Anno: 2011

"Bersani: anch’io ho la mia parte di delusione «Ma bene le aperture»", di Maria Zegarelli

«Una manovra molto dura, che non risponde del tutto ai nostri criteri di equità»: così il segretario Pd commenta le misure presentate da Monti. Ma aggiunge: «Lavoreremo per migliorarla». Deluso? «In parte». Deluso? «Anch’io ho la mia parte di delusione». Risponde così Pier Luigi Bersani, ospite di Fabio Fazio a «Che Tempo che fa», proprio mentre il presidente del consiglio insieme ai suoi ministri presenta in conferenza stampa la manovra economica di 23 miliardi di euro. Una «manovra molto dura che non risponde del tutto ai nostri criteri di equità», ma che ha colto alcuni «suggerimenti» avanzati dal Pd, a partire dalla tassazione dell’1,5% dei capitali scudati che «insieme al fatto che per la prima volta si dice chiaramente che non ci saranno condoni è un segnale importante». Però, aggiunge il segretario, visto che «si è infranto un tabù, forse allargando un po’ quell’1,5% potremmo risolvere qualche altro problema». I MIGLIORAMENTI DA FARE Apprezzamento anche per l’innalzamento del tetto per il blocco delle indicizzazioni delle pensioni dai 440 euro al doppio del minimo, «ma con …

"Quelle lacrime in diretta della Fornero", di Aldo Cazzullo

È stato l’unico squarcio nel velo, il solo momento di vita in un’atmosfera rarefatta, davvero da consiglio di facoltà: «Non so se il collega mi vuole correggere», «No, credo che il professore si sia espresso in modo adeguato…». Per fortuna, a un certo punto la Fornero ha pianto. Per fortuna del governo, in evidente deficit di comunicazione, e un po’ anche dei contribuenti e dei pensionati: i quali si sono resi conto che la frustrazione e il dispiacere, la tensione e la sofferenza, non erano soltanto dei governati, ma pure dei governanti. Immagini che oggi faranno il giro del mondo, e diventeranno il simbolo della «Quaresima dopo il carnevale». Fino a quel momento, i sacrifici erano stati comunicati con asciuttezza chirurgica. I sessantenni avevano appreso che avrebbero dovuto lavorare qualche anno in più, commercianti e consumatori si erano sentiti annunciare il secondo aumento dell’Iva in pochi mesi, le famiglie andavano calcolando quanto sarebbe costata la reintroduzione dell’imposta sulla prima casa; il tutto in un bon ton più da aula universitaria – «come diceva il mio …

"Un'amara medicina", di Dario Di Vico

Nella conferenza stampa che ieri sera ha fatto seguito al Consiglio dei ministri il nuovo governo presieduto dal professor Mario Monti ha dato una confortante prova di stile. Ha mostrato agli italiani che hanno potuto seguirla in tv o via Internet competenza e senso di responsabilità. E l’annuncio che il primo ministro rinuncerà ai compensi che gli spettano è un segno di compartecipazione ai sacrifici richiesti che va sicuramente apprezzato. Può servire a ricreare quel feeling tra il Palazzo e il Paese reale di cui avremo sicuramente bisogno nei giorni e nelle prove difficili che ci attendono. Del resto la settimana che si apre oggi si presenta decisiva per il futuro dell’Europa e il governo di Roma persegue l’obiettivo di presentare l’Italia dal lato delle soluzioni e non da quello dei problemi. Siccome lo stile è importante ma i contenuti dell’azione di governo di più, è del merito del decreto approvato ieri che bisogna discutere senza timore di sottolinearne alcune evidenti contraddizioni. Il completamento della riforma previdenziale e la riduzione dei costi delle Province, solo …

"Senza donne la politica è morta", di Serena Sapegno

Il movimento Se Non Ora Quando è nato in un periodo buio della vita italiana, quando diffusa e palpabile era la sensazione di soffocamento e di impotenza che stringeva il Paese, il declino cominciava a manifestarsi al di là di ogni pretestuosa negazione e la scena pubblica era occupata troppo spesso dalla volgarità di rapporti feudali e di compravendite di ogni genere. Snoq ha messo in luce come, sul piano simbolico, la cultura di governo poggiasse in modo organico su una continua proposizione delle donne come fedeli appendici del capo, come oggetto di scambio, come bottino del potere: la rappresentazione di un mondo nel quale compito delle donne è aderire al desiderio degli uomini, dedicarsi a rassicurarli e allietarli. Una cultura profondamente violenta che esclude metà della popolazione dal ruolo di soggetti della vita civile e non riconosce loro pieno diritto di cittadinanza. A tutto questo abbiamo detto basta. E aggiungiamo «mai più contro di noi». Ma ora che finalmente si apre una nuova stagione, che la crisi costringe tutti e tutte a uno sforzo …

