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Il Paese non si salva senza cambiamento e coesione

Per Pier Luigi Bersani “coesione significa orecchie a terra sui problemi sociali. Il nostro compito è creare un meccanismo di contatto e informazione molto puntuale perché la nostra gente deve capire che cosa stiamo facendo”. “Avremo un anno di recessione, ormai è chiaro e partiamo da livelli già bassi di occupazioni e redditi. Bisogna focalizzarsi sulla grande questione sociale. L’Italia non si salva senza cambiamento e coesione”. Lo ha dichiarato il segretario Pier Luigi Bersani durante il brindisi di auguri natalizi al gruppo Pd alla Camera.

“Il paese – ha affermato il segretario Pd – non si salva senza cambiamento e coesione, ci vogliono tutte e due le cose, pensare di salvarlo con una sola non va bene”. E coesione significa “orecchie a terra agli interlocutori sociali”.

Sulla questione sociale il Pd “riuscirà a dare qualche buon riferimento al governo” e in un anno “non semplice l’asset del Pd è lavoro e redditi”.

“Al governo abbiamo garantito fedeltà e lealtà, ma anche trasparenza. In una situazione del tutto nuova, in cui il Parlamento avrà una funzione rilevantissima, il nostro compito è creare un meccanismo di contatto e informazione molto puntuale perché la nostra gente deve capire che cosa stiamo facendo”.

“La scelta di appoggiare Monti – ha spiegato il segretario Pd nel brindisi al gruppo alla Camera – è stata capita in nome del Paese, ma adesso quella decisione si spezzetterà in 10-20 altre scelte e ogni volta avremo il problema di comprensione e dialogo con la nostra gente”.

“Noi – ha concluso Bersani – dovremo approvare anche cose che non ci piacciono al 100 per cento. Quindi dovremmo precisare cosa ci piace, cosa non ci piace e che cosa avremmo fatto noi”.

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Lavoro, Finocchiaro: “Abbassare toni e usare concertazione”

Sarebbe bene che tutti abbassassero i toni perché le polemiche non servono a trovare le soluzioni ma solo a dividere. La situazione è talmente grave che francamente non è il caso di dividersi. Noi abbiamo la necessità di guardare senza pregiudizi al tema del lavoro, di confrontarci con le forze politiche, imprenditoriali e sindacali
pubblicato il 21 dicembre 2011 , 226 letture

“Sarebbe bene che tutti abbassassero i toni perché le polemiche non servono a trovare le soluzioni ma solo a dividere. La situazione è talmente grave che francamente non è il caso di dividersi. Noi abbiamo la necessità di guardare senza pregiudizi al tema del lavoro, di confrontarci con le forze politiche, imprenditoriali e sindacali. Ovviamente il governo ha la concertazione come strumento principale a propria disposizione”. Lo ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato parlando con i giornalisti in Senato delle polemiche sul mercato del lavoro. “Due sono i temi che dovremo affrontare alla ripresa- ha spiegato Anna Finocchiaro – il primo è la crescita. Senza crescita non c’è lavoro per nessuno. Il secondo è il tema che è definito da due questioni sulle quali nessun italiano può avere dubbi: non è più possibile che centinaia di migliaia di persone vivano in una condizione precaria di lavoro, con l’incubo di perderlo da un momento all’altro e di non essere in grado di recuperare un’altra attività lavorativa in breve termine, questo al di là delle preoccupazioni relative a quello che sarà poi il loro trattamento pensionistico. L’altro punto è che dall’inizio della crisi il numero dei licenziamenti in questo Paese si è ingigantito e che gli ammortizzatori sociali ovviamente cominciano a scarseggiare. Vanno risolti questi due problemi: la questione di chi ha perso il posto di lavoro e non riesce a ritrovarlo e vede finire gli ammortizzatori sociali e fare in modo che finisca la dissipazione di energie e di risorse costituita dal lavoro precario. Su queste due questioni d’emergenza e sotto gli occhi di tutti – ha concluso Anna Finocchiaro – le soluzioni possibili sono tante”.

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