Anno: 2011

"Storia simbolo per il Governo", di Roberto Saviano

Vorrei che questa storia fosse letta dal premier Mario Monti, dal ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera e dal ministro dell´Interno Annamaria Cancellieri. So che la loro sensibilità non rimarrebbe muta se approfondissero questi temi. La storia che racconto è stata scritta dalla procura antimafia. Dai pubblici ministeri Federico Cafiero De Raho, Antonello Ardituro, Catello Maresca, Raffaello Falcone, Franco Roberti e Raffaele Cantone. Dalla polizia, dai carabinieri, dalla Guardia di finanza. E soprattutto è una storia che riguarda non la mia sfortunata terra, non semplicemente Casal di Principe, il comune più sciolto nella storia d´Italia, ma riguarda l´intero paese e l´economia di questo paese. Michele Zagaria era un imprenditore, è un imprenditore. È un imprenditore camorrista, non un camorrista imprenditore. Sembra uno scioglilingua, ma non lo è. Non è un camorrista che ha fatto soldi e quindi si è messo a fare impresa con denaro sporco. Al contrario è un casalese e precisamente di Casapesenna – un piccolo paese vicino a Casal di Principe e San Cipriano d´Aversa, i tre paesi dell´Agro Aversano con i …

"Evasione, è stato fatto tutto il possibile?" di Enrico Marro

Nella manovra Monti ci sono cose molto importanti per la lotta all’evasione, ma ne mancano tante altre. E il contribuente onesto si chiede perché. Per esempio: il premier, domenica scorsa, illustrando il decreto-stangata, ha solennemente annunciato che aveva deciso «per i membri di governo di adottare un criterio di trasparenza. Sulle nostre dichiarazioni dei redditi abbiamo deciso di dichiarare per intero i patrimoni, perché non vediamo per quale ragione il possesso di obbligazioni, azioni e fondi di investimento debba essere esentato da una dichiarazione patrimoniale». Giusto. Ma visto che c’era perché questa decisione non è stata estesa a tutti i contribuenti? Tanto più che un suggerimento del genere era arrivato da due economisti della Bocconi che Monti conosce molto bene: il rettore Guido Tabellini, che tra l’altro è stato in corsa per entrare nella squadra di governo, e il professor Angelo Provasoli. I due, in un articolo sul Sole 24 Ore del 3 settembre, proponevano questa soluzione: «La dichiarazione annuale dovrebbe fornire non solo i dati dei redditi conseguiti ma anche quelli della consistenza del …

"L'OCSE promuove la valutazione italiana… anzi no (Un Profumo "smart")", di Red Rom da ScuolaOggi

Parterre delle grandi occasioni, quello allestito dal MIUR il 7 dicembre al CNR, a Roma, per parlare di valutazione di sistema, soprattutto dei progetti sperimentali che lo stanno implementando, e di ciò che l’Europa ci chiede nelle ormai famose domande n. 13 e 14 rivolte al Governo italiano, che riguardano direttamente la valutazione delle/nelle scuole. Il meeting ha dato anche il destro al neoministro Francesco Profumo per “esternare” la sua visione di scuola, alle prese con le inedite ma affascinanti sfide della società contemporanea, ma ancora attardata dai suoi annosi malanni. Diciamo pure che la “vision” è forte: costruire una “smart” school (intelligente, elegante, efficace, forse risparmiosa..) in una “smart” city (una comunità che deve riscoprire la voglia di guardare al futuro e di coinvolgere tutti ad un più alto livello di cittadinanza). Ma in questa sede non parleremo né di questo (non mancheranno i commenti, mano a mano che il disegno sarà “svelato”), né della piega che sta assumendo il dibattito sul sistema di valutazione, a partire dalle risposte che il governo italiano (il …

