Giorno: 23 Dicembre 2011

"No, il Pd non è Monti", di Franco Monaco

Provo a mettere le cose in ordine. Per me stesso, intendiamoci, senza la presunzione di farlo per altri. Ci siamo affannati a spiegare che il governo Monti risponde a tutti i crismi della legittimità costituzionale. Che esso ha seguito le regole e le procedure della nostra democrazia parlamentare, a cominciare dalla fiducia delle camere. Che perciò non ha alcun fondamento la tesi della sospensione della democrazia. Così pure abbiamo confutato il refrain della sospensione della politica. Partiti e gruppi hanno liberamente scelto di sostenere o di avversare il nuovo governo, il quale, a sua volta, ancorchè composto in prevalenza da tecnici non ascrivibili agli attuali schieramenti, fanno politica, cioè operano scelte, prendono decisioni tutt’altro che indifferenti a un sistema di valori e di interessi. Monti li ha condensati nella triade rigoreequità- crescita, che pure possono essere diversamente interpretati e modulati. Nel caso del Pd, senza iattanza, ma in punto di verità, la decisione politica di sostenere il nuovo governo ha rappresentato un atto di responsabilità e persino di generosità. E, in ogni caso, come si …

"Pompei, l’anno orribile", di Vittorio Emiliani

Un anno orribile per l’antica Pompei, che si chiude con un nuovo crollo: nella domus di Loreio Tiburtino, una delle più visitate perché posta all’ingresso delle scolaresche. Un dramma della manutenzione ordinaria e straordinaria, che non sembra finire mai. E qui, caso raro, non sono stati i fondi a mancare quanto le competenze dopo il pensionamento dell’ottimo soprintendente Piero Guzzo, anni or sono. Pompei è una delle Soprintendenze “speciali” (accorpata, assurdamente, con quella, importantissima, di Napoli). Non le mancano i fondi, visto che incassa circa 20 milioni l’anno (per un 30% dirottati altrove). Ma, dopo Guzzo, si sono succeduti, a velocità grottesca, ben tre soprintendenti (ad interim) e due commissari: un prefetto in pensione e un funzionario della Protezione Civile. Che hanno delegittimato nei fatti il soprintendente, cioè l’esperto vero. Dei 79 milioni disponibili, il commissario Fiori ne ha investiti pochi, un po’ più della metà, nella indilazionabile messa in sicurezza di una città esposta al consumo di massa, alle intemperie, al dissesto idrogeologico. Il resto? Finito in “valorizzazioni” discutibili, a partire dal Teatro Grande, …

"Dare ossigeno all'economia", di Massimo Riva

Salvata l´Italia di oggi con il decreto d´emergenza, ora si tratta di salvare quella di domani con provvedimenti che prendano di petto la malattia più insidiosa del Paese. Quella bassa o nulla crescita che rischia di vanificare i pesanti sacrifici richiesti dal governo. Sacrifici indispensabili per riportare il Paese a testa alta in Europa e nel concerto internazionale. Questo, in estrema sintesi, il succo dell´intervento che Mario Monti ha fatto ieri in Senato a conclusione dell´iter parlamentare della sua prima manovra. Con il suo discorso, insomma, il presidente del Consiglio s´è assunto in prima persona l´impegno a compiere presto l´esercizio, fra tutti, più difficile: quello di ridare ossigeno e vitalità a un sistema economico da troppi anni languente e adagiato su se stesso. Monti non ha indicato dettagli su come intenda operare in proposito, ma ha richiamato obiettivi che fanno intuire le possibili linee d´intervento. Ha parlato di «agevolazioni fiscali per famiglie ed imprese» ed ha richiamato l´esigenza di recuperi di «produttività e competitività». Sul primo punto si deve dedurre che il governo voglia affrontare …

