Anno: 2011

"1100 morti sul lavoro nel 2011" di Marco Bazzoni

Oltre 1100 morti su lavoro nel 2011, il 15% di questi lavoratori erano “in nero” o già in pensione, questi sono i dati che ci fornisce Osservatorio Indipendente di Bologna: http://cadutisullavoro.blogspot.com/ diretto da Carlo Soricelli, un operaio in pensione, che fa un lavoro enorme con il suo blog, aggiornando ogni giorno, le morti sul lavoro che ci sono in ogni parte d’Italia. Voglio ricordarVi quello che ci aveva detto l’Inail, cioè, che per l’anno 2010, le morti sul lavoro erano scese per la prima volta dal dopoguerra, sotto quota 1000, per l’esattezza 980. Evidentemente c’è qualcosa che non va nei dati Inail, e viene da se, che sono dati fortemente sottostimati, perché non tengono conto di tutti i lavoratori che muoiono “in nero”. Però sono ancora in tanti, troppi (politici, giornalisti, sindacati, Istituzioni), che prendono questi dati come “oro colato”. Ma i dati dell”Osservatorio ci dimostrano, che ancora tanto resta da fare sul tema della sicurezza sul lavoro. Siamo di fronte ad una vera e propria ecatombe dei morti sul lavoro. E badate bene, 1100 …

"Che forza la lobby dei cocchieri", di Michele Serra

Anche i conduttori di carrozzelle a cavallo hanno messo Monti spalle al muro: tariffa protetta a cento euro a corsa. I farmacisti rilanciano: «Vogliamo l’esclusiva della vendita di mele cotte». Durissimi i taxisti: «No a nuove licenze, tanto er traffico è sempre bloccato». Davvero il governo Monti dovrà arrendersi, come tutti i governi precedenti, alle lobby professionali contrarie alle liberalizzazioni? Davvero in Italia il dinamismo sociale è impedito dalle resistenze corporative? Farmacisti Indossando il caratteristico costume trecentesco della gilda dei farmacisti, e impugnando il pestello d’oro che è simbolo del loro ordine professionale, il portavoce dei farmacisti italiani ha spiegato ai giornalisti che le accuse di corporativismo sono destituite di ogni fondamento. Al termine della conferenza stampa ha consegnato il pestello d’oro a suo figlio, nominandolo Gran Maestro Galenico e suo successore alla carica di portavoce. Tra le richieste presentate al governo Monti dai farmacisti italiani, l’inserimento delle mele cotte tra i prodotti da vendere solo in farmacia. “Un dosaggio eccessivo di mele cotte”, spiega un comunicato dell’Ordine, “può provocare una spiacevole dissenteria. Solo la …

Natale: una questione di giustizia per popoli e individui. Due storie.

Fare un articolo natalizio non è mai facile. Si deve ricercare l’originalità, l’aspetto più profondo, la notizia meno gettonata. Eppure, alla fine, la questione è sempre la medesima, quella che riguarda la giustizia. Da un lato essa richiama scenari globali, coinvolgendo interi popoli e regioni, e si concretizza nello stridente contrasto tra la povertà e il consumo che, a livello globale, è fonte e conseguenza di gran parte degli squilibri economici, politici e sociali del pianeta. Il significato dirompente del Natale, che travalica qualsiasi confine confessionale e religioso, sta tutto in un nuovo modo di cogliere la realtà: la povertà, l’insignificanza e la debolezza possono essere rovesciate in un modello di vita capace di cambiare il mondo. Non si tratta di una esaltazione della miseria, paravento utile per il capitalismo “compassionevole” e sfruttatore, ma di una sete di giustizia che obbliga lo sguardo ad immergersi nelle situazioni più tragiche e degradate sapendo che là si può celare la scintilla del riscatto. Da un altro lato l’immagine delle ingiustizie si può trovare in vicende individuali in …

