Mese: Dicembre 2011

"Il servizio della scuola primaria dopo il primo anno della "cura Gelmini"", di Osvaldo Roman

Nell’anno scolastico 2009-2010 sono entrati in vigore i DPR n.89 e n. 81 recanti rispettivamente il Regolamento riguardante la revisione ordinamentale, organizzativa e didattica della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e il Regolamento recante norme per la razionalizzazione della rete scolastica. In particolare già allora si preannunciavano come assai rilevanti per l’incidenza sulla natura e sull’organizzazione del servizio scolastico reso ai cittadini, le modifiche introdotte nel funzionamento della scuola primaria. Di qui il manifestarsi di una particolare attenzione per le modifiche riguardanti il tempo pieno e l’organizzazione didattica delle classi investite dal riordino. Nell’anno citato, per le prime classi, si trattava solo dell’introduzione del cosiddetto “maestro unico” e per le classi successive, dell’inizio dello smantellamento dei TEAM docenti (in genere tre docenti ogni due classi) e dell’eliminazione delle compresenze nel tempo pieno. Tale nuovo assetto avrebbe dovuto investire progressivamente le classi successive. Per i docenti la riduzione dell’organico, nel triennio 2009-10; 2010-11: 2011-12, ha riguardato circa 30 mila posti di cui 9.260 solo nell’anno scolastico 2011-2012. Altre riduzioni di organico, tra l’altro …

"Se l'Europa non cambia", di Silvano Andriani

Pare sia stata Christine Lagarde, da ministro dell’Economia, a inventare l’espressione «contrazione espansiva» che significa che, se si seguono politiche di contrazione dei deficit pubblici con governi credibili, i privati aumentano investimenti e consumi e la crescita riparte. Ma la realtà si è premurata di smentire la teoria. Infatti da che questa politica si è affermata, un anno e mezzo fa, sono cambiati nell’area euro cinque governi, in Irlanda, Portogallo, Spagna, Grecia e Italia, tutti ora sostenuti da larghissime maggioranze, due addirittura composti da tecnici, ma le cose in Europa vanno sempre peggio. È la dimostrazione del fatto che «contrazione espansiva» è una contraddizione in termini non solo sul piano lessicale, ma anche nella concreta realtà. E ora è la stessa Lagarde, diventata nel frattempo capo del Fondo monetario internazionale, ad avvertirci che il mondo corre il rischio di una «crisi stile anni ‘30» e che l’Europa sarebbe l’epicentro di tale crisi. Stiamo parlando non più di una recessione, ma di una «grande depressione» e per fronteggiare tale situazione l’unica decisione concreta presa dal recente …

"Un italiano al quinto posto ma il Paese può fare di più", di P. Bia.

Nella Top Ten delle scoperte 2011 compilata da «Science» al quinto posto c’è un po’ di Italia. Michele Fumagalli, 27 anni, originario di Monza, laureato all’Università di Milano Bicocca e ora dottorando all’Università della California, con due colleghi americani ha scovato una nebulosa costituita da idrogeno ed elio puri, proprio come uscì dal Big Bang. Così per la prima volta lo sguardo dell’uomo è riuscito a scrutare il buio che precedette le prime stelle. E’ un risultato importante. Nel Big Bang che 13,7 miliardi di anni fa originò l’universo si formarono soltanto i due elementi più semplici e leggeri: l’idrogeno e l’elio (più un pizzico di litio). Tutti gli altri sono stati sintetizzati nelle reazioni termonucleari che avvengono nel cuore delle stelle e oggi costituiscono il 2 per cento della materia visibile esistente. Ma le stelle non si formarono subito. Da tre minuti dopo il Big Bang a parecchie centinaia di milioni di anni dopo, l’universo fu costituito soltanto dalle nubi di idrogeno ed elio che ora sono state scoperte. L’augurio è che Fumagalli, concluso …

