Anno: 2011

"Province svuotate: solo dieci eletti", di Roberto Bagnoli

Cura dimagrante per le Province che perderanno la giunta e il Consiglio che avrà solo un massimo di dieci componenti. Vertici più snelli, quasi dimezzati, anche per Authority e Cnel. Arrivo del SuperInps con relativo accorpamento dell’Inpdap (dipendenti pubblici) e dell’Enpals (spettacolo). Soppressione dell’Enit (Ente per il turismo) e di una serie di consorzi di fiumi e laghi che confluiranno in un unico Consorzio nazionale. E poi tagli pesanti a Regioni, Province e Comuni per un totale di oltre 5 miliardi di euro. C’è un passaggio, nelle 86 cartelle della bozza anticipata alla stampa, che si occupa anche della retribuzione di dirigenti pubblici chiamati a fare i ministri, i vice o i sottosegretari secondo il quale se viene remunerato di meno non perde i trattamenti di favore per la previdenza e la liquidazione. Sembrerebbe disegnato apposta per l’ex direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli e l’ex direttore generale dell’Ambiente Corrado Clini chiamati entrambi a fare i ministri o vice. I tempi sono abbastanza rapidi. Entro sessanta giorni i ministeri del Lavoro e del Tesoro dovranno …

"Anche se alza la voce non è più Lega di lotta", di Ilvo Diamanti

Il sedicente – e intermittente – “parlamento padano”, riunito da ieri a Vicenza, non ha detto cose nuove rispetto al passato. Bossi e Calderoli, in particolare, hanno ribadito i principali punti del tradizionale programma della Lega. A) La secessione, in primo luogo. Proposta in chiave Ceco-Slovacca. Cioè: in modo consensuale. La Padania (non meglio definita: dove comincia e dove finisce?) e l´Italia, cioè Roma e il Sud (anche in questo caso: dove comincia e dove finisce?), dovrebbero negoziare la reciproca indipendenza. Poi, la lotta (e siamo al punto B) a ogni ipotesi di riforma del sistema pensionistico. Un provvedimento contro il quale la Lega ha annunciato una iniziativa referendaria. C) Sullo sfondo, la polemica contro l´Europa dell´euro. E quindi contro la natura di questo governo. Non votato dal popolo, ma voluto dalle banche e dai banchieri. Temi e messaggi che hanno marcato, da sempre, l´identità – e il ruolo – di opposizione della Lega. Anche quando – quasi ininterrottamente, negli ultimi dieci anni – la Lega ha governato. Da ciò la prima novità e diversità, …

«Chi sta nel sociale lo sa bene: questa crisi non è uguale per tutti», Don Luigi Ciotti

Tutti,anche quelli che per anni hanno ostentato ottimismo, parlano ormai di crisi economica e di paura del futuro. Chi sta nel sociale, sul territorio, sulla strada lo tocca con mano da tempo e ne ha segnalato, inascoltato, le avvisaglie. È una crisi da cui non si uscirà facilmente. Se ne uscirà solo – a dispetto di chi,dopo averla provocata, ne promette il superamento grazie a una nuova crescita dietro l’angolo – con trasformazioni sociali profonde. E, soprattutto, non chiudendo gli occhi. Perché la crisi non è uguale per tutti. Non è uguale per i vecchi che frugano nelle pattumiere e per i 200.000 acquirenti annui di auto di lusso da 100.000 euro e più. Non è uguale per i milioni di giovani senza lavoro o con lavori finti e per chi incrementa rendite miliardarie, evadendo ogni forma di tassazione. Non è uguale per chi muore di lavoro nero e pericoloso pagato quattro euro all’ora e per chi si arricchisce sfruttando quel lavoro. Nonè uguale per l’operaio che guadagna 1.000 euro al mese e per l’amministratore …

