"Oggi più che mai è il lavoro la vera priorità", di Guglielmo Epifani
Il Paese a cui si è rivolto il discorso del Presidente della Repubblica è attraversato da preoccupazioni e inquietudini grandi, come poche volte è capitato nel passato. Si avverte l’insidia di una crisi economica e finanziaria solo in parte ascrivibile alle responsabilità nazionali. Una crisi su cui ora gravano il peso delle manovre di aggiustamento dei conti pubblici; la crescita dell’inflazione e la caduta dei redditi da lavoro e pensione; la lunghezza di un ciclo senza crescita economica e le previsioni di una ulteriore caduta dell’occupazione e dei consumi per l’anno che si apre. Innanzitutto grava sull’Italia il rischio di perdere altri 150mila posti di lavoro, o forse anche di più, in tutti i settori dell’industria e dei servizi. Per questo il presidente, senza nascondere la gravita del momento, ha esortato il Paese ad avere fiducia rassicurando che i sacrifici serviranno a fare uscire dalla crisi di oggi sia l’Italia che l’Europa. E parole non diverse hanno usato la cancelliera tedesca e il presidente della Repubblica francese, il quale ha messo la questione sociale al …