"Un'Italia diversa alla prova", di Stefano Folli
Non sarà una maggioranza politica. Non sarà nemmeno una maggioranza strutturata da un patto preliminare. Ma non c’è dubbio che 556 voti alla Camera per il governo Monti rappresentano un segnale chiaro e netto. La convergenza inedita fra Pdl, Pd, terzo polo e persino IdV costituisce una forma di unità nazionale ‘soft’, il massimo che ci si poteva attendere nell’Italia esausta in cui viviamo. Siamo fuori dalla tradizione? Senza dubbio sì, ma forse non c’era altra strada per approdare a un livello superiore di coscienza pubblica. E poi, quale tradizione abbiamo abbandonato? La cosiddetta Seconda Repubblica è stata quasi soltanto rissa e confusione. Oggi non è la democrazia a essere sospesa, visto che il governo ha avuto il crisma parlamentare. E gli stessi dirigenti del partito berlusconiano, Alfano e Cicchitto, hanno fatto due discorsi aperti e costruttivi, ben compresi e apprezzati dal premier. A essere bloccata ‘pro tempore’ è una forma di competizione politica tanto esasperata quanto insipiente. Quindi la tregua incarnata dall’esecutivo Monti si traduce in un’opportunità offerta ai partiti perché riflettano su se …