"I patrimoni sono il primo obiettivo", di Stefano Lepri

È razionale tassare di più, molto di più, la casa, come misura principale di riequilibrio del bilancio. E’ razionale destinare una parte del ricavato a ridurre l’Irap. Si aggiunge una riforma delle pensioni ben congegnata, che potrebbe essere definitiva. Nuove liberalizzazioni potrebbero aprire spazi alla crescita economica ed abbassare costi e prezzi. Scompaiono parecchi enti inutili. In molti dei casi si tratta di decisioni sollecitate da anni. Tutto questo può piacere o non piacere, ma ha un disegno. L’equità di fondo è data appunto dal concentrare sui patrimoni, immobiliari e in parte anche finanziari, il pesante aggravio di imposte che la situazione di emergenza richiede e che purtroppo non poteva essere evitato. L’Italia è appunto ricca nel patrimonio rispetto ad altri Paesi anche più ricchi nel reddito; in più, i patrimoni sono distribuiti in modo più diseguale dei redditi. Dunque tassare di più la casa, pur se colpisce l’80% delle famiglie, è più pesante per i ricchi. Sarebbe meglio commisurare l’imposta ai valori di mercato piuttosto che alle fittizie e per di più invecchiate rendite …

Cultura, la sfida del Pd e il ministro promette meno tasse", di Luca del Fra

«Non siamo un partito demagogico o ideologico, ma pretendiamo di avere un progetto, su cui vogliamo confrontarci con il mondo della cultura, che deve essere centrale vita del Paese», sono le parole di Pierluigi Bersani che accendono l’interesse della gremitissima platea degli Stati Generali della cultura del Pd. Il suo intervento arrivava dopo che il neo ministro dei Beni e delle Attività Culturali Lorenzo Ornaghi ha concluso il suo primo discorso ufficiale, altro fatto saliente dell’iniziativa, ma è giusto sottolineare che erano decenni che un partito del centrosinistra non organizzava una operazione così complessa sui temi culturali. CANCELLATO L’ENPALS In serata tuttavia cominciano a filtrare notizie inquietanti: la manovra che il governo presenterà oggi prevede l’abolizione dell’Enpals –la previdenza dello spettacolo. Che qualcosa fosse nell’aria lo si capiva dalle parole durissime con cui Bersani aveva ricordato che nella manovra non c’era quell’equità che il Pd aveva chiesto. Ornaghi però dell’abolizione dell’Enpals non ne fa menzione: apre invece ricordando la pesantissima crisi e come la cultura sia vitale quando produce «nuove visioni, e con il rapporto …

"Lavoro, politica, famiglia Donne: i numeri della discriminazione" di Carlo Buttaroni

Nel 2004 una delle più grandi società di brokeraggio degli Stati Uniti è stata condannata a risarcire con 2,2 milioni di dollari una ex dipendente con una motivazione inequivocabile: discriminazione sistematica nei confronti dei dipendenti di sesso femminile. I giudici sono giunti a queste conclusioni dopo aver raccolto 28 ore di testimonianze da cui emergeva, che su 15.000dipendenti le donneche occupavano posizioni di prestigio nell’organico della società, erano solo 17. E per i giudici la società finanziaria non era in grado di fornire una spiegazione ragionevole per la scarsa rappresentanza delle donne in ruoli di management. Negli ultimi anni, nel mirino della giustizia, c’è stata anche un’altra importante banca d’affari statunitense, che secondo la Commissione federale per le pari opportunità, applicava un modello di pratica discriminatoria nei confronti delle lavoratrici. La Commissione, infatti, aveva accolto il ricorso della signora Allison Schieffelin che era stata licenziata puravendo fatto guadagnare alla sua società più di un milione di dollari. Si dirà: per fortuna c’èun tribunale al quale la signora Schieffelin e le altre donne possono rivolgersi. Certo, …