Anno: 2011

"Adesso la manovra è più equa", di Stefano Lepri

La manovra diventa più equa, e se ne eliminano alcuni errori. Conservando la normale scala mobile a una maggioranza dei pensionati almeno per il 2012, e con altri ritocchi, gli interventi sulla previdenza somigliano di più al disegno riformatore che il ministro Elsa Fornero ha in mente, e meno alle astratte ricerche di equilibri dei tecnici del Tesoro. Anche il peso delle nuove tasse sulla casa viene ridotto per chi ha meno. Eppure, chi aveva deciso di schierarsi contro resta, per il momento, ancora contro. Colpisce nel Paese, almeno a giudicare dai sondaggi, il contrasto fra gli elevati consensi di cui gode il governo Monti e il diffuso rigetto della sua manovra di austerità. Non sembra esistere nessuna forza capace di convincere i cittadini che quello che gli viene richiesto è uno sforzo solidale. Troppi, se colpiti, restano convinti che al contrario qualcun altro ci guadagna, si tratti di banchieri, caste, privilegiati vari, o chissà chi. Si potrà discutere a lungo se questa diseducazione alla solidarietà sia colpa di chi ha governato fino al mese …

"Non chiamiamo pazzi i nostri Breivik", di Adriano Sofri

Avevamo qui, per strada, nella città bella in cui camminiamo, uno che, fino a mezzogiorno di ieri, era come noi. Uno che aveva avvertito, scrivendo sui Protocolli di Sion: “Quanto esporrò non è banale e semplicistico, e richiede la conoscenza di dati ben fondati, nonché lo sviluppo di ragionamenti logici”. Poi ha aperto il fuoco. Quando una squadra di bravi psichiatri norvegesi ha dichiarato Anders Breivik totalmente incapace di intendere, ha pronunciato un´ovvietà. Chi chiameremo pazzo se non l´uomo che va a sterminare scrupolosamente il maggior numero di suoi simili, inermi e innocenti? E non è un pazzo l´uomo che va ad ammazzare dei suoi simili sconosciuti e inermi, badando al colore della pelle, da una piazza all´altra di Firenze? Sono altrettanti casi di follia, e di follia isolata, come si affrettano a rassicurare le autorità. Ma bisogna pur dire che la diagnosi sull´infermità mentale, anche la più fondata giuridicamente, è umanamente insostenibile, perché toglie ai giustizieri la responsabilità che spetta loro, ed esonera gli altri dall´interrogarsi su se stessi. Gli altri sono i sani, …

"Con la crisi tornano i veleni peggiori", di Gianni Riotta

Esiste un nesso tra la crisi del debito europeo, l’impotenza dei summit malinconici e la strage dei due senegalesi a Firenze, Samb Modou e Diop Mor, con il killer Gianluca Casseri? No a prima vista, un continente opulento e la sua leadership che non sanno ripartire dopo mezzo secolo di successi e un estremista neofascista, razzista, armato. Se però guardate a fondo, oltre i grafici eleganti degli economisti e i volantini rancorosi di Casa Pound cari all’assassino, vedrete come i veleni peggiori della nostra storia stiano tornando in superficie, rimossi dal fondo delle coscienze dall’aria di recessione. Quando è tornato a Londra, dopo l’avventato divorzio con l’Europa, il premier inglese David Cameron è stato sì criticato dagli analisti della City che, a parole, diceva di voler difendere, ma i deputati conservatori a Westminster lo hanno osannato al grido di «Bulldog Spirit!», anima da bulldog sacra a Churchill. E se la reazione vi sembra un rituffo di sciovinismo inglese, tanfo provinciale dei Club da ufficiali in pensione irrisi da George Orwell in «Giorni in Birmania», leggete …

