Mese: Dicembre 2011

"Nel paese dell'eolico servono regole", di Vittorio Emiliani

«L’incentivazione agli impianti eolici in Italia è stata fino ad oggi la più alta del mondo. Soltanto per questa ragione è stato conveniente impiantare oltre 5.000 torri per una potenza complessiva di 6.000 megawatt, non certo per la loro produttività. Infatti la ventosità in Italia si attesta in media sulle 1.500 ore/anno, ben al di sotto delle 2.000 ore/anno ritenute utili per una produzione competitiva». È soltanto un passo della lunga e argomentata lettera indirizzata in questi giorni ai ministri competenti (Clini, Ornaghi, Passera, ecc.) da associazioni come Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, VAS, Comitato per la Bellezza. Comitato Nazionale del Paesaggio, Amici della Terra, Altura, Movimento Azzurro, Terra Celeste e da decine e decine di Comitati nati nelle zone appenniniche. Iniziativa che si deve soprattutto alla passione di Carlo Alberto Pinelli, regista di storici documentari per la Rai, alpinista e ambientalista. Il documento, giustamente critico nei confronti della politica di incentivi, caotica e costosa, del governo Berlusconi, cerca di inquadrare il problema delle fonti energetiche rinnovabili con un approccio «freddo»: per razionalizzare una materia …

"Binario morto", di Mario Lavia

La lunga stagione di Mauro Moretti alla guida delle Ferrovie dello stato è arrivata ad uno snodo cruciale. I treni sono una grande metafora della vicenda italiana: il loro arrivo puntuale fu il simbolo di una dittatura che per queste cose funzionava, e pazienza per il resto – cioè tutto. La caoticità del sistema divenne poi il simbolo di una crescita disordinata ma impetuosa, seppure fra cattive gestioni e tecnologie balbettanti. Il mandato di Moretti era quello della modernizzazione, dell’apertura al mercato, della velocità. Cosa resta oggi di quelle evocazioni? Una realtà dura, d’altri tempi. La scena dei viaggiatori infreddoliti che salgono a Bologna e si stipano come deportati in carrozze stracolme, pagano pure un sovrapprezzo e se ne stanno schiacciati col naso sul finestrino per ore verso una lontanissima Lecce, è una scena pietosa. Sui nuovi Frecciarossa chi sceglie la classe Standard (la più economica) sappia che, per quasi tutta la durata del viaggio (Milano-Roma, Roma-Napoli), dal suo vagone potrà accedere solo agli altri tre riservati a chi ha pagato la tariffa più bassa: …

"Evasione fiscale caccia al tesoro da 150 miliardi", di Alessandro Penati

Il risanamento delle finanze pubbliche italiane è un problema non solo di numeri, di saldi tra entrate e uscite, ma anche di credibilità. Un Btp è una promessa di pagamento dello Stato fra 10, 15, perfino 30 anni: se la promessa non è credibile, gli investitori non comprano. Ed è credibile solo se lo Stato si dimostra capace di far rispettare le proprie regole. Per questo, oltre che per questioni di equità, indispensabile nel momento in cui si chiedono sacrifici al Paese, oggi, abbattere l´evasione fiscale è una priorità assoluta. L´elevato tasso di evasione è l´indice di quanto in basso sia caduto il livello di legalità in Italia. Ancora più preoccupante che venga quasi percepito, soprattutto all´estero, come un tratto endemico della nostra società, con un senso di indignata rassegnazione per uno Stato incapace di far rispettare le regole che sforna a getto continuo. Abbattere l´evasione è quindi la strada per elevare il senso di legalità, perché è anche il modo più efficace di combattere criminalità organizzata, corruzione, reati finanziari, affarismo, abusi. E ricostruire quindi …

