Anno: 2011

"La corruzione e il potere ingiusto", di Carlo Galli

A livello politico, la corruzione è la deviazione del potere dalle finalità che gli vengono assegnate dalla civiltà moderna. Che consistono nell´amministrare impersonalmente e imparzialmente, e nel riconoscere e tutelare i diritti individuali e collettivi in un contesto di legalità, di certezza, di uguaglianza, di prevedibilità. C´è corruzione quando un apparato pubblico (una burocrazia) accetta o sollecita per sé benefici, in denaro o d´altra natura. Benefici solo in cambio dei quali soddisfa alcuni bisogni sociali – non tutti, ma solo quelli dei corruttori –; ma questa è appunto una deviazione sostanziale del potere dal proprio orizzonte pubblico. La corruzione rende il potere parziale e ingiusto perché favorisce qualcuno (chi è in grado di corrompere prima e meglio) a danno di tutti coloro che hanno diritto a una prestazione pubblica, o a vedere riconosciuto un diritto, un merito. Quando questo strappo alle regole diventa sistema, quando l´anomalia diventa norma, si perde qualcosa di ancora più profondo della forma moderna del potere. È la fiducia dei cittadini nel potere, e al tempo stesso nella sostenibilità delle loro …

"La libertà di licenziare non porta ad assumere le imprese: per noi è la domanda che manca", di Luisa Grion

La scarsa flessibilità in uscita non incide sulle strategie aziendali. Proprio le più grandi, dove c´è il vincolo del reintegro, assumono di più. La maggior parte non ha necessità di aumentare l´organico. Un altro 20 per cento lo farebbe se salissero gli ordini. Sondaggio Unioncamere-Excelsior sui motivi di non assunzione nel 2011 Nessuno tira in ballo l´articolo 18. Non si tratta di licenziamenti, di articolo 18, di flessibilità in uscita: il vero guaio, per le imprese italiane, è la mancanza di prospettive a breve termine. Arrivano poche commesse, i dipendenti che già ci sono bastano e avanzano, c´è la crisi dei consumi, c´è un enorme difficoltà di accesso al credito. Ecco perché non ci si lancia in nuove assunzioni: il reintegro del dipendente licenziato senza giusta causa c´entra poco e niente. E´ questo che dicono le aziende italiane e l´atteggiamento emerge con chiarezza se si guarda all´ultimo rapporto Excelsior Unioncamere. Interrogati sulle intenzioni o meno di assumere e – nel secondo caso – sui motivi della mancata creazione di nuovi posti di lavoro, gli imprenditori …

"Ricette per crescere", di Paolo Guerrieri

L’emergenza lavoro è da tempo un dramma nazionale ed europeo. Una condizione che secondo le previsioni più recenti è destinata ad aggravarsi il prossimo anno, allorché l’area euro entrerà in una fase recessiva, a seguito soprattutto delle politiche di austerità che l’Europa ha imposto a tutti gli Stati membri. Risvolti particolarmente pesanti si avranno per il gruppo dei Paesi più indebitati, inclusa l’Italia. Un andamento dell’attività economicacaratterizzato da elementi di fragilità addizionali rischia di determinare nel nostro Paese – anche tenuto conto della manovra in corso di approvazione – una contrazione del Pil particolarmente severa (intorno al -2/2,5 per cento), destinata a protrarsi anche l’anno successivo secondo previsioni più recenti. In questo quadro di riferimento, è evidente che la necessità di contrastare tale diminuzione della produzione deve divenire una priorità assoluta della nostra politica economica, a meno di non rassegnarsi a veder vanificati gli sforzi fin qui fatti. In termini assai sintetici tutto ciò richiederà al governo Monti di eleggere il rilancio della crescita economica ad obiettivo chiave della sua azione finalizzando, a partire da …

"Quel cancro da sessanta miliardi terza causa di danno all´erario così siamo diventati maglia nera", di Emanuele Lauria

