare a causa dell’inadeguatezza del percorso formativo e del rischio che docenti specializzati nelle problematiche della disabilità siano scavalcati da colleghi con maggiore anzianità ma insufficiente formazione. Il corso di abilitazione è costituito infatti da due ore di formazione in presenza, seguite da 120 ore di formazione on-line.
Il bando, che ora è stato revocato, prevedeva per il tutor alcuni requisiti: una Laurea specialistica (o di vecchio ordinamento), essere docente a tempo determinato o indeterminato in servizio da almeno tre anni nella scuola secondaria di primo o secondo grado”, aver prestato servizio come insegnante di sostegno per almeno tre anni consecutivi, nell’arco degli ultimi 5 anni. I tutor selezionati avrebbero dovuto pendere parte a un corso di formazione dell’Ansas con un seminario residenziale e almeno 10 ore di attività di formazione on line. A regime ad ogni tutor era previsto l’affidamento di non più di due corsi per ogni regione di riferimento, per un compenso di 25 euro l’ora fino ad un massimo di 120 ore online e di 51 euro l’ora fino ad un massimo di 12 ore in presenza.
Ora l’Ansas revoca in autotutela la selezione pubblica per l’individuazione di tutor per la riqualificazione professionale dei docenti in sovrannumero: la revoca riguarda dunque il bando, non il corso di formazione. Ma è un primo passo. L’Anief, che come sindacato aveva criticato il bando, esprime soddisfazione per la decisione e attacca: “Anziché ipotizzare nuovi modelli per la formazione degli insegnanti di sostegno, che, dal 1998, è stata delegata con successo alle università, il Miur farebbe bene ad attivarsi per formare gli insegnanti sui disturbi specifici di apprendimento, ad un anno dall’approvazione della legge n. 170 dell’8 ottobre 2010, e per fare attivare dai direttori scolastici regionali tutti i posti in deroga senza discriminare o penalizzare gli alunni con handicap meno gravi nell’assegnazione delle ore”. Temi che potrebbero già essere posti all’ordine del giorno oggi, nel corso della prima riunione dell’Osservatorio permanente per l’integrazione scolastica programmato per il tardo pomeriggio a Roma. (Redattore Sociale)
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