"Le facce di questo 25 dicembre", di Pierluigi Castagnetti

Gli attentati islamici contro i cristiani in Nigeria nel giorno di Natale lasciano veramente senza parole. Alla violenza fondamentalista siamo preparati e, in particolare, a quella contro i cristiani, in Pakistan, India, Iraq, Somalia, Nigeria. Ma questi ultimi colpiscono per la scelta del giorno, importante per i cristiani ma privo di significato ostile per i musulmani. Oramai i cristiani, nel mondo globalizzato che li ha resi relativamente più minoranza, rappresentano un bersaglio prevedibile e facile. Prevedibile perché evocano simbolicamente la fede maggioritaria in un passato che si vorrebbe cancellare, facile perché trattasi di un bersaglio indifeso ed inerme. Per loro il sacrificio e il martirio tornano a essere il prezzo e lo stigma di una scelta sicuramente esigente. La domanda che allora si pone per i cristiani che abitano nei paesi tutto sommato tranquilli dell’occidente attiene la loro responsabilità, i loro comportamenti, le scelte, le iniziative che anche non intenzionalmente possono aggravare o alleviare la condizione dei loro fratelli più esposti nel “nuovo mondo”. E, per chi non lo è, si pone la necessità anche …

"Le maniche corte di una bimba agitano Israele", di Elisabetta Rosaspina

Nemmeno le critiche di Hillary Clinton, segretario di Stato americano, poco più di tre settimane fa a Washington, sulla condizione femminile in Israele, avevano suscitato un tale putiferio: a poco più di 7 anni, Na’ama Margolese ha messo in questi giorni israeliani contro israeliani. Zeloti ortodossi contro laici, ma anche religiosi contro religiosi, polizia e troupe televisive contro integerrimi tutori della Torah, la legge ebraica. Non c’era riuscita dieci giorni fa nemmeno la 28enne Tanya Rosenblit, subito soprannominata la Rosa Parks israeliana e promossa a paladina dei diritti civili per aver rifiutato di sedersi in fondo a un autobus «mehadrin», quelli dove tuttora gli uomini viaggiano seduti nella metà anteriore e le donne in quella posteriore. Sebbene il 6 gennaio scorso l’Alta Corte israeliana abbia stabilito che la segregazione è illegale, dando un anno di tempo alle società di trasporti per mescolare i passeggeri. Il posto delle donne, non solamente sui mezzi pubblici, ma nella società israeliana più tradizionale e osservante, è una questione ricorrente e non troppo stuzzicata dal governo conservatore di Benjamin Netanyahu, …

"Perché i ricchi e scemi non fanno più ridere", di Curzio Maltese

Il crollo di incassi del cinepattone di Natale, un genere che per quasi trent´anni aveva collezionato record su record al botteghino, è forse il primo e più clamoroso segno della fine dell´epoca berlusconiana. Di colpo lo specchio di una certa Italia maggioritaria, felicemente anomala e volgare, è andato in frantumi. Quello dei film sulle vacanze di Natale con De Sica e/o Boldi. Il loro non è stato soltanto un fatto commerciale, ma un fenomeno unico nella storia del cinema e quindi del costume mondiale. Non c´era mai stato in nessun paese un genere capace di infilare tanti incassi consecutivi, a scadenza fissa. Non gli 007 e neppure le commedie di Alberto Sordi, le epopee di maghetti o i film di Totò, le saghe di vampiri o gli horror di serie. Per questa ragione un paio d´anni fa le più prestigiose università californiane invitarono il produttore Aurelio De Laurentiis a illustrare in una serie di conferenze i segreti del mestiere. Senza grande esito, peraltro, perché un´altra caratteristica dei cinepattoni è l´assoluta autarchica intraducibilità. I film per …

"Meno posti per i vecchi precari", di Alessandra Ricciardi

Potrebbe salire la percentuale del 50% destinata ai concorsi. Tra annunci a mezzo stampa e incontri con i sindacati (in verità finora uno solo, un altro è previsto per questa settimana), il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, ha nei fatti riscritto la direttiva sulle priorità dell’azione amministrativa per il 2012 fissate dal suo predecessore, Mariastella Gelmini. Anche se l’atto non è stato cassato, è stato però scalzato dalle indicazioni che Profumo sta dando in queste settimane alle strutture. Su alcuni fronti, c’è certamente continuità. É il caso del recupero degli scatti di anzianità per il personale della scuola: c’è un ammanco di circa 100 milioni di euro per coprire gli scatti del 2012. Il ministero dell’economia ha riscontrato che a causa delle maggiori supplenze per il sostegno non sono stati raggiunti tutti i risparmi di spesa previsti dal decreto legge 112/2008. Ministero dell’istruzione e Tesoro stanno ora provando a rimediare per garantire il pagamento integrale degli aumenti a tutti. Intanto viale Trastevere ha scucito il via libera dell’Economia per l’aumento del 54% rispetto al 2011 (da …