"Piccoli, grandi valori in una manciata di noci", di Roberto Napoletano

Non so se siano state la letterina a Gesù Bambino di Ermanno Olmi o i buoni propositi di Francesco Cataluccio, storie di un gesto che smuove la zolla, e di alberi di oggi adulti, in certi casi decrepiti. Potrebbe essere stato anche Vincenzo Cerami con il suo Natale «profumo misto di abete e agrumi». Forse, è solo il senso pieno delle inquietudini di questa stagione e la consapevolezza che siamo al giro di boa di un anno (davvero) difficile. Non so se sia colpa della mia testa, che da un po’ di tempo in qua gira all’indietro, e scava nei ricordi. Certo è che mi viene prepotentemente in mente, in questi giorni, una storia di uomini e donne che si lanciano secchi e muovono le mani con gesti rituali e veloci tra un solco e l’altro pieno di noci e nocciole. Ad ‘abbacchiare’ le noci o a raccogliere le nocciole, le mani si spellano, si macchiano, diventano di una certa maniera. Un uomo sui cinquant’anni segue il gruppo con una specie di scopa in mano. …

"Letterina a Gesù Bambino", di Ermanno Olmi

Buon Natale, tanti auguri, felice anno nuovo! Cos’altro scrivere? In questa vigilia di Natale c’è in giro una gran brutta aria che neanche i cartoncini decorati degli auguri riescono a scongiurare. Nessuno può aiutarci a venirne fuori se non da noi stessi, tutti insieme, con le nostre forze. Ma anche confidando nell’aiuto dei sogni e delle belle favole. Come quella di Gesù Bambino a cui da piccolo anch’io scrivevo la mia letterina per confidargli i miei desideri. Sono passati più di settantacinque anni. Una vita. E adesso che sono vecchio e le energie affievoliscono, ecco che torno ad aver ancora bisogno di sogni e belle favole. E allora, sommessamente, ma con un nuovo slancio, voglio scrivere a Gesù Bambino che non l’ho dimenticato. Certo: un po’ trascurato, questo sì. Tuttavia Lui sa bene come vanno queste cose. Si comincia che quasi non ce ne si accorge e poi ci facciamo prendere dentro dai cambiamenti del mondo e un po’ alla volta si finisce col cambiare anche noi. E così è stato. Appena siamo diventati ricchi …

«L'orgoglio ritrovato di un grande Paese», di Marzio Breda

In una pagina de La provincia dell’uomo , Elias Canetti sosteneva che «quando tutto va in pezzi, il calendario con i suoi giorni particolari resta l’unica e l’ultima sicurezza». Vale a dire che cercar riparo nel calendario per rivivere certi anniversari (e ciò vale per le paranoie di un singolo individuo come di un intero popolo) serve ad «assorbire la paura». E oggi di paura e incertezza ce n’è molta, nell’Italia che ha appena festeggiato i suoi 150 anni di unità. Non a caso i sociologi la fotografano come depressa, esausta e, appunto, impaurita. Una descrizione che si fonda su buone ragioni. Basta pensare a quanto ci hanno messo sotto stress le esasperate prove di forza in Parlamento, i collassi dell’economia, le ferite all’immagine internazionale del Paese, la caduta di Berlusconi e la nascita del governo Monti come soluzione d’emergenza per una politica in affanno. E, infine, i duri sacrifici imposti dalla manovra per dissipare lo spettro del default. Giorgio NapolitanoGiorgio Napolitano È dunque un Natale carico di inquietudini, quello che arriva. Ma, nonostante tutto, …

"2012, a svegliarci saranno i sogni", di Massimo Gramellini

Il mio amico Joe Maya, esperto in profezie terrorizzanti, si è licenziato ieri da Wall Street per aprire un’agenzia di sopravvivenza, «Occupy Yourself». Occupa te stesso. A volte è più difficile che occupare una piazza. Mi ha mandato l’opuscolo pubblicitario. «Caro compagno d’avventura, sono orgoglioso di anticiparti che il 2012 ti romperà le scatole. Non potrai più fare quello che hai sempre fatto. Se vorrai sopravvivere, sarai costretto a cambiare. Ho preparato una griglia di incroci che la vita ti getterà fra i piedi nei prossimi mesi. Gli incroci non li hai decisi tu, e questo si chiama destino. Ma quale strada prendere a ogni svolta dipende solo da te. E questa si chiama libertà. Protesta o subisci. Non credo sia più tempo di scrollare le spalle. Se ti tirano uno schiaffo, passati pure una parola di perdono sulla ferita. Ma non avere paura di urlare il tuo dolore. Accetta o rifiuta. Il mondo è cambiato. Se non sei un cinese o un indiano, probabilmente in peggio. Per provare a cambiarlo daccapo, prima devi prenderlo …