Anno: 2011

"Escludere la scuola dal patto di stabilità”, di Andrea Rossi

Chissà se è vero, come dice il nuovo ministro all’Istruzione Francesco Profumo, che «la crisi è una benedizione» perché favorisce l’emergere «delle grandi strategie». Di sicuro costringe a ripensare, cercare nuove strade, se non altro perché impone di lavorare con risorse sempre minori. Ci voleva la crisi più dura dal dopoguerra per vedere seduti intorno allo stesso tavolo gli assessori alla scuola di Torino, Milano, Bologna e Napoli, un quartetto di donne impegnate nel cercare soluzioni comuni. Ieri hanno elaborato una piattaforma, riassunta in un documento che sarà inviato al ministro Profumo. Un grido di dolore che si può riassumere in uno slogan: si chiuda l’epoca dei tagli, si apra l’era degli investimenti. Non reclamano soltanto soldi, per non vedere affondare la qualità dei servizi. Chiedono, più che altro, una nuova fase, un recupero della centralità della scuola. E un rapporto solidale tra Stato ed enti locali. A cominciare dal patto di stabilità. «I Comuni gestiscono una serie di servizi che sarebbero di competenza statale, come le scuole materne», spiega il vicesindaco di Milano Maria …

La «fiducia» dei precari a Monti: «Più diritti per uscire dalla crisi», di Maria Grazia Gerina

Chiara, trent’anni la prossima settimana, lo dice tutto d’un fiato: «Sono una psicologa precaria, lavoro da sei anni nei centri d’igiene mentale, sempre con contratti di sei mesi, due mesi, un mese. A volte anche senza contratto. Mi pagano ogni quattro mesi, quando va bene. Non ho diritto a ferie retribuite ma ho il dovere di pianificarle, non ho diritto alla malattia eppure mi ammalo, non ho diritto alla gravidanza, eppure a trent’anni, un figlio lo vorrei avere, non ho diritto alla pensione, eppure un giorno invecchieremo anche noi precari…». Antonio viene da Torre del Greco, è uno dei fondatori di “Giovani in movimento”: «Eravamo tutti studenti, dieci anni dopo ci siamo guardati in faccia e ci siamo resi conto che eravamo tutti quanti precari». Giulia, 32 anni, e Rita, 34, sono rispettivamente ingegnere e architetto. A partita Iva. Le società per cui lavorano le pagano come se fossero lavoratrici autonome. E però: «Abbiamo orari di lavoro da rispettare – a molte di noi spesso viene chiesto anche di timbrare il cartellino – come qualunque …

"L´ira di Bossi e i due summit carbonari i dieci giorni che sconvolsero l´Italia", di Claudio Tito

Due settimane fa Mario Monti di buon mattino è andato a messa nella chiesa di San Pietro in Sala a Milano. Oggi ci andrà a Roma. Come ha fatto domenica scorsa probabilmente a Sant´Ivo alla Sapienza, a pochi passi dal Senato. Stesse abitudini, medesimi appuntamenti. Ma in queste due settimane tutto è cambiato. Per il presidente del consiglio e per la politica italiana. «Questa crisi – ammette il leghista Roberto Maroni – è come quel meteorite che ha provocato l´estinzione dei dinosauri. Da questo momento in poi ogni cosa sarà diversa. Il governo Monti non solo archivierà il berlusconismo. Ma il suo obiettivo è pensionare questo bipolarismo e una classe dirigente». Come dice Dario Franceschini citando il giornalista americano John Reed che raccontò la Rivoluzione d´Ottobre, questo sono stati «I dieci giorni che sconvolsero il mondo». Ma cosa è accaduto in questa settimana e mezza? Ripercorrendo l´agenda di chi ha vissuto da vicino il crollo del governo e la formazione del nuovo esecutivo, si scorgono episodi e incontri rimasti segreti fino ad oggi. Come i …

