"La Bce ha le cartucce, le usi", di Lucrezia Reichlin
La settimana scorsa la Banca centrale europea (Bce) ha annunciato nuove misure anti-crisi e affermato con una forza inaspettata la sua intenzione di non intervenire sul mercato dei titoli pubblici. Questo ha lasciato tanti delusi. Ingiustamente. I nuovi interventi Bce sono molto pesanti. Nel vecchio stile della Bundesbank, il presidente dell’istituto, Mario Draghi, parla da conservatore ma agisce in modo pragmatico. Il pacchetto non solo costituisce un’ingente immissione di liquidità nel sistema finanziario, ma comporta un rischio di credito nel bilancio delle banche centrali oltre a fornire una possibilità indiretta di finanziamento del debito pubblico. Nonostante i rischi che esse comportano, le misure sono necessarie, ma forse meno efficaci e più rischiose di un intervento sul mercato dei titoli pubblici con un target preciso sugli spread. Con il nuovo pacchetto, le banche possono fare operazioni a pronto termine con la Bce a un tasso dell’1%, con un orizzonte fino a tre anni e offrendo in garanzia titoli (collaterale) i cui requisiti di qualità si sono molto allentati. In alcuni casi il mercato privato per quei …