Anno: 2011

Cultura, il Pd: “E’ motore di sviluppo”

Anche l’on. Ghizzoni agli Stati generali della cultura di Roma. “Questo settore dovrà essere centrale nell’agenda di governo”. L’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera, parteciperà domani e dopodomani a Roma, agli “Stati generali della cultura” promossi dal Partito democratico nazionale. La parlamentare modenese interverrà nella sessione “Quanti alfabeti – Stili di vita, paesaggi culturali, responsabilità nazionale”. La due giorni, che si tiene nei locali delle Officine Marconi, sarà l’occasione di confronto e di scambio tra tutte le componenti della cultura italiana. La direzione provinciale del Pd modenese ha approvato di recente un documento che considera le spese per iniziative culturali come “motore di uno sviluppo intelligente, sostenibile, legato alla promozione delle eccellenze del territorio”. “Occorre affermare con forza – dichiara l’on. Ghizzoni – che cultura significa innovazione per la crescita, e che questo settore dovrà essere centrale nella prossima agenda di governo”.

"Censis: Italia prigioniera dei poteri finanziari", da unita.it

In tempi di crisi, gli italiani riscoprono il valore della responsabilità collettiva: il 57,3% è disponibile a fare sacrifici per l’interesse generale del Paese. Anche se il 46% di questi lo farebbe solo in casi eccezionali. Risulta da un’indagine del Censis contenuta nel Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2011. Secondo il rapporto, il 65,4% indica la famiglia come elemento che accomuna gli italiani, mentre l’81% condanna duramente l’evasione fiscale. A fronte poi di un 46% di cittadini che si dichiara «italiano», c’è un 31,3% di «localisti» che si riconoscono nei Comuni, nelle regioni o nelle aree territoriali di appartenenza, un 15,4% di «cittadini del mondo» che si identificano nell’Europa o nel globale e un 7,3% di «solipsisti» che si riconoscono solo in se stessi. Ancora oggi i pilastri del nostro stare insieme fanno perno sul senso della famiglia, indicata dal 65,4% come elemento che accomuna gli italiani. Seguono il gusto per la qualità della vita (25%), la tradizione religiosa (21,5%), l’amore per il bello (20%). Cosa dovrebbe essere messo subito al centro dell’attenzione collettiva …

"L'Italia e la corruzione: in classifica dopo il Ruanda", di Gian Antonio Stella

Giù giù giù: 36 posizioni perse in quindici anni: fossimo retrocessi così nel calcio, apriti cielo! Ma è peggio, molto peggio: l’ultima classifica di Transparency International, che misura la percezione della corruzione, ci vede scivolare al 69º posto. Alla pari con le isole Samoa, la Macedonia, il Ghana. Alle spalle di Paesi come Namibia, Ruanda, Portorico… Non è solo una umiliazione: è un problema economico. Perché dovrebbero investire da noi? Capiamoci: Transparency non è la Bibbia. E non è detto affatto che l’Italia sia davvero più corrotta di Cuba, della Turchia o della Lettonia. Diciamo di più: è lecito dubitarne. Ma vale per questa come per le classifiche internazionali sulle nostre università, drammaticamente staccate dalle posizioni di testa. Ammesso che le graduatorie, fondate sulla percezione degli operatori economici o dei docenti universitari, siano con noi punitive, segnalano un guaio molto grave: godiamo di una pessima reputazione. La stessa serie storica della hit parade dei Paesi meno corrotti elaborata da Transparency dice tutto. Le prime dieci nazioni virtuose di oggi (in ordine: Nuova Zelanda, Danimarca, Finlandia, …

"Se il diritto ha il dovere di pensare al futuro", di Gustavo Zagrebelsky

Il costituzionalismo si trova oggi di fronte alla sfida, che è una vitale necessità, di allargare lo sguardo in una nuova dimensione, finora ignorata: il tempo. Per introdurre questo argomento con una digressione, prendo a prestito dal volume dell´archeologo-antropologo Jared Diamond, intitolato Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere (Einaudi), la storia di Pasqua, l´isola polinesiana a 3700 chilometri a est delle coste del Cile, scoperta dagli europei nel 1722, celebre per i 397 megaliti. Pasqua, quando gli esseri umani vi posero piede alla fine del primo millennio, era una terra fiorente, coperta di foreste, ricca di cibo dalla terra, dal mare e dall´aria, che arrivò a ospitare diverse migliaia di persone, divise in dodici clan che convivevano pacificamente. Quando vi giunsero i primi navigatori europei, trovarono una terra desolata, come ancora oggi ci appare: completamente deforestata, dal terreno disastrato e infecondo, dove sopravvivevano a stento poche centinaia di persone. L´enigma di Pasqua, per com´è stato sciolto dagli studiosi, è un grandioso e minaccioso apologo su come le società possono distruggere da sé …

