"Quando Giorgio e io attaccammo da soli quel fortino fascista. Il ricordo dei compagni: era un comandante coraggioso" di Vera Schiavazzi
Lino Silvestri, novantuno anni compiuti a luglio, non è un chiacchierone, anzi, quasi si schermisce se gli si chiede di raccontare di quei mesi in Val Varaita quando, insieme a Giorgio Bocca, combatteva con Detto Dalmastro nella seconda divisione partigiana di Giustizia e Libertà. Eppure, di tutti, è proprio lui quello che forse lo ricorda meglio: perché erano insieme fin dalla scuola elementare, a Cuneo, dove Silvestri non ha mai smesso di vivere; perché, come il padre di Bocca, è stato per tutta la vita un insegnante e un preside di scuola. E perché, insieme, loro due soli, un bel giorno decisero di assaltare il distaccamento repubblichino di Frassino. Come andò? «Benone. Una volta fatta fuori la guardia, tutto fu facile… Per arrivare, camminammo tutta la notte, ma attaccammo in pieno giorno. Son passati così tanti anni che non mi so spiegare perché facemmo una cosa del genere in due, senza compagni. Ma ricordo che la decidemmo lì per lì, il giorno prima. E ci andò bene». I Silvestri erano due, Lino e il gemello …