"L’accordo possibile su pensioni e casa", di Francesco Lo Sardo

«Il ministro Michel dice che siamo vicini a un accordo sulle pensioni…», riferisce un deputato del Pdl a un collega della commissione bilancio. «Chi?». «Coso, lì, come si chiama… Martone», spiega il primo. «Ah sì, Martone… ma davvero?». Sono passate da poco le quattordici quando la giornata politica cambia di segno. La notte dei partiti era stata cupa. Pd e Pdl, ieri, s’erano si sono svegliati con l’amaro in bocca. La freddezza con cui nelle loro apparizioni televisive del martedì sera, dietro algide formule di cortesia, Monti e la Fornero, con accenti diversi, erano parsi liquidare ogni possibilità di serie modifiche al decreto salva-Italia, che i due principali partiti della maggioranza concentravano sui nodi casa e pensioni, avevano indispettito non poco Pd e Pdl. Il cambio di rotta annunciato ieri da Michel Martone, viceministro del welfare, approdato a Montecitorio e sbarcato al molo della commissione lavoro, ha fatto capire che le cose, nel corso della mattinata, stavano prendendo tutt’altra piega. I due partiti-pilastro della maggioranza, in poche parole, hanno puntato i piedi: e l’effetto dell’irrigidimento, …

"Oltre il beauty contest", di Carlo Cambini e Antonio Sassano

L´idea di regalare frequenze televisive con un “beauty contest” non piace a nessuno. Tantomeno in questi giorni di duri sacrifici per tutti. L´asta che ha assegnato le frequenze banda 800MHz ha rivelato un valore di 50 milioni di euro a MHz e quindi un valore che potrebbe arrivare a 16 miliardi per i 40 canali dedicati alla Tv e di circa 2.4 miliardi per le sei frequenze assegnate con un “concorso di bellezza”. La cessione di questo patrimonio pubblico, a titolo gratuito e per un uso esclusivamente radio-televisivo, sembra davvero un grave errore. È necessario partire da una premessa: l´orientamento di tutti gli organi di governo dello spettro elettromagnetico (Itu, Fcc, Commissione Europea, Autorità nazionali) è quello di un uso neutrale dello spettro sia in termini di servizi che in termini di tecnologia. Il nostro “beauty contest” viola sia la neutralità del servizio che quella tecnologica. Cinque frequenze sono destinate allo specifico servizio televisivo e alla specifica tecnologia digitale terrestre (Dvb-T). Una è riservata alla tecnologia digitale mobile (Dvb-H) o al futuro Dvb-T2 ed è …

"Il ministro Profumo alla sua prima uscita", di Antonio Valentino

E Il mondo della scuola? Liberato di una presenza inadeguata e rovinosa a capo del Ministero, è nella necessità – e forse anche nella condizione – di recuperare un suo ruolo positivo e propositivo. Nella sua prima apparizione pubblica (convegno ANP a Fiuggi, dei giorni scorsi), il neo Ministro Profumo ha presentato alcuni orientamenti sulle questioni di politica scolastica che risulteranno probabilmente centrali nella sua azione ministeriale. E questo, ovviamente, se il governo riuscirà a superare i giudizi – finora in gran parte problematici – del Parlamento e dei sindacati e ad arrivare a fine legislatura (Come probabilmente, sarebbe auspicabile, se si guarda allo sfascio degli ultimi tre anni del governo Berlusconi e ai problemi economico-finanziari che il Paese, con l’Europa, si troverà ad affrontare). Prima di considerare alcuni aspetti del discorso che più anticipano le linee programmatiche del Ministro, vale la pena rimarcare due passaggi che attengono, sì, a questioni di cornice, ma il cui richiamo probabilmente esprime una preoccupazione significativa e speriamo preluda ad un impegno nel merito. Mi sto riferendo a quella …

"Dare un senso alla rinuncia", di Michela Marzano

Quando si parla di sacrifici non è tanto difficile deciderli quanto saper convincere gli altri che devono farli. Difficile è dare un senso alla rinuncia che viene chiesta. Perché il principio di utilità, che secondo Bentham è l´unico criterio con cui si può giudicare l´adeguatezza dell´azione umana, funziona perfettamente sul piano teorico, ma poi, quando dalla teoria si passa ai fatti, diventa molto meno seducente. Quando si parla di sacrifici, infatti, non è più solo una questione di calcolo razionale o di massimizzazione del bisogno collettivo. La voglia di agire per il bene del proprio paese e delle generazioni future – quello dei propri figli e dei propri nipoti – non può che scontrarsi con la durezza della realtà e con la necessità di mettere tra parentesi il proprio benessere individuale. Il desiderio di agire bene, si infrange inesorabilmente contro la violenza intrinseca del sacrificio. Soprattutto quando il sacrificio non riguarda solo il “superfluo” ma anche il “necessario”. Come si fa a sacrificare il poco, talvolta il “quasi niente”? Si può rinunciare a un beneficio, …