"Bersani a Monti: serve equità, ascolti le nostre proposte" di Maria Zegarelli

Forse l’incontro avverrà durante il fine settimana, prima della presentazione ufficiale lunedì mattina della cura di ferro che il presidente del Consiglio Mario Monti sta mettendo a punto per l’Italia. O forse saranno soltanto colloqui telefonici con i ministri, ma nel frattempo il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ribadisce la linea dei democratici. Non si discute l’appoggio al governo e «non si tratta di porre condizioni», come invece ha fatto «la destra»: si mandano segnali all’esecutivo perché è evidente «che non tutte le misure ci andranno bene al 100%», come è evidente che qualche boccone amaro bisognerà pur mandarlo giù, ma «il complesso degli interventi deve andare nella direzione di equità e crescita». L’APPELLO ALL’EQUITÀ Parlando dai microfoni di Youdem, ieri Bersani si è augurato che a Palazzo Chigi «non si rimanga sordi e disattenti» alle proposte del Nazareno, dalla lotta all’evasione, alle liberalizzazioni, alla patrimoniale. Insomma, pronti a discutere di pensioni, flessibilità in uscita da 63 a 68 di contributivo pro-rata (la proposta rilanciata ieri dal ministro Elsa Fornero), ma a un patto: …

"Reddito minimo garantito lo strumento per recuperare chi ha perso il lavoro", di Raffaello Masci

Per il momento siamo ad una «preferenza personale che non impegna il programma del governo», ma comunque la proposta è stata fatta e potrebbe introdurre se non una rivoluzione almeno una grande innovazione nel tessuto sociale italiano. La ministra del Welfare, Elsa Fornero, si è detta favorevole all’istituzione di un «reddito minimo garantito». «La mia preferenza è che ci sia un sistema di questo genere – ha detto la ministra rispondendo ad una domanda durante la sua conferenza stampa a margine del Consiglio Affari sociali dell’Ue – Comunque, una simile riforma va congegnata e inserita in un pacchetto più ampio di misure». Il reddito minimo garantito, detto anche reddito di cittadinanza, è una misura di sostegno sociale che si applica – in genere – a categorie di cittadini che vivono un momento di difficoltà rispetto al lavoro: giovani in attesa di prima occupazione, ultracinquantenni disoccupati con difficoltà di reinserimento, persone in condizione di marginalità sociale. La misura – beninteso – ha sempre un carattere temporaneo ed è finalizzata ad un superamento della difficoltà contingente. Il …

"Tv, quel regalo da 16 miliardi", di Giovanni Valentini

Vi sembrano pochi, in questi tempi di vacche magre o magrissime, 16 miliardi di euro? Sono più di quelli – soltanto 11, si fa per dire – dell´ultima manovra d´emergenza chiesta dall´Unione europea al nostro Paese. Eppure, lo Stato italiano non appare tanto interessato a sfruttare un cespite di sua proprietà, stimato appunto intorno ai 16 miliardi, come se fosse incedibile al pari del Colosseo o della Torre di Pisa. E invece, questo è orientativamente il valore delle frequenze che il governo Monti potrebbe ancora ricavare dalla banda televisiva superstite (Uhf), in aggiunta ai 3,5 già incamerati, se revocasse o correggesse la decisione di “regalarle” agli operatori tv – in primis Rai e Mediaset – ratificata dal fu governo Berlusconi, contro cui s´è schierata ora Sky ritirandosi polemicamente dalla gara. Se noi, poveri cittadini e contribuenti, dobbiamo accettare la reintroduzione dell´Ici sulla prima casa e l´aumento degli estimi catastali per salvare la Patria, non sarebbe il caso allora di rivalutare anche le frequenze televisive che appartengono allo Stato e sono quindi un bene comune? Posto …