"Nel segno dell'equità", di Maria Cecilia Guerra

Spostare l’onere del prelievo fiscale dal lavoro e dall’impresa, nel nostro Paese, è un obiettivo non più eludibile. La strategia per perseguire questo risultato deve seguire più strade. Il recupero dell’evasione, che sposterebbe l’onere fiscale sui redditi non da lavoro dipendente e sui consumi. La razionalizzazione delle agevolazioni fiscali, che non significa intervenire con tagli lineari su istituti come le detrazioni per lavoro dipendente o per carichi familiari, ma disboscare le centinaia di regimi speciali e incentivi di dubbia efficacia esistenti, molto spesso regressivi. Lo spostamento di parte dell’onere fiscale sui patrimoni e sui redditi finanziari. Il problema del prelievo patrimoniale va affrontato in termini rigorosi, ricorrendo non a un prelievo straordinario, finalizzato ad abbattere una tantum il debito pubblico, che è tanto minaccioso quanto non risolutivo, ma a un prelievo ordinario, con aliquote contenute, coordinato con gli altri aspetti del sistema fiscale, in linea con quanto avviene in tanti paesi avanzati. Un prelievo patrimoniale, che si sostituisca ad altri prelievi (o, in una situazione grave come quella delle finanze pubbliche italiane, ne eviti l’aumento), …

"Il governo tecnico e la destra storica", di Eugenio Scalfari

La domanda ancora in parte inevasa riguarda Mario Monti: chi è veramente? Qual è la sua formazione culturale e la sua concezione politica? E che cosa rappresenta il suo governo di tecnici nella storia italiana? Le risposte finora fornite da chi lo conosce e da chi ne ha seguito il percorso di studioso, di rettore della Bocconi, di commissario alla Commissione dell´Unione europea e infine di neo-premier, lo definiscono un liberale cattolico; forse – azzardano alcuni – un liberale radical-moderato, dove la parola radicale sta a significare che la sua moderazione non inclina tanto al compromesso ma piuttosto all´intransigenza. Un moderato intransigente, coi tempi che corrono, rappresenta una felice anomalia quanto mai necessaria per raddrizzare l´Italia del post-berlusconismo. Raddrizzare mi sembra un termine più adatto di ricucire perché non c´è molto da ricucire, non ci sono due lembi di stoffa da mettere insieme: ne verrebbe fuori un mantello da Arlecchino. Da raddrizzare invece c´è un Paese intero, da rimettere in piedi, da ricollocare nel rango che gli spetta, da ridargli fiducia nelle istituzioni ripulendole dalle …

"Ma l'Italia migliore può riprendere la corsa", di Gianni Riotta

Le foto di vita quotidiana che La Stampa pubblica oggi in chiusura delle feste per i 150 anni del Paese, raccolte da Banca Intesa San Paolo, testimoniano, con l’obiettivo di artisti, che non siamo quella comunità isterica, arcigna, petulante che sembriamo su giornali, talk show, twitter e blog. Gli italiani, ciascuno con le sue convinzioni personali, politiche, religiose, non vivono in guerra civile e condividono voglia di crescere, cura per la famiglia, amore per l’onestà, disprezzo per la corruzione. Se il nuovo governo guidato da Mario Monti, con il ministro Passera allo sviluppo, la Fornero al Welfare e il tandem Ornaghi-Profumo a Cultura e Istruzione, saprà parlare al meglio che ogni italiano sente dentro di sé, non al peggio come troppi han fatto fin qui, c’è speranza di ripresa nazionale. Le immagini che vedete vengono dalle nostre antiche città, come pure dal paese che spera nel futuro europeo e globale. Senza viva, senza abbasso, insieme ragionando e lavorando, come auspica nel suo messaggio il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che per questo clima ha lavorato, …

Conferenza nazionale PD per le politiche educative 0-6 anni: perché con l'educazione si può cambiare il futuro

Alla conferenza nazionale Pd sullo 0-6 anni arriva Francesco De Bartolomeis, il più grande pedagogista italiano della seconda metà del Novecento. Ci saranno alcuni fra i più importanti ideatori dell’educazione dell’infanzia alla Conferenza nazionale del PD sulle politiche educative 0-6 anni, che si aprirà domenica mattina a Torino con l’intervento del sindaco Piero Fassino e la relazione della responsabile Scuola della segreteria nazionale PD Francesca Puglisi, per proseguire con la tavola rotonda coordinata dal presidente Forum Istruzione del PD Giovanni Bachelet e cocludersi con l’intervento di Anna Serafini, presidente del Forum Infanzia e Adolescenza del PD. Con i suoi 93 anni, arriverà al Lingotto Francesco De Bartolomeis, riconosciuto come il più grande pedagogista italiano della seconda metà del Novecento: sui suoi testi hanno studiato generazioni di studenti e fu lui che nei primissimi anni Sessanta, professore all’Università di Torino, aprì la strada con le sue riflessioni ai fondamentali “Orientamenti per la scuola materna statale” del 1969. De Bartolomeis continua a essere ancora oggi un punto di riferimento per le politiche per l’infanzia. Ci sarà anche …