"Pensionati ma baroni: rettori inamovibili", di Gian Antonio Stella
I favori concessi ai cattedratici illustri dall’ex ministro Gelmini (alla faccia del rinnovamento). C’è da sperare che laggiù ad Austin, nel Texas, dove a 26 anni ha una cattedra universitaria in matematica vinta senza concorsi pilotati o spintarelle di baroni, Alessio Figalli non veda il Secolo XIX . Altrimenti, ammesso abbia qualche rimpianto per Roma, ci penserebbe settanta volte sette prima di tornare. Spiega infatti Francesco Margiocco sul giornale genovese, raccontando l’indignazione sul Web della «Rete 29 aprile», un movimento di ricercatori che contestano l’andazzo, come le parole di Maria Stella Gelmini sulla necessità di «ringiovanire il corpo docente dell’università italiana, forse la più vecchia del mondo», siano state tradite. L’ultima riprova: i rettori di almeno quattro università sono in carica dopo essere andati in pensione. E non parliamo di piccoli atenei locali. Tra i «magnifici» pensionati c’è Guido Fabiani, a riposo dal 2010 ma ancora rettore di «Roma Tre» grazie a una legge del ’58 («I professori fuori ruolo possono essere eletti o rieletti all’ufficio di rettore») nel frattempo abrogata. C’è il rettore (per …