"Ricostruire la politica", di Guido Crainz

Appena l´emergenza più drammatica si è placata, i partiti hanno rimosso un paradosso inquietante: ancora una volta nel giro di pochi anni il nostro Paese sembra capace di esprimere governi di qualità, capaci di operare quando la politica viene travolta dalla crisi. Così fu fra il 1992 e il 1994 quando, in condizioni difficilissime, Amato e Ciampi avviarono il risanamento proseguito poi dal primo governo Prodi: cioè dal governo di centrosinistra della “seconda Repubblica” che è stato meno prigioniero dei partiti. Nel 1992 il sistema politico crollò all´improvviso, oggi è giunta alle estreme conseguenze una corrosione del centrodestra che ha lasciato solo macerie e che si è svolta nella sostanziale assenza di un´opposizione credibile, capace di idee e progetti alternativi. Oggi come allora nel momento della verità i partiti sono stati più un peso che una risorsa, più un intralcio che uno stimolo. È un nodo centrale del dramma di oggi. Per questa via si è lacerato sempre più, lo ha sottolineato benissimo Gustavo Zagrebelski, quel rapporto essenziale fra società e stato che è compito …

"Tutti colpevoli nessun colpevole", di Francesco Cundari

Pochi giornali, oltre l’Unità, hanno deciso ieri di mettere in prima pagina la notizia dello scandaloso voto con cui Pdl e Lega, nella giunta per le elezioni del Senato, hanno consentito a due loro parlamentari di mantenere contemporaneamente anche il ruolo di sindaco nei rispettivi comuni, nonostante la Corte costituzionale abbia sancito con una sentenza l’incompatibilità tra i due incarichi. Tra i pochi giornali che ieri hanno messo la notizia in prima c’è il Fatto quotidiano, che però l’ha titolata così: «La casta si ribella pure alla Consulta». Chiaro? Non Pdl e Lega, non Berlusconi e Bossi, ma «la casta». Nemmeno nel lungo catenaccio si fa la minima distinzione di responsabilità: «La Giunta per le elezioni del Senato se ne infischia della sentenza della Corte costituzionale sull’incompatibilità e salva i parlamentari col doppio incarico». Come fosse una decisione assunta da tutti i senatori di comune accordo, e non da una parte contro l’altra. E pensare che Partito democratico e Italia dei valori hanno persino abbandonato la commissione – compreso il suo presidente, Marco Follini – …

"La ricetta Profumo: così cambierà la scuola in Italia", di Corrado Zunino

“Università, no a tasse più alte test d´ingresso anche in inglese e al liceo tablet al posto dei libri”. Da Cuneo: a noi professori si chiede professionismo nel lavoro, ma con uno stipendio da volontari. Mail da Parigi: studio qui però sogno di tornare, commosso dalla sua intenzione di riaprire i concorsi Chiede Michela: quando investiremo davvero nella nostra scuola, per tornare all´eccellenza? Scrive Fabrizio: crede che le prove Invalsi siano lo strumento utile a valutare prof studenti e istituto? Ha avviato una serie di riforme che possono essere migliorate, ma prima di introdurre miglioramenti occorre portare a regime quello che è stato fatto. Mille e ottocento domande arrivate sui computer di Repubblica.it, la prima alle 2,08 di ieri mattina, l´ultima all´ora di cena. I numeri del videoforum di ieri pomeriggio, dalle 17 alle 18, con il ministro dell´Istruzione Francesco Profumo – che ha risposto in diretta ripreso dalle telecamere di Repubblica Tv -, dicono dell´interesse che viaggia intorno alla scuola e all´università e alla ricerca, dicasteri che da 36 giorni sono stati affidati all´ingegner …

Famiglie con stranieri a rischio povertà: guadagnano il 56% in meno degli italiani

Rapporto Istat – ministero del Lavoro: gli stranieri lavorano di più ma guadagnano di meno: il 52,5% tra i 15 e i 24 anni ha un reddito da lavoro, contro il 32,1% degli italiani. Ma solo 47,5% delle donne straniere con figli lavora, contro il 57,3% delle italiane. Gli stranieri lavorano prima, vivono del proprio lavoro ma guadagnano meno degli italiani. E’ questo, in sintesi, il quadro che emerge dall’indagine Istat “I redditi delle famiglie con stranieri”, presentato stamattina dall’Istituto di statistica, congiuntamente con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La quota di stranieri che tra i 15 e i 64 anni percepiscono un reddito da lavoro è infatti più elevata di quella degli italiani: una differenza che si manifesta soprattutto tra i più giovani, visto che il 52,5% degli stranieri tra i 15 e i 24 anni percepisce un reddito, contro il 32,1% degli italiani. Differenza significativa anche tra i più anziani: il 67,8% degli stranieri tra i 55 e i 64 anni ha un reddito da lavoro, contro il 47,3% dei …