Anno: 2011

«Abbiamo la pretesa di esserci e di contare dove si decide il futuro», intervista a Chiara Saraceno di Mariagrazia Gerina

Stavolta è più dura del 13 febbraio, quella era una manifestazione contro Berlusconi, uno volgare che è chiaro cosa faceva di male, ora invece si tratta di combattere contro qualcosa di più insidioso, la marginalizzazione delle donne competenti e dei nostri interessi, caduti fuori dall’agenda politica ed economica», avverte Chiara Saraceno, sociologa, che domani parlerà dal palco di Se non ora quando, come studiosa e come militante. «Non sarei in quella piazza se non condividessi il bisogno di manifestare un dissenso e una domanda collettiva delle donne». Cosa chiedono oggi le donne? Quale è la loro domanda? «Posso dire come la interpreto io: è voglia, esigenza, pretesa di contare laddove si prendono le decisioni, dove si gestisce il potere, dove si definiscono le priorità, compreso quando si decide cosa si taglia e come. Ed è disagio rispetto a una agenda politica ed economica che certo in un momento di grande difficoltà sembra avere del tutto trascurato il fatto che le donne hanno pagato e pagheranno costi altissimi». È una critica al governo Monti? «Non sono …

Le donne si riprendono le piazze "Più potere per uscire dalla crisi", di Anna Bandettini

“Caro Monti, siamo stanche di pagare il prezzo più alto”. L´ambasciatore Usa: solidali con voi. Contro il governo Berlusconi furono un milione: madri, figlie, ragazze, lavoratrici, professioniste italiane che il 13 febbraio scorso a Roma, e in oltre cento piazze italiane e straniere, chiedevano dignità e rispetto a una classe politica che ogni giorno le offendeva e offendeva il paese. Non è finita: oggi davanti alle politiche restrittive del welfare imposte dalla crisi, a tagli draconiani che pesano sopprattuto sulle loro spalle, le donne italiane scendono nuovamente in piazza per reclamare un ruolo da protagoniste nell´agenda politica, nella certezza che non c´è crescita senza le donne. “Noi sappiamo come si fa – dicono – Se non le donne chi?”. Con questo slogan domani le donne chiamano a una nuova mobilitazione dopo quella del 13 febbraio, data simbolica per l´orgoglio femminile in Italia. A Roma in piazza del Popolo, dalle 14, con una manifestazione-concerto e in altre venti piazze italiane, da Torino dove il concentramento è previsto in piazza Castello, a Sassari, da Venezia a Perugia: …

"Cambiare ancora per rendere equa la previdenza", di Cesare Damiano

Il Partito democratico ha sostenuto la formazione di un governo di emergenza formato da soli tecnici. Si tratta di un passaggio necessario perché la casa brucia: le incertezze dell’Europa, che abbiamo registrato in queste ore, non aiutano a migliorare la situazione. Noi adesso, come Paese, dobbiamo fare la nostra parte ma senza rinunciare a quel principio di equità sociale e di spinta verso la crescita che il presidente Monti ha giustamente accompagnato al tema del rigore e del pareggio del bilancio. Per questo, il Partito democratico è impegnato a fondo in un’opera di correzione e di miglioramento della manovra. Si va verso un «mini emendamento» capace di comprendere le posizioni essenziali dei partiti che sostengono il governo, al fine di raggiungere un compromesso con l’esecutivo che faccia comprendere al Paese che non si colpisce dalla solita parte, cioè prevalentemente i ceti medio-bassi. Tra i temi sociali spicca quello della previdenza che riguarda milioni di persone, per il quale in commissione lavoro della Camera si sono raggiunti alcuni punti di intesa tra Pd, Pdl e Terzo …

Rosarno due anni dopo. "Tornano gli schiavi che lo Stato non vede", di Gianluca Ursini

