Anno: 2011

"L'egosimo delle corporazioni", di Nadia Urbinati

Il Governo Monti è come altri governi in passato condannato a fare i conti con la più profonda anomalia italiana: uno stato di diritto moderno appoggiato su una società civile composita, in parte liberale e in parte strutturata per gilde di tipo feudale. La contraddizione è stridente ma diventa palese e pesante quando il Paese si trova a fronteggiare crisi di sistema, siano esse di tipo economico o politico; quando, in altre parole, la radicalità dei problemi richiede interventi che, se attuati, eroderebbero aggregazioni corporative e i privilegi di chi ne è parte. Nell´emergenza del primo dopoguerra il liberalismo perse insieme allo stato di diritto, di fronte a una società civile che non riuscì ad assorbire la liberalizzazione economica e a uno stato refrattario rispetto alla democratizzazione. In quegli anni furono pensatori “radicali” come Piero Gobetti, Antonio Gramsci, Gaetano Salvemini e Luigi Einaudi a schierarsi contro il protezionismo e lo stato degli interessi corporativi, allora quelli agrari al Sud e al Centro, e quelli industriali al Nord: nel mezzo, una classe media che si assottigliava …

"Operazione Serpico", di Ettore Livini

L´Italia mette in campo l´arma letale nella lotta all´evasione. Il primo gennaio 2012 è il D-Day della guerra contro i furbetti del fisco. Il giorno – così si augura il governo Monti – della svolta. Il segreto bancario non esisterà più. Archiviati i botti di San Silvestro (o quando saranno raggiunti gli accordi con le banche e gli intermediari finanziari) i nostri conti correnti, i titoli che abbiamo in banca e tutte le nostre operazioni sopra i mille euro saranno un libro aperto per l´Erario. E a rastrellare questi dati per mettere nel mirino chi muove milioni senza dichiarare un centesimo sarà Serpico. Non Frank, l´inflessibile super-poliziotto newyorchese reso immortale da Al Pacino, ma il maxi-cervellone da un milione di miliardi di byte di memoria che ronza 24 ore su 24 nei sotterranei romani della Sogei. È lui – il Grande fratello dell´Agenzia delle entrate – il jolly del Belpaese per far fare il salto di qualità alla lotta ai furbetti del fisco. Duemila server stipati in meno di duemila metri quadri che conoscono al …

"Maxi-tagli anche per i militari", di Francesco Grignetti

Maxi-tagli anche per i militari Altro che sforbiciare, alla Difesa è con la scure che il nuovo ministro sarà costretto a intervenire. Forse non si giungerà ai livelli britannici dove si taglieranno 700 posti di altissimi ufficiali, ma intanto dai 14,3 miliardi di euro che le tre forze armate avevano a disposizione nel 2011 (senza considerare i 5,7 miliardi destinati ai carabinieri) Tremonti aveva stabilito un taglio brusco di quasi 2 miliardi. E quindi il ministro-ammiraglio Giampaolo Di Paola da settimane avverte: «Sarà un ridimensionamento molto significativo e consistente, in uomini e in prospettive. Toccheremo tutte le componenti dello strumento militare». Verranno ridotte le spese per nuovi armamenti, saranno chiuse caserme, sciolti reparti, razionalizzate le spese, rafforzate le strutture interforze. Negli ultimi anni a pagare le ristrettezze economiche della Difesa erano stati solo i più giovani, così sono sempre meno i ventenni arruolati con la ferma a tempo e i trentenni nel servizio permanente. Il risultato è che il corpaccione della Difesa – dove c’è una pianta organica di 190 mila persone – in proporzione …

"Bersani: si lasci stare l’articolo18", di Ronny Mazzocchi

Negli ultimi quindici anni il mondo del lavoro italiano ha conosciuto un profondo mutamento dal punto di vista legislativo, strutturale e sociale. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta, infatti, l’Italia ha adottato una serie di riforme per rendere il mercato del lavoro meno rigido. Il tutto con l’idea che una maggiore flessibilità sia dei salari sia delle norme che regolano assunzioni e licenziamenti avrebbe favorito la crescita dell’occupazione, ridotto la disoccupazione e incoraggiato la crescita economica. Si tratta di un tema su cui si è tornati prepotentemente nelle ultime settimane, con varie proposte che si sono spinte fino ad auspicare una maggiore flessibilità in uscita attraverso la modifica o addirittura l’abrogazione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori. La tesi di fondo è che l’introduzione dei contratti flessibili, ottenuta attraverso il pacchetto Treu del 1997 e la legge Biagi del 2003, avrebbe favorito l’ingresso nell’area dell’occupazione di moltissimi giovani, ma che il permanere di un basso livello di occupazione e l’esplosione del fenomeno della precarietà siano dovuti alla diffidenza delle imprese ad assumere i lavoratori …

