«Fermiamo il razzismo ora», di Vladimiro Frulletti
Ha il sorriso aperto e sfrontato di una ragazzina di 13 anni. Le brillano gli occhi. Chissà quante volte avrà guardato quella foto, Samb Modou. Lui sua figlia non l’aveva mai conosciuta. Era partito dal Senegal quando la moglie era incinta di tre mesi. E non era ancora riuscito a tornare a casa. Presto però avrebbe avuto i documenti e allora sì che l’avrebbe potuta abbracciare. Invece martedì, al mercato di Piazza Dalmazia, un assassino razzista ha messo fine al suo sogno. E a quello di Diop Mor. Ieri, dietro la foto della bimba e della moglie di Modou, a Firenze c’erano tantissime persone. CORTEO Da piazza Dalmazia al centro di Firenze, a piazza santa Maria Novella ci sono poco più di 3 chilometri. In ventimila ieri pomeriggio li hanno percorsi a piedi, in un lungo corteo, triste e colorato. Anche bello, a patto che si possa usare questo aggettivo per una manifestazione funebre. Tutta quella gente s’era data appuntamento per ricordare Modou e Diop Mor, uccisi dal criminale razzista Gianluca Casseri. Più di un’ora …