"La corruzione dilaga cambiamo subito le leggi", di Liana Milella

Giampaolino, presidente della Corte dei Conti ritiene necessario “rinforzare” il falso in bilancio. “Non servono interventi episodici, soltanto repressivi, la lotta deve essere L’Italia, nella lotta alla corruzione, che “inquina e distrugge il mercato, non arriva alla sufficienza”. È drastico il giudizio di Luigi Giampaolino, dal luglio 2010 presidente della Corte dei conti. Che non vede, innanzitutto, “un vero, reale, profondo, sostanziale rivolgimento morale” rispetto alla “mala amministrazione”. La sua esperienza al vertice della Corte, ma prima ancora all’Authority dei Lavori pubblici, la rende un testimone prezioso sul fronte della corruzione. Se oggi dovesse dare un voto all’Italia sulla lotta al fenomeno quanto le darebbe? “Meno della sufficienza, perché si è proseguito sostanzialmente con un’azione, peraltro episodica, soltanto repressiva. La lotta alla corruzione dev’essere invece di sistema. Essa deve iniziare dalla selezione qualitativa e di merito degli operatori, sia pubblici che privati. Proseguire con il controllo e la vigilanza sul loro operato. Concludersi valutando i risultati. Tutto ciò che fuoriesce da questo schema genera mal’amministrazione e corruzione: anzi, è esso stesso mal’amministrazione e corruzione”. In …

"Si riparte con il piano per la crescita", di Raffaella Cascioli

La crisi colpisce duramente i consumi: di fronte alla recessione il governo prova ad accelerare sulle liberalizzazioni e le riforme Quello che è appena trascorso è stato il peggior Natale degli ultimi dieci anni, quanto a crollo dei consumi. E il futuro è tutt’altro che roseo, visto che sono in molti a scommettere che i prossimi saldi saranno un flop. E così, se prima delle festività natalizie il premier ha incassato il via libera a una manovra che consentirà all’Italia di affrontare la crisi a testa alta, tra santo Stefano e san Silvestro il governo è chiamato agli straordinari per la messa a punto di un piano per la crescita che consenta di ridare ossigeno a un’economia strangolata dalla recessione. Per oggi il premier Monti ha già in programma un giro d’incontri in vista del consiglio dei ministri di domani, quando i Prof si riuniranno per la messa a punto di proposte per la crescita a cominciare da un provvedimento sulle liberalizzazioni e sulla sburocratizzazione. A fronte dei sacrifici richiesti per l’immediato, Monti & Co. …

"Prigioni disumane, chi esce è condannato a delinquere ancora", di Giacomo Galeazzi

A«Regina Coeli» non esistono più biblioteche, aule scolastiche, «ambienti di socializzazione». Ovunque materassi a terra e brande ammassate ad inventare celle per quattrocento detenuti «oltre il limite». Ieri, nel carcere sovraffollato della capitale (1200 carcerati rispetto a una capienza di 800), il pranzo della comunità Sant’Egidio è diventato grido d’allarme. Nella rotonda centrale gli agenti penitenziari hanno l’ordine di sciogliere i capannelli ma «radio carcere» svela una realtà da incubo. Franco, 50 anni, per «reati contro il patrimonio» è da due anni «in questo inferno». Appena inizia a raccontare ai cronisti una storia di traumi in cella e diritti calpestati viene allontanato da un funzionario in borghese. Neppure al conduttore Flavio Insinna è consentito molto altro che qualche stretta di mano. Poche ore prima del pranzo dell’«Onu di Trastevere» era toccato alla delegazione radicale guidata da Marco Pannella visitare l’istituto e denunciare: «In Italia la democrazia è negata, nemmeno le bestie vivono così, è una bomba che può esplodere in ogni momento». Per più della metà «Regina Coeli» parla straniero e, senza i mediatori culturali …

"Tre pilastri per ricostruire la scuola", di Gian Carlo Sacchi

La situazione che ci è stata consegnata dall’amministrazione Tremonti-Gelmini è di un sistema scolastico impoverito, dove anche qualche interessante innovazione viene svilita dai tagli di risorse e dalla loro rovinosa ricaduta sull’organizzazione del servizio, soprattutto perché i vari risparmi hanno indebolito i pilastri che reggevano la scuola italiana senza mutarne la strategia di governo. È stato ridotto il personale a partire dagli ordinamenti nazionali quando sarebbe stato necessario confrontarsi con l’offerta formativa delle scuole e costituire gli “organici di istituto”, sono calate le classi applicando rigide modalità quantitative anziché riferirsi alle situazioni territoriali, dovranno essere accorpate le istituzioni scolastiche autonome, soprattutto del primo ciclo (istituti comprensivi), in assenza di motivazioni educative e sociali che vedano la scuola esercitare un ruolo nello sviluppo della comunità locale. Il tutto senza prevedere un’efficace azione di programmazione e di riorganizzazione della spesa. Le prime tre cose che il nuovo ministro deve affrontare riguardano dunque i fondamentali se vogliamo ridare stabilità al sistema del quale poi valutarne anche la produttività. Non è dunque prioritario ogni ulteriore intervento sugli ordinamenti, bensì …