Anno: 2011

"Ci salveremo con la cultura", di Federico Orlando

Fermo al semaforo, guardo il manifesto che annuncia da questa mattina, per tre giorni, il convegno nazionale del Pd sulla cultura. Nel frattempo, la radio trasmette in diretta la relazione del ministro degli esteri Giulio Terzi in una sede parlamentare. Mi colpisce, nell’eloquio del diplomatico, la bellezza della lingua italiana: tanto più che in mattinata, ascoltando una rassegna stampa, ero rimasto allibito alla notizia che sulla prima pagina di Libero campeggiava una gigantesca vignetta, il presidente Monti “vestito da vescovo con un gigantesco mitra sulla testa”. Una precauzione in vista di altri incontri con la Merkel? Forse, solo analfabetismo di ritorno, il virus che colpisce un italiano su tre, giornalisti compresi. Me lo conferma poco dopo un’altra collega, che annuncia la ripresa del question time alla camera, e ricorda che l’interrogante ha un minuto per illustrare la sua questione, e altri due minuti dopo la risposta del ministro per spiegare «se è fiducioso o no». Voleva dire «soddisfatto o no». Comunque sia, il Pd organizza il convegno nazionale sulla cultura, il Corriere informa che l’Italia …

"L´ossigeno della Bce", di Eugenio Scalfari

Nell´intervento di ieri, parlando della crisi attuale dinanzi all´Europarlamento, Mario Draghi così ha concluso: «La Bce può fare il prestatore di ultima istanza solo per le banche solventi. È in corso in Europa una stretta del credito che stringe soprattutto le piccole e medie imprese e per questo serve riparare il circuito del credito che ora non circola». Questa è una frase-chiave per capire le prossime mosse della Banca centrale europea. Cerchiamo anzitutto di decifrarne il senso perché il linguaggio del banchiere è alquanto gergale e quindi oscuro per i non iniziati. La Bce si può muovere solo all´interno dei limiti previsti dal suo statuto. Tra questi limiti c´è il divieto di finanziare direttamente i governi. Gli interventi che fa fin dallo scorso agosto sul mercato secondario acquistando titoli pubblici sono limitati nelle dimensioni e nella durata. Difficilmente servono a mantenere liquido il mercato. In realtà servono a contenere il rendimento dei titoli affinché non superi troppo la soglia del 7 per cento che è già alla lunga insostenibile per l´equilibrio dei conti pubblici. Le …

Roma – Stati generali della Cultura

Roma Officine Marconi Sabato 3 dicembre inizio lavori ore 9,30 Interventi inaugurali: Pietro Guzzo, Igiaba Scego Relazione: Matteo Orfini Di tutti, di ciascuno – Come si costruisce l’identità italiana Massimo Adinolfi, Alessandro Bianchi, Marco Delogu, Roberto Esposito, Vittoria Franco, Carlo Lizzani, Daniele Luchetti, Giovanna Melandri, Franco Scaglia La fortuna e l’impegno – Cosa fare, come farlo, con quali diritti Marco Arizza, Giovanna Barni, Salvo Barrano, Irene Berlingò, Rita Borioni, Andrea Cipriani, Marzia Colonna, Stefano Fassina, Fabio Faggella, Maria Fermanelli, Luigi Malnati, Andrea Marcucci, Paolo Protti, Andrea Ranieri, Carlo Sini, Riccardo Tozzi, Alessandra Untolini, Vincenzo Vita Quanti alfabeti – Stili di vita, paesaggi culturali, responsabilità nazionale Ettore Bernabei, Michela Borsari, Roberto Cecchi, Stefano Di Battista, Massimo Ghini, Manuela Ghizzoni, Adriano La Regina, Antonio Pennacchi, Maurizio Roi, Marino Sinibaldi, Guia Soncini, Giuseppe Vacca, Walter Veltroni, Francesco Verducci Ore 21,00 – sessione dedicata ai delegati territoriali Domenica 4 dicembre, inizio lavori ore 9,30 – 17,00 La materia delle cose – Territori e sistemi culturali Stefano Boeri, Fabrizio Bracco, Emilia De Biasi, Michele Fina, Ovidio Dell’Omodarme, Pietro Marcolini, Claudio …

