Anno: 2011

"Dimissioni in bianco, Ministro Fornero faccia qualcosa" da Unità

Scrivono al neo ministro del Lavoro, Elsa Fornero, per chiedere che venga ripristinata la legge (188 del 2007) contro le dimissioni in bianco: sono 14 donne che hanno preso carta e penna e inviato una lettera aperta alla nuova titolare del Welfare. Tra le firmatarie ci sono donne della politica e della cultura, sindacaliste, giornaliste e imprenditrici: tra loro, Titti Di Salvo e Marisa Nicchi, promotrici della legge nella scorsa legislatura, ma anche tre segretarie confederali di Cgil, Cisl e Uil, Serena Sorrentino, Liliana Ocmin, Anna Rea. La legge era stata fatta per impedire le dimissioni in bianco. L’obiettivo dell’abuso – scrivono – è quello di aggirare il divieto di licenziamento in assenza di giusta causa e giustificato motivo (di aggirare dunque l’art.18 dello Statuto dei lavoratori). E al momento dell’assunzione infatti che capita che venga richiesto di firmare una lettera di dimissioni volontarie, definite in bianco perchè senza data. La data, proseguono, verrà messa successivamente, quando quella ragazza sarà incinta o quel ragazzo avrà avuto un infortunio o una lunga malattia. La legge 188 …

"La caduta dell´ultimo boiardo che Letta ha sempre difeso", di Roberto Mania

Pier Francesco Guarguaglini non avrebbe mai pensato che proprio a Palazzo Chigi sarebbe finita la sua carriera di boiardo di Stato. Lì aveva trovato sempre alleati e protezione. Ma l´ultima sua difesa ieri pomeriggio, in quella stanza al primo piano, davanti al sottosegretario Antonio Catricalà e non più davanti a Gianni Letta, è stata inutile. Impacciata e cacofonica. Non sarà più lui l´uomo al vertice del più grande gruppo industriale pubblico italiano, con oltre 71 mila dipendenti in tutto il mondo, un fatturato che sfiora i 18 miliardi di euro, e i conti profondamente in rosso. Lo scandalo senza fine dei fondi neri lo ha travolto. Lui è indagato per false fatturazioni e frode fiscale. La moglie Marina Grossi (anche lei sotto indagine), è l´ad della Selex Sistemi Integrati. Ed è al centro di quella che appare sempre più la nuova Tangentopoli, il “caso Enav”. Lorenzo Borgogni, potente uomo delle relazioni esterne del gruppo e suo braccio destro da anni, si è autosospeso e ha cominciato a collaborare con i magistrati napoletani e ad ammettere …

"Ora ci vuole coerenza, Pd", di Marco Meloni

A pochi giorni dall’insediamento, i sondaggi di opinione confermano la percezione di un grande consenso nei confronti del governo Monti. Una fiducia che investe anche i partiti e i leader che lo sostengono maggiormente, e che tra i militanti del Pd è quasi unanime, sfiorando il 95%. Liberare pacificamente l’Italia da Berlusconi, riportarla nel consesso internazionale, far ripartire la crescita e ricostruire un tessuto civile fatto di regole ed equità: risultati in parte già conseguiti, in gran parte auspici da mutare in realtà. Parlamento, cittadini, attori politici e sociali, sono i protagonisti di un processo che solo chi ignora la democrazia parlamentare definisce sconfitta della politica. Le forze politiche e parlamentari possono autonomamente – come ha osservato Nadia Urbinati – sostenere e giudicare l’operato di un governo il quale, pur non composto da politici di professione, realizza un programma politico. I prossimi mesi muteranno, oltre che il destino del paese, l’assetto politico futuro: ecco la sfida del Pd. L’alternativa è secca: crederci o non crederci. Incidere sulle scelte, ed essere così – per dirla con …