Napolitano blinda Monti e avverte i partiti "Ogni sbandamento è segno di fragilità", di Umberto Rosso

Un richiamo forte alle forze politiche, dopo la sbandata che ha portato in particolare il Pdl a far mancare una sessantina di voti a Monti al momento della fiducia sulla manovra. Un energico appello ad evitare la tentazione di mettere tra parentesi il senso responsabilità per tornare ai vecchi calcoli di partito, un avviso a chi immagina di staccare la spina. Perché – è il ragionamento di Giorgio Napolitano – più che un avvertimento a Monti quel pattuglione di assenti dà prova piuttosto della «fragilità dei partiti» nel mantenere la rotta scelta, è «un sintomo di loro difficoltà», rischia insomma di trasformarsi in un pericoloso boomerang. Nel tradizionale discorso alle alte cariche dello Stato, il presidente della Repubblica oggi darà anche una puntigliosa risposta a chi lo ha accusato di invasione di campo nella gestione della crisi di governo. Rivendicando di non aver deviato di un passo dallo spirito della Carta, come autorevoli studiosi del resto gli hanno riconosciuto, e lasciando da parte le critiche di chi «costituzionalista non è». Senza nascondere però di essere …

"E se l’ Europa …ricominciasse dalla scuola" di Pippo Frisone

Sembrano passati anni luce dal Trattato di Lisbona. La spinta propulsiva dell’euro, la caduta del muro , l’allargamento da 15 a 27 Stati sembrano svanire con la crisi finanziaria, schiacciati dallo spread e dalla recessione, in un’ Europa senz’anima, senz’inno e senza bandiera. Non basta più un ‘Europa pacificata e senza guerre, non basta più il mercato comune e non basta più nemmeno la moneta unica, l’euro. Il Parlamento europeo e le sue istituzioni sono ancora troppo deboli di fronte agli Stati, soprattutto di fronte a quelli più forti economicamente. Le resistenze a cedere quote sempre più crescenti di sovranità sono ancora forti, come insegna il caso inglese sul sistema fiscale. 27 Stati, 27 lingue, 27 sistemi politici, 27 economie , 27 sistemi scolastici…son troppi, è un lusso che l’Europa non può più permettersi. Da dove ricominciare allora? Dopo il mercato comune e la moneta unica, dopo l’Europa bisogna fare gli europei. Per fare gli europei e ridare nuovo slancio all’Europa occorre ripartire dalla scuola, investire nell’istruzione, nella ricerca e sulla conoscenza comunitarie. E’ necessario …

"L’imbarazzo lumbard sul federalismo fiscale", di Marco Alfieri

Imposta municipale unica (Imu). Doveva essere la parolina magica del Carroccio, la quintessenza del federalismo fiscale capace di restituire ai comuni padani vessati da «Roma ladrona» soldi freschi da spendere «per la nostra gente». «Pazientate…», si sbracciava Roberto Calderoli che ne è l’inventore, per calmare i bollori dei sindaci leghisti (gli stessi che oggi sparano addosso a Monti) contro i tagli lineari dell’amico Giulio (Tremonti). «Quando ci sarà l’Imu avrete finalmente leva fiscale e risorse per servizi e investimenti». Poi il governo Berlusconi è caduto e oggi l’Imu da agognato miraggio si è trasformato nel grande nemico da abbattere, riecheggiando i falò anti tasse minacciati dal Carroccio nei mitici anni 90. Peggio. L’ipotesi di non pagare l’Imu lanciata dal sindaco di Vittorio Veneto e subito strumentalizzata ai piani alti della Lega, rischia di certificare il divorzio tra gli ex amici di Lega e Pdl. Maroni contro Berlusconi (e Alfano). Nella versione originale l’Imu era nella disposizione degli enti locali, anche se posticipata al 2014. Ora con la reintroduzione dell’Ici viene anticipata al 2012 ma la …