Giorno: 26 Dicembre 2011

"Il tablet, i quaderni e i ragazzi" di Mila Spicola

Si fa un gran parlare di nuove tecnologie a scuola, di ritardi nella digitalizzazione, del fatto che è necessaria una scuola che tenga i costi a zero per le famiglie e offra agli studenti il sapere e le informazioni attraverso gli strumenti più innovativi. Internet, libri digitali sul modello wiki e tablet. Se ne parla ancor di più in questi giorni visto che il ministro Profumo vorrebbe dotare ciascun ragazzo di un tablet e fargli buttar via i libri. Si ripete che il gap tra quello che è il mondo digitale e la scuola è ancora molto ampio. Infatti nonostante i tanti buoni esperimenti e casi di studio che vedono protagonisti molti istituti italiani, il ruolo della scuola all’interno del cerchio delle nuove tecnologie è ancora residuale. Uno si aspetterebbe che là dove i contesti sono più indietro, dal punto di vista socioeconomico e geografico, le periferie, il sud, le scuole a rischio, maggiore sia questo gap. E invece in alcuni casi accade il contrario. Quello che il ministro Profumo ha auspicato, l’utilizzo delle tecnologie …

"Il meglio di Bocca", di Oreste Pivetta

A inseguire Berlusconi c’è sempre il rischio di rimanere indietro, ma ha ragione Giorgio Bocca quando scrive che «il Cavaliere è davvero un uomo pubblico, interamente esposto al pubblico» e che ormai «non ci sono misteri sulla sua psicologia, sui suoi punti di forza e sulle sue debolezze, e nel caso qualcuno le avesse dimenticate è pronto lui a ricordargliele…». I misteri riguardano i suoi soldi, i suoi affari, che astuzie varie, omertà, corruzioni, leggi ad personam hanno finora e forse per l’eternità coperto. Per il resto è vero: si sa tutto, ormai anche come si «stende» (cito il brillante eufemismo del parlamentare Italo Bocchino). Bocca ci concede un altro ritratto di Berlusconi «fisicamente e mentalmente il contrario dei dittatori del secolo scorso». Continua: «Paragonarlo ai Mussolini, Hitler, Stalin non reggerebbe neppure nella bassezza dell’avanspettacolo». Per giungere a una definizione del «regime» che Berlusconi e i suoi hanno messo in piedi: «Si tratta di quella che noi chiamiamo la democrazia autoritaria: una dittatura della maggioranza o l’assolutismo elettorale per cui chi ha più voti, chi …

Addio a Giorgio Bocca Napolitano: "Sempre coerente con la scelta per la libertà e la democrazia", da lastampa.it

La Giangiacomo Feltrinelli Editore ha diffuso la notizia nel pomeriggio: «Domenica 25 dicembre è morto Giorgio Bocca, grande giornalista, grande combattente, grande amico. Dalla guerra partigiana fino a questi ultimi giorni della crisi italiana e mondiale, ha vissuto, osservato e raccontato sette decenni di storia del nostro Paese. Le inchieste, i corsivi, i libri di Giorgio Bocca hanno accompagnato e nutrito la formazione civile di molte generazioni di italiani». Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, «appresa con commozione la triste notizia», ha inviato un messaggio alla famiglia nel quale ricorda la «figura di spicco del movimento partigiano rimasto sempre coerente con quella sua fondamentale scelta di campo per la libertà e la democrazia». «Dedicatosi subito al giornalismo di inchiesta e di battaglia civile – prosegue Napolitano – Giorgio Bocca ha scandagliato nel tempo la realtà del nostro Paese e le sue trasformazioni sociali con straordinaria intransigenza e combattività». «Con sentimenti di riconoscenza per il suo vigoroso impegno – conclude – partecipo al cordoglio della famiglia e del mondo dell’informazione». Ezio Mauro: «Giorgio Bocca era un …

"1100 morti sul lavoro nel 2011" di Marco Bazzoni

Oltre 1100 morti su lavoro nel 2011, il 15% di questi lavoratori erano “in nero” o già in pensione, questi sono i dati che ci fornisce Osservatorio Indipendente di Bologna: http://cadutisullavoro.blogspot.com/ diretto da Carlo Soricelli, un operaio in pensione, che fa un lavoro enorme con il suo blog, aggiornando ogni giorno, le morti sul lavoro che ci sono in ogni parte d’Italia. Voglio ricordarVi quello che ci aveva detto l’Inail, cioè, che per l’anno 2010, le morti sul lavoro erano scese per la prima volta dal dopoguerra, sotto quota 1000, per l’esattezza 980. Evidentemente c’è qualcosa che non va nei dati Inail, e viene da se, che sono dati fortemente sottostimati, perché non tengono conto di tutti i lavoratori che muoiono “in nero”. Però sono ancora in tanti, troppi (politici, giornalisti, sindacati, Istituzioni), che prendono questi dati come “oro colato”. Ma i dati dell”Osservatorio ci dimostrano, che ancora tanto resta da fare sul tema della sicurezza sul lavoro. Siamo di fronte ad una vera e propria ecatombe dei morti sul lavoro. E badate bene, 1100 …

"Che forza la lobby dei cocchieri", di Michele Serra

Anche i conduttori di carrozzelle a cavallo hanno messo Monti spalle al muro: tariffa protetta a cento euro a corsa. I farmacisti rilanciano: «Vogliamo l’esclusiva della vendita di mele cotte». Durissimi i taxisti: «No a nuove licenze, tanto er traffico è sempre bloccato». Davvero il governo Monti dovrà arrendersi, come tutti i governi precedenti, alle lobby professionali contrarie alle liberalizzazioni? Davvero in Italia il dinamismo sociale è impedito dalle resistenze corporative? Farmacisti Indossando il caratteristico costume trecentesco della gilda dei farmacisti, e impugnando il pestello d’oro che è simbolo del loro ordine professionale, il portavoce dei farmacisti italiani ha spiegato ai giornalisti che le accuse di corporativismo sono destituite di ogni fondamento. Al termine della conferenza stampa ha consegnato il pestello d’oro a suo figlio, nominandolo Gran Maestro Galenico e suo successore alla carica di portavoce. Tra le richieste presentate al governo Monti dai farmacisti italiani, l’inserimento delle mele cotte tra i prodotti da vendere solo in farmacia. “Un dosaggio eccessivo di mele cotte”, spiega un comunicato dell’Ordine, “può provocare una spiacevole dissenteria. Solo la …

Natale: una questione di giustizia per popoli e individui. Due storie.

Fare un articolo natalizio non è mai facile. Si deve ricercare l’originalità, l’aspetto più profondo, la notizia meno gettonata. Eppure, alla fine, la questione è sempre la medesima, quella che riguarda la giustizia. Da un lato essa richiama scenari globali, coinvolgendo interi popoli e regioni, e si concretizza nello stridente contrasto tra la povertà e il consumo che, a livello globale, è fonte e conseguenza di gran parte degli squilibri economici, politici e sociali del pianeta. Il significato dirompente del Natale, che travalica qualsiasi confine confessionale e religioso, sta tutto in un nuovo modo di cogliere la realtà: la povertà, l’insignificanza e la debolezza possono essere rovesciate in un modello di vita capace di cambiare il mondo. Non si tratta di una esaltazione della miseria, paravento utile per il capitalismo “compassionevole” e sfruttatore, ma di una sete di giustizia che obbliga lo sguardo ad immergersi nelle situazioni più tragiche e degradate sapendo che là si può celare la scintilla del riscatto. Da un altro lato l’immagine delle ingiustizie si può trovare in vicende individuali in …