Ho chiesto alle reti provinciali degli studenti di descrivermi lo stato delle loro scuole. Se ci sono disservizi o edifici non a norma. Almeno quelli più evidenti o degni di segnalazione. Il primo report che mi arriva è da Mazara del Vallo, Trapani. E dunque inizio da loro. Giorni fa leggevo della “scarsa voglia di studiare dei ragazzi italiani”. “Il 70 % di loro boccia i propri docenti” lo rivela un indagine dell’Istat. Leggevo tanti commenti di reazione, tutti veri, a favore o contro quei dati: segno di gioventù viziata o di gioventù non capita? Demotivati e incapaci di studiare, distratti, svogliati, maleducati, poco curiosi. Potremmo scriverne per ore. La verità non è mai da una parte sola.
Non lo so..a me sembra che iniziare a parlarsi e ascoltarsi annulla ogni tipo di percentuale. Credo che la cosa più urgente, se vogliamo affrontare il problema scuola, sia capire cosa accade là dove i risultati siano peggiori. Conosco a menadito i divari dei livelli cognitivi dei nostri ragazzi del sud rispetto ai coetanei del nord, i dati della dispersione, i contesti. Quello che mi mancava era la loro testimonianza diretta. Ascoltiamoli. Non chiediamo loro opinioni sui massimi sistemi. Iniziamo dalle cose semplici. Com’è la tua scuola?
Adesso comincio ad averle le prime descrizioni e… me lo dite voi come cavolo si fa a tenerli in scuole come queste? A raccontar loro che ”L’Italia promuove la cultura”?
O forse è vero che questo Governo sta finanziando la manutenzione dell’edilizia scolastica? Forse è vero. Perchè mi tocca rispondere qualcosa ai ragazzi di Trapani oltre che “Resistete”.
Trapani è una delle province a più alta densità di disoccupazione. E a più alta densità mafiosa d’Italia. Per dire. O per ripetere, se non è mai abbastanza.
“Salve, le segnaliamo questi casi: noi a Mazara del Vallo abbiamo il Liceo Classico “G.G. Adria” che si trova nei garage di un condominio, non ha una palestra per cui ci dobbiamo recare presso il palazzetto comunale dello sport, non ha una biblioteca, i laboratori non sono accessibili, le classi non sono a norma e non rispettano la misura di 1,96 mq per studente prevista dalla legge, non ha strutture per i diversamente abili come scivoli, montascale e bagni, non ha le scale d’emergenza e le uscite di sicurezza e tutti i conseguenti disagi che ne derivano. Stessa cosa per l’I.P.S.I.A. e il Liceo Scientifico “Ballatore”, che si trova però con più piani in un palazzo di appartamenti civili e che ha la palestra in una stanza dello scantinato di questo edificio (almeno ce l’hanno), non ha un aula magna sufficientemente grande per cui dobbiamo recarci in un cine teatro per fare le assemblee. Questi due istituzioni scolastiche sono in edifici in affitto. Vi sono poi anche scuole non in affitto come per esempio il Liceo Artistico e l’Istituto tecnico Industriale “R. D’Altavilla” che presentano molte crepe e muri pericolanti e necessitano di interventi urgenti. Nella Provincia le situazioni peggiori sono il Liceo Classico “Ximenes” a Trapani, dove è crollato la scorsa estate il soffitto durante gli esami di Stato (per fortuna non ci fu nessun ferito); l’Istituto Professionale Cosentino a Marsala dove ci fu un altro crollo di intonaci; Il Liceo Classico “Gian Giacomo Adria” a Mazara del Vallo, sempre in affitto ma anche l’Istituto Industriale “R. D’Altavilla” per quanto riguarda le crepe e infine il Liceo SociopsicoPedagogico a Castelvetrano, e questo è gravissimo, in quanto ha del materiale eternit sopra la palestra e un ripetitore di telefonia mobile che emana radiazioni nemmeno a 50 metri di distanza. Grazie”
Non mi sembrano parole dettate dalla demotivazione, semmai da una lucida, sintetica consapevolezza della realtà. Quanti dei loro adulti ce l’hanno? Cominciamo dalle pietre, dalle aule, dalle pareti. Poi arriveremo piano piano al resto.
Grazie ai ragazzi della rete degli studenti di Mazara del Vallo.
L’Unità 05.01.12