Anno: 2011

"I bambini del futuro", di Giuseppe Calieti

Chiedo ai miei alunni di otto anni se considerano il loro compagno di classe Hassan e gli altri alunni di origine straniera presenti in classe – nati in Italia ma con i genitori di origine straniera – dei bambini italiani o stranieri. Tutti rispondono che sono italiani. Tranne due, che specificano: «Per me Hassan, per esempio, è italo-marocchino». Ecco risolto il problema della cittadinanza per i bambini. Con semplicità, lucidità, fermezza. Forse perché i bambini vengono dal futuro, come ha scritto il poeta Andrea Zanzotto. Ascoltando le loro parole, noi adulti abbiamo la possibilità di parlare con chi sarà adulto domani. Di vedere come sarà domani il nostro mondo, quando noi saremo vecchi o non ci saremo più. L’intervento deciso di Giorgio Napolitano riapre con forza un tema centrale per l’Italia. Negare la cittadinanza italiana ai bambini che nascono nelle nostre città è sicuramente «un’autentica follia, un’assurdità». Nessuno più dei docenti italiani sa quanto sia vera e appassionata questa aspirazione. Un’altra mia alunna di qualche anno fa, Vera, undici anni disse in classe con semplicità: …

"Gli interessi personali e quelli del Paese", di Sergio Rizzo

La prima imprevedibile emergenza di Mario Monti si chiama Finmeccanica. I fatti che stanno emergendo in queste ore ci offrono un quadro sconcertante nel quale le aziende pubbliche sono state utilizzate alla stregua di un bancomat da politici, faccendieri e affaristi senza scrupoli, grazie alla complicità di amministratori che definire spregiudicati sarebbe assai riduttivo. Prova ulteriore che l’epoca di Tangentopoli non si è mai chiusa e che il cancro della corruzione continua a corrodere le fondamenta morali del Paese, i conti pubblici e la nostra credibilità internazionale. Le grandi imprese italiane con un ruolo e un peso sullo scenario mondiale si contano sulle dita di una mano. Finmeccanica è una di queste. Azionisti del gruppo ancora controllato al 30% dal Tesoro sono alcune fra le principali istituzioni finanziarie planetarie, i fondi d’investimento inglesi e americani, alcuni governi. Il suo capo storico Fabiano Fabiani ne rivendicava già quindici anni fa il primato fra le imprese manifatturiere nazionali. Ma oggi la Finmeccanica è anche qualcosa di più: per l’industria italiana rappresenta un patrimonio tecnologico unico. Guai a …

"Le vere radici della coesione italiana", di Giorgio Napolitano

Il ciclo delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità non può considerarsi ancora esaurito: lo dicono notizie e annunci che continuano ad affluire. Ma un bilancio sostanziale è certamente possibile, e vorrei sottolinearne alcuni aspetti. Innanzitutto l’eccezionale diffusione e varietà di iniziative, e il carattere spontaneo che molte di esse hanno presentato: non sollecitate e coordinate dall’alto, da nessun luogo “centrale”, presidenza della Repubblica o Governo. Si è davvero trattato di un gran fiume di soggetti. Tutti si sono messi in movimento, in special modo al livello locale, fin nei Comuni più piccoli – istituzioni, associazioni di ogni genere, gruppi e persone. È stato un gran fervore di richiami di antiche memorie, anche famigliari, e di impegni di studio, di discussione, di comunicazione. Quel che si è mosso, poi, nelle scuole è stato straordinario: quanti insegnanti, per loro conto, e quanti studenti, a ogni livello del sistema d’istruzione, si sono messi d’impegno e hanno dato in tutte le forme il loro contributo! E anche in termini quantitativi che cosa è stata la partecipazione dei cittadini anche …

"Ragioneria dello Stato, i tagli più pesanti sono a carico della scuola", da Tuttoscuola

