Anno: 2011

"Grandi Opere, così politici e imprenditori 
fanno lievitare i costi del 40 per cento", di Carlo Bonini

G8, Italia 150, Mondiali nuoto: i numeri dell’assalto. Un caso emblematico di fondi pubblici deviati in tasche private. Con i soldi sperperati si sarebbe potuto mettere in sicurezza il patrimonio archeologico di Pompei. Nelle inchieste sul sistema Anemone-Balducci-Bertolaso radiografati trentatrè appalti. L’onere per lo Stato aumenta da 574 a 834 milioni:neanche a Tangentopoli “dazio” così pesante. Capita che di una storia di corruzione diventata insieme metafora e immagine del Paese, si finiscano con il ricordare solo le facce, i nomi, l’avidità dei protagonisti. O, piuttosto, i massaggi in un centro benessere 1, la spregiudicatezza di un frate missionario ridotto a bancomat 2, l’oscena risata di un costruttore sciacallo 3 che si compiace per il terremoto de l’Aquila, il patrimonio immobiliare di una potente congregazione vaticana 4, “Propaganda Fide”, usato come leva per comprare la compiacenza di funzionari pubblici. Capita insomma che si elidano i numeri. E, dunque, si cancelli il danno e la sua macroscopica misura. E’ successo con il lavoro delle procure di Firenze, Perugia, Roma, con le indagini del Ros dei carabinieri sul …

«Leale sostegno a Monti ma non è il nostro governo. E ora serve più equità», intervista a Rosy Bindi di Vladimiro Frulletti

Né la «Grande Coalizione», né lo smantellamento del Nuovo Ulivo. Ma «il rilancio del centrosinistra e la collaborazione con il Terzo Polo». Per la presidente del Pde vicepresidente della Camera, Rosy Bindi, il Governo Monti è un governo d’emergenza, che il Pd sostiene con convinzione e lealtà, ma non può dettare il sistema politico del futuro. E anzi per la fase due,dopo i sacrifici, per il Pd sarà indispensabile che emergano scelte in direzione della crescita e dell’equità. Onorevole, la manovra del governo è legge, ora per la fase due il Pd che proporrà? «Intanto sarà necessario monitorare l’impatto della manovra sulla vita delle famiglie, perché temo che inciderà sulla carne viva delle persone. L’abbiamo votata con un grande con un grande senso di responsabilità apportando correzioni importanti, ma le nostre proposte soprattutto per le donne e i lavoratori precoci non sono state accolte. Vanno recuperate». Serviranno altre risorse. «Anche se nella manovra c’è un inizio di patrimoniale soprattutto sulla casa, noi avevamo chiesto maggiore equità, perché non c’è proporzione fra quello che paga il …

"Sangue a piazza Tahrir, il futuro di una rivoluzione" di Tahar Ben Jelloun

Gli avvenimenti in atto a piazza Tahrir, in Egitto, ci obbligano a rettificare alcuni dati divulgati da tutti noi, che però sono errati. Ciò che è accaduto un anno fa in Egitto non era una rivoluzione, bensì un colpo di stato militare. Mubarak non ha lasciato il Paese sotto la spinta dei manifestanti, per quanto numerosi e decisi, ma per volontà di una giunta militare che non gli ha lasciato altra scelta. Questo punto è essenziale per comprendere la violenza della repressione scatenata dall´ottobre scorso contro gli egiziani e le egiziane. L´esercito ha preso il potere, facendo credere che sarà il popolo a governare il Paese. Grave errore. Il popolo è rimasto per le vie e sulle piazze, e ha creduto di essersi sbarazzato dalla dittatura di un capo corrotto. Ma purtroppo la verità è un´altra: l´esercito ha mantenuto lo stato d´emergenza decretato 50 anni fa. Il 9 ottobre scorso, alcune auto blindate hanno investito 27 manifestanti che si ribellavano contro le aggressioni ai danni dei copti; e il 19 novembre lo stesso esercito ha …