Mancano pochi giorni, poi carabinieri e polizia inizieranno gli sgomberi. E potrebbe riscoppiare la rivolta, il «terzo riot» di migranti a Rosarno, dopo dicembre 2008 e gennaio 2010. Prima verrà svuotata l’ex fabbrica «Pomona», dove250 tra burkinabè, maliani, nigerini, ghanesi e marocchini si raggruppano senza allaccio elettrico, senza docce né riscaldamento né cucine o bagni chimici, in due vecchi edifici colonici, sotto il ponte della ferrovia sulla strada per Nicotera, in mezzo ai giardini, come si chiamano qui gli aranceti, in una cappa di umidità che ghiaccia le ossa in nottate a 8 gradi. Qui al mattino i migranti cercano lavoro, ma da faticare non ce n’è, nemmeno per gli italiani, «con i prezzi al chilo crollati per le clementine, la realtà in Calabria è che non c’è futuro per l’agricoltura. Forse per tutto il territorio, calabresi inclusi: ieri sono finiti i fondi, in Regione il bilancio ha chiuso i battenti e così sulla Piana di Gioia Tauro ha chiuso il servizio 118; 180mila cittadini non hanno più autoambulanze», sentenzia secco Antonino Calogero dalla Cgil …

"Com'è triste la scuola dei numeri", di Roberto Carnero

Anch’io,come altri 37mila insegnanti, ho partecipato nei giorni scorsi alle prove di accertamento linguistico indette dal Ministero degli Affari Esteri per la selezione dei docenti da inviare all’estero, nelle scuole e nelle università. Comegli altri colleghi che si erano iscritti, alla vigilia dell’inizio dei test, ho ricevuto dalla Farnesina una cortese lettera, in cui leggevo: «La Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, malgrado la difficile congiuntura economica, nell’organizzare queste prove, ha voluto tener fede agli impegni che le norme contrattuali le impongono nella consapevolezza di dover rendere ai cittadini ed alle scuole italiane all’estero un servizio di primaria importanza». Peccato che queste buone intenzioni si siano infrante contro il caos che è scoppiato già dalla mattina del primo giorno. Alla prova di lingua frances eun docente ha protestato vivacemente per il sistema adottato: tutti i candidati convocati a Roma, in un’unica sede (un hotel che per la capienza dei suoi spazi viene spesso utilizzato per i concorsi pubblici), a batterie di migliaia per volta, per rispondere a 40 …

"Le leve di comando", di Stefano Lepri

Ci vorrebbe più lotta all’evasione fiscale, ci vorrebbero più tagli alle spese: restano queste le due principali critiche alla manovra Monti. Benché contro l’evasione ci sia una novità importante nelle prime ore sottovalutata, la trasparenza al fisco dei conti correnti bancari, molti altri provvedimenti vengono suggeriti. Meno chiare invece appaiono le controproposte sulla spesa pubblica. Come ha detto ieri il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, per avanzare proposte valide sulla spesa occorrono «meccanismi idonei a formulare analisi dettagliate delle singole voci» e «indicatori accurati di efficienza delle diverse strutture pubbliche». Già: e perché non si è mai riusciti a farlo finora, quando è da vent’anni che i governi si impegnano a tagliare le spese? I limiti rivelati dai primi provvedimenti del governo Monti tornano utili a riflettere su quanto in profondità siano radicati i problemi da affrontare. Verifichiamo nella pratica che il male non può essere attribuito soltanto alla «casta» dei politici. Per l’appunto diversi esponenti di un altro governo tecnico, quello guidato da Carlo Azeglio Ciampi nel 1993, ebbero l’impressione che l’alta burocrazia …

"Il coraggio della disperazione", di Andrea Bonanni

La differenza di stile tradisce, a volte, la diversità di stati d´animo. Alle cinque di mattina, dopo dieci ore di negoziato al veleno a Bruxelles, il premier britannico David Cameron, isolato e sconfitto, si avvicina al presidente francese Nicolas Sarkozy e gli tende sorridente la mano. Sarkozy, che pure ha appena ottenuto con l´emarginazione di Londra un risultato a lungo perseguito, non sorride per nulla, ignora platealmente il gesto di fair play, e tira dritto. La spiegazione di questo sgarbo inutile è che l´Europa che ieri ha rotto in modo probabilmente definitivo con trent´anni di ambiguità britannica nell´Ue, è una comunità esasperata e preoccupata. Solo il fatto di trovarsi con l´acqua alla gola le ha dato il coraggio di respingere l´ennesimo ricatto inglese. Ma questo coraggio lo ha finalmente trovato, sia pure per disperazione. E da domani nulla sarà più come prima. Il vertice europeo che doveva salvare l´Europa si conclude con uno storico accordo che porterà, entro marzo, ad un trattato intergovernativo sull´Unione di bilancio che sarà firmato da almeno ventitré Paesi, e probabilmente …