Il resoconto, contenuto nel conto annuale 2008-2009-2010, rivela che l’anno scorso in generale la consistenza del personale a tempo indeterminato si è contratta di circa 44.800 unità e, considerando anche il tempo determinato della scuola, la flessione si è accentuata notevolmente arrivando a sfiorare le 58.700 unità. Nell’era del risparmio e dei tagli al pubblico impiego, la parte della ‘cenerentola’ spetta alla scuola. Lo confermano i dati ufficiali della Ragioneria dello Stato. Il resoconto, contenuto nel conto annuale 2008-2009-2010, rivela che l’anno scorso in generale la consistenza del personale a tempo indeterminato si è contratta di circa 44.800 unità e, considerando anche il tempo determinato della scuola, la flessione si è accentuata notevolmente arrivando a sfiorare le 58.700 unità. In particolare, sul fronte del personale a tempo indeterminato, le tabelle rivelano che al 31 dicembre 2010 nella scuola era in servizio il 7,7% in meno del personale e nelle università il -7,4%. Solo le forze armate registrano una crescita del personale in servizio permanente effettivo (+1.200 unità); i soli altri comparti ad aumentare sono l’Afam …

"I vantaggi di una risorsa trascurata", di Irene Tinagli

Nel momento in cui molti sono in tensione, aspettando di vedere se e quanto le prossime manovre toccheranno stipendi, case o pensioni, il Presidente Napolitano ci stimola ad alzare lo sguardo. Ci invita, finalmente, a pensare anche agli «altri». Alle minoranze religiose, culturali, e, in particolare, a tutti quei bambini nati in Italia da stranieri che l’Italia si ostina a non voler considerare suoi cittadini. E così facendo Napolitano ci fa riflettere su cosa significa essere comunità inclusiva, che accoglie, che cresce senza discriminazioni e senza chiusure. Una riflessione importante non solo per il suo lato profondamente umano e valoriale, ma anche per il suo aspetto sociale ed economico. Da sempre chiusura e protezionismo, tanto nelle società quanto in economia, portano isolamento e regressione. L’apertura non solo porta al proprio interno nuove energie, nuove idee e più dinamismo, ma proietta all’esterno l’immagine di una comunità forte, attrattiva, che non teme il confronto e le influenze esterne, ma che le integra e si alimenta di esse. E’ stata questa, per esempio, la grandissima forza degli Stati …

"Quei ragazzi nel limbo", di Chiara Saraceno

Instancabilmente il presidente Giorgio Napolitano richiama la classe politica al dovere della responsabilità in tutti i settori cruciali per il futuro del Paese, quindi necessariamente anche per le condizioni in cui si trovano a crescere e operare le nuove generazioni, inclusi i bambini e adolescenti legalmente stranieri. Stranieri ma di fatto italianissimi per autoidentificazione ed esperienza quotidiana. A due riprese nel giro di pochi giorni, il Presidente ne ha denunciato con nettezza lo status di cittadini dimezzati, che li colloca in una sorta di limbo del diritto, di persone senza territorio e senza appartenenza. I minori nati in Italia da genitori entrambi stranieri e residenti nel nostro Paese sono oltre mezzo milione. Il loro numero è raddoppiato dal 2000, quando erano 277 mila. Costituiscono ormai quasi il 14% dei bambini che nascono ogni anno in Italia. In un Paese che invecchia rapidamente a causa della bassissima fecondità, si tratta di numeri importanti e di una risorsa umana preziosa. Tuttavia il nostro ordinamento continua a considerarli con indifferenza, quando non ostilità. Insieme ai bambini e ragazzi …

"La doppia scommessa del Professore", di Andrea Bonanni

Mario Monti è tornato a Bruxelles, là dove si è coniata l´immagine di statista super partes che gli vale la guida del governo, con due obiettivi. Il primo è misurare, in tempo e denaro, quanto vale per il Paese l´apertura di credito personale delle autorità europee. La seconda è di togliere l´Italia dalla gabbia degli imputati in cui l´avevano relegata le anomalie berlusconiane, e allo stesso tempo di trovare un supporto comunitario per il ruolo propulsore che egli intende riconquistare sulla scena europea. La prima scommessa appare più difficile della seconda. è vero che non si ricorda un governo, non solo italiano ma di qualsiasi altro stato membro dell´Unione, che sia stato accolto alla sua nascita da espressioni così aperte e unanimi di entusiasmo e di sollievo da parte dell´Europa. Ma è anche vero che a Bruxelles vige una netta e pragmatica distinzione tra sentimenti e giudizi. I primi possono essere soggettivi; i secondi devono e vogliono essere oggettivi. Per godere di credito in Europa, il Professore deve quindi offrire garanzie precise. E infatti, al …