Anno: 2011

Bersani: “Un nuovo patto civile per la ricostruzione”

“E’molto più difficile superare il berlusconismo che far uscire dal governo Berlusconi e Bossi. Il PD non fa il verso al berlusconismo. Noi facciamo l’inverso perché siamo alternativi a quel sistema di valori senza se e senza ma”. Pier Luigi Bersani chiude gli Stati generali della Cultura. “Sono ore pesanti, ore drammatiche perché entriamo in un mare in tempesta fatto da scelte molto difficili. Terremo il timone perché il paese ha bisogno di un forza come la nostra che sappia collegare ciò che è stato a ciò che sarà. Ne ha bisogno l’Italia e noi terremo i nervi saldi e trasmetteremo trasparenza, chiarezza”. Così il segretario Pier Luigi Bersani ha introdotto l’intervento di chiusura degli Stati generali della Cultura del Partito Democratico. “Arriviamo ad un punto drammatico consapevoli che potevamo evitarlo. Per molto tempo abbiamo detto che la crisi c’era e che in questa crisi c’era un problema tutto italiano. Ci hanno risposto dicendo che la crisi era solo psicologica e che i conti pubblici erano a posto. Così Il Paese si è addormentato”. “Certo …

"Mi diedero del pazzo ma quell´idea ha ridato la speranza alle donne", di Dario Cresto-Dina

La mia ricerca del ´69 sembrava visionaria: rinunciare alla mastectomia andava contro le certezze del Ghota dell´oncologia. In quegli anni vinceva il fatalismo, il male era considerato incurabile E molti pazienti dopo la diagnosi venivano abbandonati a se stessi. Fu l´intuizione che salvò la femminilità. Trent´anni or sono il «New England of Medicine» riconobbe e pubblicò il lavoro di Umberto Veronesi sulla quadrantectomia, confermando per la prima volta l´efficacia di un intervento «non invasivo» nella cura del cancro al seno. Arrivò al traguardo un cammino scientifico cominciato dodici anni prima. Professor Veronesi, che cosa ricorda di quei giorni? «Lo sguardo scandalizzato del Gotha mondiale della medicina quando esposi l´idea al congresso di Ginevra. Era il 1969. Le reazioni furono ostili. Ero giovane, ero italiano, venivamo considerati scienziati di serie B, e trasgredivo all´ortodossia del tempo. Tre qualità sufficienti a venire isolato dalla confraternita. In altre parole, mi diedero del pazzo». Non c´era anche la paura di sbagliare? «L´ho avuta per otto anni. L´angoscia dell´errore. Non ci dormivo di notte». In che cosa trasgrediva, come medico? …

Bersani chiede equità «Adesso paghi di più chi ha avuto privilegi», di Maria Zegarelli

Bersani nell’incontro di ieri sera con il premier ha presentato le proposte del Pd: equità, liberalizzazioni, patrimoniale, per far dare di più a chi finora non ha dato. Nel partito l’obiettivo è: manterere l’unità. Militanti preoccupati. «Andiamo a Palazzo Chigi chiedendo che questa manovra sia equa, che imponga di dare di più a chi finora ha dato di meno e che non sia recessiva, che preveda misure per la crescita e la revisione per le procedure beauty contest, ossia la gara per le frequenze digitali, oltre alla riduzione dei costi della politica». Pier Luigi Bersani con questo spirito ieri sera alle nove e mezza ha incontrato il presidente del Consiglio, insieme ai capigruppo Finocchiaro e Franceschini, sapendo quanto la partita sia difficile e fondamentale. Il Pd appoggia questo governo, con responsabilità, senza porre veti, ma con le «proprie idee», consapevole della grande preoccupazione nell’opinione pubblica e dei rischi, anche in termini di consensi, che corrono al Nazareno. Le «proprie idee» ieri sera erano contenute in una cartella che il segretario ha portato con sé, molti …

"La scommessa del Pd: investire sulla cultura per far ripartire il Paese", di Maria Zegarelli e Luca Del Frà