La Giornata Mondiale contro l’Aids

Centinaia di manifestazioni. Gli esperti: serve informazione, donne più esposte degli uomini. Tutto il mondo scende oggi in campo per celebrare la Giornata Mondiale contro l’Aids, la malattia che ancora oggi miete molte vittime e colpisce milioni di persone. A fronte delle iniziative sul territorio nazionale, un convegno sul tema, al Senato, mette in luce un dato inquietante: troppe donne scoprono tardi di essere sieropositive e “sono più vulnerabili degli uomini di fronte al virus”. Quasi il 40% delle donne HIV positive scopre tardi di essere stato colpito dal virus, spesso quando l’AIDS è già in fase conclamata. È il fenomeno dei cosiddetti “late presenter” (persone che giungono tardivamente alla diagnosi), in crescita e particolarmente preoccupante. Inoltre le donne presentano condizioni biologiche che le rendono più esposte al virus: sono due volte più a rischio di contagio in un rapporto non protetto rispetto all’uomo. Da qui l’importanza della diagnosi precoce, anche rendendo più facile l’accesso al test. Tutto il mondo scende oggi in campo per celebrare la Giornata Mondiale contro l’Aids, la malattia che ancora …

"Predoni dell'arte, impuniti per legge", di Gian Antonio Stella

«Italia, saccheggio del paradiso dell’arte». Il nuovo ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi si stampi in testa questo titolo del Mundo. E cambi finalmente, subito, una legge infame. Quella che consente di arrestare un pensionato che ruba scatolette di tonno al supermercato ma non il trafficante che ha in mano il Cratere di Eufronio o altri pezzi da milioni di euro. Per l’Ufficio delle Nazioni Unite di Vienna che se ne occupa, il traffico illegale di opere d’arte è il quarto business del crimine mondiale dopo i traffici di droga, armi e denaro riciclato. E l’Italia è il Paese in assoluto più colpito. «Il sacco di Roma dei Lanzichenecchi nel 1527 e le spoliazioni napoleoniche dell’Ottocento sono eventi che impallidiscono se messi a confronto al volume dei furti del giorno d’oggi, sempre più “sponsorizzati” dalla criminalità organizzata», ha scritto Avvenire riprendendo il Rapporto sulle Archeomafie redatto dai carabinieri del Comando tutela patrimonio artistico, che insieme coi cugini della Guardia di Finanza tentano da anni di arginare come possono l’emorragia. Mettono a segno spesso colpi formidabili. …

"Quella destra non moderata", di Michele Prospero

Quali scenari si aprono nella destra italiana dopo la caduta di Silvio Berlusconi? Una lettura un po’ sbrigativa del ciclo nuovo apertosi con il governo tecnico tende a ritenere che con la rottura della gabbia d’acciaio del partito azienda sia già avviata la rapida ridislocazione delle forze per vent’anni attratte dalle simbologie della destra. Che il sistema politico nel 2013 avrà caratteri molto diversi da quelli appena consumati con la frantumazione della destra al governo è indubbio. Ma occorre guardarsi da certe letture troppo rassicuranti e quindi, se non aggiustate in tempo, propedeutiche alla sconfitta. Ancora non c’è la percezione chiara del significato politico del berlusconismo. In tanti continuano a relegarlo entro una fenomenologia del folclore. La destra sarebbe stata insomma solo una bizzarra commedia della dismisura, legata alla oscura fascinazione di un capo estroso. Pertanto, con l’appannamento del suo carisma ferito, il destino della rapida deflagrazione del blocco sociale del Pdl è un percorso inevitabile. Questa credenza nel riallineamento del sistema lungo i binari della più matura democrazia dell’alternanza copre però solo una delle …

"A Durban serve coraggio", di Marco Fratoddi

Una prima notizia è già arrivata: la prossima Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, la Cop 18, si terrà fra dodici mesi in Qatar. Il piccolo emirato infatti, neanche fossero le olimpiadi, ha battuto la candidatura della Corea del Sud e sarà dunque il primo fra i grandi produttori di petrolio ad ospitare il summit delle Nazioni Unite contro i combustibili fossili. Intanto, però, che cosa sta accadendo durante il vertice che si è aperto lunedì scorso a Durban? Sembra che l’argomento, nonostante la presenza di Angelina Jolie, Al Gore e Leonardo Di Caprio, stia interessando davvero poco i media occidentali. Mai come stavolta del resto l’ormai tradizionale incontro di fine anno sul riscaldamento globale, che ha portato nella capitale sudafricana 17.000 delegati da 195 paesi, contiene un epilogo già scritto: gli Stati Uniti sono disposti a sottoscrivere un accordo vincolante soltanto se verranno imposte le stesse condizioni a Pechino. Al contrario la Cina aderirà ad un nuovo trattato non prima di aver consolidato la propria condizione economica. Perciò, sostengono praticamente all’unanimità gli osservatori, il massimo …