"I sacrifici e la svolta promessa", di Luigi La Spina

Ci sono momenti in cui scontentare tutti è un dovere e certamente questo, in Italia, è uno di quei momenti. Il bivio davanti al quale si trova il nostro Paese non ammette vie diversive, né incertezze. Lo testimonia il tono drammatico con il quale il premier lo ha indicato. Il messaggio di Monti segna l’atterraggio dal mondo delle illusioni e delle favole nel quale abbiamo vissuto, per troppo tempo, a quello di una realtà, per troppo tempo, nascosta e ignorata. La irrituale commozione per la quale il ministro del lavoro e della previdenza, Elsa Fornero, ha dovuto interrompere l’esposizione della riforma pensionistica è stata l’immagine più efficace di quella «catastrofe», evocata ieri, al limite della quale ci troviamo. Un atterraggio, dunque, brusco e doloroso, ma inevitabile. Per questo, suonano particolarmente insopportabili le demagogiche proteste di chi fino a ieri è stato corresponsabile di una situazione che ci ha portato sull’orlo del dissesto. Ma anche la stessa esigenza di non distaccarsi dal reale, dovrebbe consigliare alcuni critici di verificare la concreta praticabilità di molte ricette alternative, …

"Il sentiero stretto", di Ezio Mauro

«Siamo stati chiamati per salvare l´Italia, davanti a una crisi gravissima. Insieme ce la faremo». Mario Monti è partito da questo drammatico appello rivolto direttamente ai cittadini per annunciare la manovra da 30 miliardi che il governo ha varato ieri, 17 giorni dopo il suo insediamento. Una manovra pesante per i contribuenti, e tuttavia indispensabile per evitare il default del nostro Paese, che segnerebbe la fine dell´euro e di ogni ambizione politica dell´Europa. È una vera e propria manovra d´emergenza, dunque, perché l´Italia è chiamata a muoversi a grande velocità su un sentiero molto stretto e difficile. L´esito non è assicurato, nemmeno a prezzo di sacrifici, perché la fuoriuscita dall´eurozona non dipende solo da noi. Ma da noi, e interamente, dipende il recupero di credibilità dell´Italia e la sua possibilità di pesare nelle decisioni che l´Europa dovrà prendere per rispondere alla crisi. Il governo era atteso a misure strutturali, proprio per queste ragioni. La più strutturale di tutte, quella sulle pensioni, è radicale e costosa per i cittadini, come confermano le lacrime del ministro Fornero, …

"Previdenza Pensioni, contributivo per tutti rialzo dell'età e stretta sull'anzianità", da repubblica.it

Estensione del metodo contributivo a tutti i lavoratori, aumento dell’età di vecchiaia per le donne del settore privato, abolizione delle finestre mobili (e assorbimento di questi periodi nell’età effettiva di pensionamento) stretta sull’anzianità e aumento delle aliquote per i lavoratori autonomi: sono le principali misure previste per la riforma della previdenza prevista dalla manovra correttiva. Finestra mobile assorbita nell’età effettiva. Scompare il meccanismo della “decorrenza” di 12 mesi per i dipendenti e 18 per gli autonomi” previsto dalla manovra 2010 a partire dal 2011 che allungava di fatto i tempi per l’accesso al pensionamento. Il periodo sarà assorbito nei requisiti che per la vecchiaia degli uomini dipendenti saranno dall’anno prossimo pari a 66 anni (65 anni attuali più 12 mesi di finestra). I lavoratori autonomi andranno in pensione dal 2012 a 66 anni e sei mesi. Le lavoratrici autonome a 63 anni e sei mesi. Donne in pensione di vecchiaia a 62 anni. Si accelera sull’aumento dell’età di vecchiaia delle donne dipendenti del settore privato. Dal 2012 andranno in pensione a 62 anni, mentre entro …

«Essenza», di Marina Boscaino

Bisogna dire che – da un certo punto di vista – si tratta di un gioco da ragazzi: succedere all’immeritevole Gelmini, rea – oltre che di una delle operazioni più devastanti a carico della scuola pubblica italiana – anche di una serie di gaffe epocali, determinate sostanzialmente da una assoluta mancanza di conoscenza e da un mix esplosivo di protervia e incoscienza, non è esattamente un’impresa titanica. Ci vuole poco. Molto più ci vuole per dire – e, soprattutto, fare – qualcosa di significativo in un settore dalle dimensioni elefantiache, ridotto ai minimi termini dalla “cura da cavallo” annunciata (e poi attuata) nel 2008 da Tremonti e Gelmini. Durante il IX congresso dell’Anp (Associazione Nazionale Presidi) qualche giorno fa finalmente il ministro Profumo è uscito allo scoperto, ribadendo la centralità di scuola e università per il rilancio del Paese. A parte alcuni evergreen – come l’evocazione della “ capacità di rispondere con flessibilità e progetti educativi più personalizzati alle esigenze dei nostri alunni” o il fatto che i mezzi di comunicazione e interazione sono “in …