Anno: 2011

"La favola interrotta nel salotto di Vespa", di Curzio Maltese

Se la terza repubblica comincia a “Porta a Porta” significa che non è ancora cominciata. La presenza di Mario Monti nel principale teatrino del berlusconismo ha avuto un primo impatto terrificante. Erano irritanti le prime domande di Bruno Vespa, al solito le più gradite all´ospite di turno: «Eravamo ormai vicini alla Grecia? A un passo da non poter pagare gli stipendi agli statali?». Già, perché non se n´era accorto nessuno. Ma soprattutto non se n´erano accorti gli spettatori di Porta a Porta, dove per tre anni si è raccontata un´altra favola. La favola che la crisi non c´era. Se c´era, riguardava altri. La Grecia, l´Irlanda, la Spagna, ma anche Germania e la Francia stavano «molto peggio di noi». In Italia c´era Tremonti che teneva «i conti in ordine» e Berlusconi sempre in procinto di varare una grande riforma fiscale, con ricchi doni per i contribuenti. Il rischio di default poi era impensabile, «un´ipotesi che non sta né in cielo né in terra». Ed ecco, in dieci secondi, la nuova Italia di Porta a Porta, tagliata …

"Mai più senza le donne", di Cristina Comencini

Perché «Se non ora quando?» ha indetto una manifestazione l’11 dicembre? Proprio ora che il governo Berlusconi è stato sostituito da un altro governo? Cioè da un governo di tecnici che sta lavorando per salvare l’Italia dalla catastrofe di una insolvenza? Per dire che il movimento delle donne non smobilita, non ha ottenuto lo scopo, vuole uscire da questa crisi politica ed economica costruendo un Paese in cui le donne possano entrare alla pari nella società e portarvi il segno della loro differenza. Lo dicevamo già il 13 febbraio, la dignità calpestata dalla cronaca politica, dalle immagini delle donne nei media era il segno di un paese arcaico, di una condizione reale terribile della vita delle donne italiane. Ognuna di noi lo sapeva già dalla propria esistenza. Saltando come funambole dai figli al lavoro precario e poi dai genitori sempre più anziani, rinunciando molto spesso a lavorare o a fare bambini, non avendo il tempo per noi mai. La fotografia delle donne italiane disegnata dalle statistiche era chiara nella nostra mente, nei nostri sentimenti e …

L’Italia prima di tutto

Uscire dall’emergenza, preparare la ricostruzione. Berlusconi ci ha portato a un centimetro dal fallimento, con il rischio di restare senza stipendi, senza pensioni e con le imprese e le famiglie al collasso. La manovra d’emergenza per evitare questo esito è inevitabilmente dura. Ma poteva essere più equa. Berlusconi ci ha portato a un centimetro dal fallimento, con il rischio di restare senza stipendi, senza pensioni e con le imprese e le famiglie al collasso. La manovra d’emergenza per evitare questo esito è inevitabilmente dura. Ma poteva essere più equa. Il Partito Democratico ha già imposto alcuni temi, come la tassazione dei capitali scudati, la tracciabilità nei pagamenti, l’abbassamento di un anno dei contributi previsti per le pensioni di anzianità (prima la manovra prevedeva 43 e 42) , la copertura fino alla pensione dei lavoratori in mobilità. Ma non basta. Il Pd garantirà responsabilmente il proprio sostegno per evitare il fallimento, ma lavora per mettere, per quanto possibile, più equità nell’intervento deciso dal governo di emergenza presieduto da Mario Monti. Quattro sono i temi sui quali …

L’offensiva del Pd: in Parlamento bisogna cambiare", di Maria Zegarelli

Il Pd lavorerà affinché la manovra venga modificata per allegerire le misure su pensioni e Ici. «Ci aspettavamo misure più eque». Bersani: «Proporremo agenda di riforme in Parlamento». Una manovra dura, «di cui si percepisce la dolorosa necessità», come dice Pier Luigi Bersani, ma «ce l’aspettavamo più equa». Per questo ora ci si aspetta «correzioni, anche se ci sono tracce delle nostre proposte». Il segretario Pd commenta così gli interventi da 30 miliardi di euro lordi tesi a «salvare l’Italia» dal rischio fallimento. Si può e si deve migliorare, lo dice il numero uno del Nazareno nel corso del coordinamento del partito, lo dicono i due capigruppo di Camera e Senato Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, e lo dice la quasi totalità dei democratici, compresi i Modem, con sfumature più morbide i lettiani. Ed è per questo che da ieri pomeriggio, subito dopo il discorso del premier alla Camera, è entrata in azione l’alta diplomazia dei partiti con il governo alla ricerca di una «sintesi» che lo stesso esecutivo dovrebbe trovare sulla base delle indicazioni …