"Mettiamo all'asta la TV del futuro", di Giovanni Valentini

Prima parliamo di sistema, poi della peculiarità del servizio pubblico, e infine dell´azienda Rai. Se fosse vero che l´asta sulle nuove frequenze tv «andrebbe deserta», come ha sentenziato Silvio Berlusconi con la sua abituale sicumera, perché mai l´ex premier-tycoon se ne occuperebbe e preoccuperebbe tanto? A suo parere, «non sono un bene che ha mercato». Eppure, le frequenze assegnate in precedenza agli operatori telefonici hanno fruttato allo Stato 3,5 miliardi di euro. E anche se ora dovessero rendere soltanto i cento milioni già offerti da Michele Santoro, invece di essere benignamente “regalate” a Rai e Mediaset, l´incasso permetterebbe comunque di alleviare il peso dei sacrifici richiesti ai cittadini dalla manovra “salva Italia”. Bisogna dare atto al governo Monti, in particolare al ministro Passera, di aver corretto in corsa un atteggiamento iniziale di disinteresse su una questione così delicata. Al di là dello stesso valore economico, si tratta di una partita rilevante per la difesa della libera concorrenza in questo settore nevralgico e ancor più per la tutela del pluralismo dell´informazione. Dall´assegnazione delle frequenze digitali residue …

"L'antipolitica dei ricchi contro partiti e art.18", di Michele Prospero

Che brutta aria tira sulla politica. La campagna contro la casta ha affondato il colpo e in giro si incontrano solo macerie. La dignità della politica è stata saccheggiata. Ormai mancano solo le liste di epurazione per chiunque osi difendere la politica, intesa – perché no? – anche come professione. Distrutto culturalmente (si fa per dire) il prestigio della politica, per il lavoro sporco che resta ancora da compiere non mancherà in giro la bassa manovalanza, merce sempre abbondante in Italia. E così entra in scena Marco Travaglio che, da par suo (cioè con un supponente tono spregiativo), se la prende con lo scrittore Francesco Piccolo. La colpa? Aver difeso la politica, proprio su queste colonne (cioè sul giornale fondato da un politico di professione, Antonio Gramsci), dagli attacchi furibondi condotti da lunghi mesi a media unificati. Chiunque osi mettere in guardia dalla ricaduta nefasta della dominante ideologia odierna che fa della politica il nemico da strapazzare è solo un fiancheggiatore della casta, quindi un poco di buono da denigrare. Sacerdote ufficiale del nuovo conformismo …

"Arriva il turn over differenziato: favoriti i precari storici", da La Tecnica della Scuola

Importante precisazione del ministro Profumo: d’ora in poi quando si parla di assunzioni faremmo bene a pensare a due “scatole”, una più grande contenente gli attuali 200mila abilitati delle Gae e una più piccola con i giovani. Altra novità: i neo-laureati verranno valutati anche per la capacità di stare coi ragazzi. Non è durata che pochi giorni l’equa suddivisione, delle auspicabili 25mila assunzioni annue, tra precari storici e neo-laureati annunciata dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Intervenendo in una video chat di un quotidiano nazionale, il responsabile del Miur ha detto che c’è una sproporzioni tra gli aspiranti docenti e quelli che hanno già accumulato servizio e abilitazioni. Quindi d’ora in poi quando si parla di assunzioni faremmo bene a “pensare a due ‘scatole’: una più grande dove ci sono le graduatorie e una più piccola dove ci sono i giovani. Una volta che avremmo capito quanti saranno i posti a turn over – ha detto il Ministro – potremmo dividerli in percentuale sull’una e sulla altra e forse troveremmo il modo di dare una risposta …

"2012, dato per morto potrebbe stupirci", di Mario Calabresi

Il 2012 è un anno che nasce con lo strano destino di essere già stato giudicato: sarà nero. Nessuno sembra disposto a dargli un minimo di fiducia, una possibilità e nemmeno a sperare in un momento di luce. Tutti, anche quelli che in passato si professavano ottimisti, hanno già preso le distanze dai prossimi dodici mesi e mettono le mani avanti: «Meglio non aspettarsi niente» e passano direttamente a parlare del 2013. Come tutti quelli che non hanno niente da perdere perché sono già stati dati per persi, il 2012 potrebbe riservarci invece delle sorprese e stupirci. Prima di tutto perché in un anno che parte dichiaratamente all’insegna delle difficoltà saremo costretti a prendere delle decisioni, personali e collettive. Lo dovrà fare l’Europa, spinta dai debiti, dalle pressioni dei mercati e dalla concorrenza asfissiante dei giganti che le stanno crescendo intorno. Lo dovrà fare l’Italia, a partire dalla sua classe dirigente e politica a cui nessuno sembra più disposto a perdonare i vizi storici dell’eterno rinvio, del privilegio e dello spreco. Lo dovremo fare noi …