Le Officine Marconi sono fuori dalla città e dal suo cuore pulsante. Una ex fabbrica, quale luogo migliore per assemblare i tanti pezzi che compongono la macchina della cultura, mai così in sofferenza come in questi anni dove c’è stato chi la considerava addirittura superflua, perché “non si mangia”. E qui, agli «Stati generali» organizzati dal Pd i pezzi ci sono tutti, e colpisce accanto a quella di scrittori, artisti dello spettacolo, la presenza mai così numerosa degli operatori dei Beni culturali, archeologi, restauratori e architetti. Sono lavoratori, «non è una platea di partito» – come dice l’organizzatore Matteo Orfini, responsabile del settore per il Nazareno – «Sono i 450 rappresentanti che sono stati delegati in oltre 70 incontri svolti su tutto il territorio». Quello che sperano non è cosa semplice: rimettere al centro della Politica, quella con la “P” maiuscola, la cultura, proprio adesso, quando la crisi è più acuta e i morsi si fanno sentire come mai. E non è un caso, allora, se «i tassi di accesso culturale più bassi sono in …

"Come evitare la catastrofe", di Mario Pirani

Mi torna alla mente una scritta che qualche tempo fa vidi su un muro di Trastevere a Roma: “Contro la crisi annamo a rubbà!”. Lì per lì mi sembrò una spiritosa provocazione ma, con quel che sta avvenendo, mi viene il dubbio che ormai possa esser letta come una risposta scientificamente valida, almeno sotto il profilo di un sondaggio popolare basato sui grandi numeri. L´incertezza sul futuro incombe. Tutti si chiedono e ti chiedono: “Come andrà a finire ?”. Ma non c´è risposta. Anche se una specie di reazione scaramantica suggerisce di sfuggire alle previsioni più realistiche ma ad un tempo più catastrofiche. Forse più che leggere le odierne cronache economiche bisognerebbe sfogliare un celebre romanzo degli anni Trenta, Furore di John Steinbeck, l´odissea realistica di migliaia e migliaia di disoccupati che la Grande Depressione aveva sradicato dalla loro terra e che attraversavano l´America dall´Est all´Ovest alla ricerca vana di un qualsiasi lavoro per sopravvivere. Ma se questo racconto si presta angosciosamente a delinearci il possibile – anche se speranzosamente improbabile – profilo di un …

"Pensioni, giovani, donne, famiglie. Il sentiero di una manovra equa", di Maurizio Ferrera

Il ceto medio attende con ansia di conoscere i contenuti della manovra, preoccupato che la « stangata » finisca per colpire reddito e beni dei soliti noti, di chi ha lavorato sodo pagando regolarmente le imposte. Il linguaggio giustiziero di una parte della sinistra e dei sindacati e le anticipazioni sul fisco (in particolare l’aumento dell’Irpef a partire da 75 mila euro lordi all’anno) segnalano che la preoccupazione non è infondata. Nella sua struttura complessiva, la manovra Monti si profila tuttavia come un pacchetto sufficientemente equilibrato, in cui il rigore è conseguito tramite un abbassamento di quelle «punte» nella distribuzione dei redditi connesse alle storture del nostro welfare e del nostro fisco. Nessun attacco, dunque, al ceto medio, ma una razionalizzazione distributiva al suo interno, per superare disparità di trattamento ormai prive di ragion d’essere e non più sostenibili. Dal punto di vista fiscale il piatto forte della manovra sarà la rimodulazione dell’Ici, concentrandone l’impatto sui grandi patrimoni immobiliari: chi ha più case pagherà di più (così come pagherà di più per consumi e beni …

"Contro l'abbandono, la Ue raccomanda l'innalzamento dell'obbligo", da Tuttoscuola

Scuola dell’obbligo fino a 18 anni in tutta Europa, e creazione di scuole di ‘seconda opportunità’: sono queste, secondo i deputati europei, le misure necessarie per ridurre il tasso di abbandono scolastico nell’Ue. Scuola dell’obbligo fino a 18 anni in tutta Europa, e creazione di scuole di ‘seconda opportunità’: sono queste, secondo i deputati europei, le misure necessarie per ridurre il tasso di abbandono scolastico nell’Ue. Per questo, il Parlamento europeo ha approvato a Bruxelles una risoluzione in cui invita gli Stati membri a intraprendere riforme educative rivolte proprio ai bambini e ai giovani che non concludono il loro ciclo di istruzione. L’idea del Parlamento è di prolungare l’istruzione obbligatoria dai 16 ai 18 anni, e di creare scuole per i giovani che hanno abbandonato gli studi. Inoltre, si vuole favorire un approccio personalizzato e coordinato tra tutti gli attori coinvolti: scuole, enti pubblici, servizi sociali, servizi sanitari, investendo a livello nazionale anche sul miglioramento delle competenze degli insegnanti. L’obiettivo al 2020 è portare il tasso di abbandono scolastico sotto il 10%. Basti pensare che …