"Via le province ora è possibile", di Giovanni Cocconi

Non è vero che nella manovra non ci sono tagli ai costi della politica. Anzi Il governo Monti non poteva abolire le province. Ha fatto di più: le ha svuotate. L’intervento draconiano previsto all’articolo 23 del decreto salva- Italia non poteva cancellare un ente previsto dalla Costituzione ma di fatto lo trasforma in un ente inutile. Quindi da chiudere. «Sulla Casta è ancora poco» ha scritto sul Corriere della Sera Sergio Rizzo, intestatario del copyright della campagna contro i costi della politica. Sicuro che sia così? Solo pochi mesi fa, il 25 luglio, il parlamento aveva bocciato una proposta di legge per l’abolizione delle province con il voto contrario anche del Pd. «La cancellazione delle province non è nel nostro programma » aveva spiegato il capogruppo Dario Franceschini. Ora Monti si propone di trasformarle in organi non esecutivi e non politici, di soli dieci componenti (al posto dei 45 attuali), non eletti direttamente dal popolo ma dai comuni di riferimento e, soprattutto, senza funzioni, le quali devono essere trasferite dalle regioni ai comuni «entro il …

"Università: valutare come nel resto d'Europa", di Giunio Luzzato

Un tema decisivo per il sistema universitario italiano è rappresentato dalla valutazionen di esso attraverso l’entrata in funzione della Agenzia Nazionale a ciò preposta (ANVUR). Il precedente governo ha presentato in Parlamento, per acquisire i pareri delle competenti Commissioni, undecreto che tratta di valutazione e di accreditamento dei corsi universitari e di meccanismi di finanziamento basati sulla qualità dei loro risultati: obiettivi eccellenti. Per conseguirli, il testo però propone strumenti del tutto inadeguati. Esso afferma anche che occorre conformarsi agli standard europei; mai contenuti normativi smentiscono l’affermazione. Due sono i punti principali che caratterizzano le procedure europee. Primo, la valutazione si attua attraverso tre fasi successive strettamente correlate: l’autovalutazione interna all’Ateneo, la valutazione esterna e l’accreditamento come conclusione. Secondo, essa si fonda su elementi diversi nella fase iniziale, quando si tratta di autorizzare il decollo di un nuovo corso di studio, ovvero a corso attivato, quando si tratta di monitorare la qualità del suo funzionamento. Entrambi i punti non trovano rispondenza nel decreto proposto. Esso prevede infatti tre sistemi del tutto separati, in cui accreditamento, …

"Misure da cambiare. Non possiamo tacere", di Cesare Damiano

All’atto del suo insediamento il Presidente del Consiglio aveva promesso rigore, sviluppo ed equità. Adesso che la manovra è stata presentata, possiamo constatare che i temi dell’equità e dello sviluppo sono rimasti in ombra. Abbiamo apprezzato le modifiche dell’ultima ora che sono state prodotte dal Consiglio dei Ministri di domenica scorsa e che hanno introdotto una tassazione dell’1,5% sui capitali scudati e rientrati dall’estero. Tassazione che ha consentito di cancellare il blocco delle indicizzazione delle pensioni fino a quelle di importo pari a 960 euro lordi mensili, cioè due volte il minimo. Però tutto questo non è sufficiente. Rintracciamo nella manovra un intervento eccessivo a scapito dei soliti noti, soprattutto dei pensionati e di coloro che sono in procinto di diventarlo. Questo intervento così sbilanciato si basa su una affermazione infondata: che il sistema pensionistico del nostro Paese sia statico,non sufficientemente riformato nel corso di questi anni e che per questo non abbia consentito di far risparmiare sufficiente risorse. Non condividiamo questa affermazione anche perché nella Nota di aggiornamento al Def approvata nel settembre scorso …