È una voragine in cui sprofondano i conti pubblici. Sessanta miliardi di euro che, in un Paese chiamato a stringere la cinghia, rappresentano il costo della corruzione. Il fenomeno, hanno spiegato i giudici contabili, è in costante crescita «e si è insediato e annidato dentro le pubbliche amministrazioni». Finendo per costituire la terza causa di danno all´erario. L´ultimo allarme, fatto risuonare nel corso di un´audizione alla Camera dal presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino, ha trovato pronta eco nelle tabelle di Transparency International, che vedono l´Italia scendere in due anni dal 63° al 69° posto dell´indice di percezione della corruzione. Siamo in compagnia del Ghana e delle Isole Samoa e quartultimi in Europa davanti solo a Grecia, Romania e Bulgaria. Non sono numeri vuoti: Transparency ha stimato che per ogni peggioramento in classifica si perde il 16 per cento degli investimenti dall´estero. Al contrario, scalando qualche gradino, si attrarrebbero preziose risorse. L´economia reale, insomma, risente oggi più che mai dell´effetto nefasto del malaffare. Nelle capitali politiche del Continente, anche in questo campo, hanno puntato …

Lo stop di Bersani sull’articolo 18 «Dibattito fuorviante», di Simone Collini

Gliel’hanno detto a mo’ di consiglio, ad Elsa Fornero, approfittando del clima disteso che si respirava in quelle particolari occasioni. Pier Luigi Bersani ha incrociato la ministra del Welfare al concerto di Natale di Montecitorio. Angelino Alfano le ha parlato durante lo scambio di auguri al Quirinale. E il messaggio recapitato dai leader delle due forze maggiori che sostengono il governo è stato il medesimo, anche se poi nella sostanza della questione il segretario del Pd e quello del Pdl la pensano in modo assai diverso: sul lavoro si deve ragionare con calma, evitando il rischio di inasprire il clima con uscite sui giornali. Un ragionamento fatto da Bersani, per il quale la discussione sull’articolo 18 è «fuorviante» perché una riforma del mercato del lavoro deve sì esserci ma partendo dagli ammortizzatori sociali e dalle misure che consentano di battere la precarietà e di creare nuova occupazione. Ma in parte espresso anche da Alfano, che prima dell’inizio della cerimonia al Quirinale ha suggerito a Fornero più «calma» e maggiore «cautela» quando si affrontano i temi …

Mega-deposito di Gas, il Pd "chiama" il governo

Interrogazione degli on. Ghizzoni e Miglioli ai ministri Clini e Passera: “Che atteggiamento avrà il nuovo esecutivo sul progetto di Rivara?” Il governo Monti avrà in agenda al più presto anche la questione del progetto di stoccaggio del gas a Rivara. A sottoporlo all’attenzione dei ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, rispettivamente Corrado Clini e Corrado Passera, sono i deputati del Pd Ghizzoni e Miglioli. Nella loro ultima interrogazione chiedono di conoscere l’atteggiamento del nuovo esecutivo sul progetto che prevede la realizzazione di un mega-deposito di stoccaggio del gas nella bassa modenese. “Anche alla luce dell’impegno già assunto dal precedente ministro Prestigiacomo – precisano i due parlamentari – con l’approvazione della risoluzione che prevedeva di assumere una posizione politica precisa sull’inopportunità della scelta della realizzazione del deposito di gas a Rivara. Risoluzione che – é bene ricordarlo – ottenne il voto contrario del Pdl”. Nella loro interrogazione gli on. Ghizzoni e Miglioli chiedono anche conto del comportamento della Commissione di valutazione d’impatto ambientale (VIA). “Dopo aver dato il via libera a giugno alle indagini per …

"Una sinistra a misura d’uomo. Diritti e valori, la politica è questa", di Alain Touraine

La globalizzazione ha distrutto ogni istituzione sociale. Il fondamento dei giudizi e dell´azione diventa solo morale Il sociologo su “MicroMega”: “Bisogna occuparsi della vita concreta degli individui”. Una distinzione fondamentale con la destra è come ci si pone nei confronti della situazione delle donne. Il teorema da tempo accettato secondo cui il centro della vita sociale è il sistema economico, cioè la stretta corrispondenza delle categorie della vita economica con quelle della vita sociale, non è più accettabile. L´economia si è separata dalla vita sociale: è questo il significato profondo della globalizzazione. Il mondo delle istituzioni sociali, politiche e giuridiche sta crollando. La costruzione dei giudizi sociali non può più avere altri fondamenti se non morali. Qual è il posto del lavoro nella vita individuale e collettiva: questo è il tema che meglio definisce lo spirito di una concezione “morale” della vita sociale; l´unione di una politica di questo genere con la repressione delle condizioni economiche illegali trasformerebbe in modo fondamentale la vita sociale di tutti. Bisognerebbe attribuire molta più importanza di quanto non si …