"La crisi non aspetta", di Massimo Giannini

Dall´«uomo dei sogni» all´«uomo dei miracoli»? Nessuno si era illuso: il passaggio dal Venditore di Arcore al Professore della Bocconi non poteva bastare a risolvere i guai dell´Italia. Ma ora che la «dittatura dello spread» pesa sulla democrazia dei popoli, Monti non può esitare: serve una svolta immediata, per uscire da questa crisi. La tempesta finanziaria è globale. Squassa l´Europa. Non più solo i paesi lassisti del Club Med: ormai persino la virtuosa Germania paga dazio, come dimostra l´inaudito insuccesso dell´asta dei Bund disertata dagli investitori internazionali (e soprattutto asiatici) in fuga dai titoli dell´intera Eurozona. Ma l´Italia torna a pagare il prezzo più alto. Il differenziale sul Btp a due anni è salito a 700 punti, il più alto da quando esiste l´euro. È un segnale chiarissimo: i mercati cominciano a dubitare non più solo della sostenibilità del debito a lungo periodo, ma anche di quello a breve. È anche un costo elevatissimo: stavolta il Tesoro dovrà pagare agli investitori un premio di rischio del 7,2% a scadenza biennale, e non decennale. C´è una …

"Ora Berlino dovrà riflettere", di Stefano Lepri

Ora è il momento per agire. La crisi dell’area euro comincia a toccare la Germania; nessun Paese ne è più al riparo. Agire significa un salto in avanti nella costruzione dell’Europa. Molti politici nazionali recalcitrano davanti a una «cessione di sovranità» da parte degli Stati; si tratta in realtà di ampliare, non di ridurre gli spazi di democrazia. L’unico modo di ridare potere ai cittadini sulla sorte delle loro economie, strappandolo ai mercati finanziari, è di trasferire ad autorità europee elettive quelle competenze che i governi nazionali non hanno più la forza di esercitare. Mario Monti saprà bene tutto questo, quando si siederà oggi al tavolo con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. Saprà anche che è molto difficile riuscirci. Al punto in cui siamo arrivati, solo una politica economica centralmente concordata potrà salvare l’euro. Dovrà essere democraticamente legittimata; non affidata alla legge del più forte del «metodo intergovernativo» di fatto ridottosi alla guida dell’ineguale duo franco-tedesco, responsabile di molte decisioni tardive e maldestre degli ultimi mesi. Senza intaccare le sovranità nazionali, servirebbero a poco gli …

Sottosegretari, Meloni: "Indiscrezioni su Università e Ricerca prive di fondamento"

“È naturale che in queste ore sulla stampa si avanzino le illazioni più varie circa i profili dei sottosegretari che il governo si accinge a nominare. Ritengo però corretto, per un dovere di trasparenza, precisare che, con riferimento al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, le indiscrezioni comparse negli ultimi giorni sui principali quotidiani nazionali, che alludono a presunti sostegni o supporti a candidature da parte dal Pd, non corrispondono in alcun modo al vero. La nostra preoccupazione adesso è rivolta piuttosto all’avvio del confronto politico e parlamentare, in modo che nell’attuazione della legge 240/2010 siano individuati tutti i possibili spazi di interventi migliorativi nei decreti delegati, compresi quelli già approvati dal precedente governo, tra cui quello sul dritto allo studio”. Così Marco Meloni, responsabile Università e Ricerca del Partito Democratico. www.partitodemocratico.it

"La scuola ha voglia di cambiare", di Roberto Carnero*

Da insegnante, sto svolgendo in questo periodo un’attività un po’ speciale. Mi è stato chiesto di partecipare come relatore, in diverse città, ad alcune giornate di aggiornamento dei docenti di materie umanistiche nella scuola superiore. È un progetto ambizioso, che tocca 35 capoluoghi di provincia. Si intitola La forza delle idee ed è organizzato da Pearson Italia (uno dei gruppi più presenti nell’editoria scolastica, con marchi storici come Paravia e Bruno Mondadori) con il supporto del Ministero dell’Istruzione. Così nelle ultime settimane, da Udine a Latina, da Alessandria a Foggia, da Firenze a Palermo, mi è stato offerto uno sguardo privilegiato sugli insegnanti italiani (a ogni giornata ne partecipano circa un centinaio). Agli incontri, una cosa colpisce al primo sguardo: l’età media piuttosto alta dei professori (anzi, più che altro delle professoresse: su 100, gli uomini sono sempre meno di 10). Docenti per lo più quarantenni e cinquantenni. Mancano del tutto i trentenni e i ventenni. L’ultimo concorso ordinario è stato bandito 11 anni fa. Poi è stata la volta delle Sis (i corsi post …