"Se l'Europa si scopre mortale", di Barbara Spinelli

Sono due anni che gli Stati europei vivono una crisi che somiglia a una guerra, di quelle che cambiano il mondo. La guerra non è conclusa e quel che imparammo nel ´45, oggi l´apprendiamo con terribile lentezza. Allora tutti si gettarono in una grande corsa: per ricostruire, e anche ricostruirsi interiormente. Oggi si procede a fatica, e per anni è prevalsa l´inerzia o perfino la denegazione. Siamo vissuti come immersi nelle acque dell´ottimismo: avevamo l´Unione europea, avevamo la moneta unica come apogeo. Il disastro, ritenuto impossibile, non era calcolato. Invece il disastro era non solo possibile ma dietro l´angolo, e per questo urge un risveglio analogo a quello postbellico degli europei e dei loro leader (Monnet, Adenauer, De Gasperi). Alcuni, come Paul Valéry, si svegliarono già prima, dopo il ´14-‘18: «Noialtri, civilizzazioni, sappiamo ora che siamo mortali. Il tempo del mondo finito comincia». Non dimentichiamo mai che da tale presa di coscienza nacquero due cose, non una: l´Europa, e il Welfare. La prima era un no ai nazionalismi, la seconda alle recessioni punitive che scaraventavano …

"Bologna, giudice risarcisce insegnanti precari Il ministero dovrà pagare un milione di euro", di Davide Marceddu

Un maxi-risarcimento per i precari che potrebbe valere quasi un milione di euro. Il Tribunale del lavoro di Bologna ha condannato in primo grado il ministero dell’Istruzione al risarcimento di 31 insegnanti precari della provincia, che la scorsa primavera avevano presentato un ricorso patrocinato dal sindacato autonomo degli insegnanti, Gilda. Una decisione, quella delle toghe emiliane, che potrebbe costare al dicastero di Viale Trastevere tanti soldi, ma (e questa è la brutta notizia per i docenti) non lo costringerà a stabilizzare gli stessi precari. A rendere nota la sentenza (le cui motivazioni verranno depositate nei prossimi giorni) è stato il segretario provinciale del Gilda, Giovanni Cadoni, che in un comunicato ha parlato anche delle prossime decisioni in arrivo da parte della magistratura. Altri cinque ricorsi sono infatti pendenti da parte di 206 insegnanti in totale. Se tutte queste azioni fossero accolte positivamente dal Tribunale del lavoro di Bologna i costi per il risarcimento da parte dello Stato potrebbero essere molto pesanti. A Genova, nella prima sentenza di questo genere del marzo 2011, a 15 insegnanti …

Firenze, Bersani: "Razzismo e violenza un pericolo reale"

Impegnamoci tutti ad alzare la soglia della vigilanza, della repressione e della battaglia culturale. “Il sangue sparso oggi a Firenze, dopo l’episodio del campo Rom a Torino, dimostra che questa deriva va fermata. Il dovere di tutti è oggi di impegnarsi per alzare la soglia della vigilanza, della repressione e della battaglia culturale, nella consapevolezza che in una crisi così pesante come quella che stiamo vivendo non si deve abbassare la guardia rispetto alla tenuta della convivenza civile. Impegnamoci tutti ad alzare la soglia della vigilanza, della repressione e della battaglia culturale”, ha concluso Bersani. www.partitodemocratico.it

"Classi sovraffollate, disabili penalizzati ecco i numeri della gestione Gelmini", di Salvo Intravaia

Il criterio della trasparenza reintrodotto dal ministro Profumo fa emergere le proporzioni di quanto accaduto negli ultimi tre anni. Nel 2008/2009 le classi con oltre 25 alunni erano l’11,6% oggi sono il 17,3%. Quelle in cui c’è più di un portatore d’handicap sono passate dal 6 al 7%. Classi-pollaio, disabili stipati in aule superaffollate e anche in più d’uno per classe. Ecco i numeri che inchiodano la Gelmini. Dal 2008 le proteste di insegnanti e genitori contro le misure del governo Berlusconi contro la “scuola” sono state un crescendo – classi stracolme di alunni e disabili penalizzati – ma dopo ogni “caso” scoperto dalla stampa, puntualmente, arrivava la smentita del ministero che recitava sempre lo stesso copione e parlava di accuse “destituite di ogni fondamento”. Nel frattempo, però, i numeri venivano meticolosamente occultati: niente più “sintesi dei dati” sulla scuola e niente più pubblicazioni con numeri, grafici e tabelle che potessero svelare il reale impatto della cosiddetta riforma Gelmini sulla scuola italiana. Si andava avanti solo con dichiarazioni dell’ufficio stampa. “Non è prevista l’abrogazione del …