"Comincia dopodomani la manovra del dragone", di Eugenio Scalfari
Siamo in recessione, lo dicono tutti, le proiezioni dei centri-studi, le Autorità economiche internazionali, i governi, i mercati. Lo dice l´esperienza quotidiana di ciascuno di noi, ricchi e poveri, occupati e disoccupati. Il reddito in Europa non cresce, le esportazioni languono e languono investimenti, consumi, ricostituzione delle scorte. Il rigore è necessario ma altrettanto lo è la crescita. Il governo promette che entro gennaio varerà provvedimenti importanti di crescita, affidati soprattutto alle liberalizzazioni; in parte sono già stati varati nel decreto approvato dalla Camera l´altro ieri; quelli sulle farmacie, sulle aste delle frequenze televisive, sugli ordini professionali, lo saranno entro un mese. Così si è impegnato a fare l´ex commissario europeo alla concorrenza Mario Monti, che merita d´esser creduto e merita un appoggio senza riserve dai partiti che lo sostengono; ma i risultati d´una più attiva concorrenza cominceranno a manifestarsi non prima d´un anno e saranno a regime tra due o tre. Che cosa accadrà nel frattempo? Lasceremo che la recessione si trasformi in depressione? «Ah, padron, siam tutti morti» canta Leporello quando appare il …