Giorno: 21 Dicembre 2011

Lo stop di Bersani sull’articolo 18 «Dibattito fuorviante», di Simone Collini

Gliel’hanno detto a mo’ di consiglio, ad Elsa Fornero, approfittando del clima disteso che si respirava in quelle particolari occasioni. Pier Luigi Bersani ha incrociato la ministra del Welfare al concerto di Natale di Montecitorio. Angelino Alfano le ha parlato durante lo scambio di auguri al Quirinale. E il messaggio recapitato dai leader delle due forze maggiori che sostengono il governo è stato il medesimo, anche se poi nella sostanza della questione il segretario del Pd e quello del Pdl la pensano in modo assai diverso: sul lavoro si deve ragionare con calma, evitando il rischio di inasprire il clima con uscite sui giornali. Un ragionamento fatto da Bersani, per il quale la discussione sull’articolo 18 è «fuorviante» perché una riforma del mercato del lavoro deve sì esserci ma partendo dagli ammortizzatori sociali e dalle misure che consentano di battere la precarietà e di creare nuova occupazione. Ma in parte espresso anche da Alfano, che prima dell’inizio della cerimonia al Quirinale ha suggerito a Fornero più «calma» e maggiore «cautela» quando si affrontano i temi …

Mega-deposito di Gas, il Pd "chiama" il governo

Interrogazione degli on. Ghizzoni e Miglioli ai ministri Clini e Passera: “Che atteggiamento avrà il nuovo esecutivo sul progetto di Rivara?” Il governo Monti avrà in agenda al più presto anche la questione del progetto di stoccaggio del gas a Rivara. A sottoporlo all’attenzione dei ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, rispettivamente Corrado Clini e Corrado Passera, sono i deputati del Pd Ghizzoni e Miglioli. Nella loro ultima interrogazione chiedono di conoscere l’atteggiamento del nuovo esecutivo sul progetto che prevede la realizzazione di un mega-deposito di stoccaggio del gas nella bassa modenese. “Anche alla luce dell’impegno già assunto dal precedente ministro Prestigiacomo – precisano i due parlamentari – con l’approvazione della risoluzione che prevedeva di assumere una posizione politica precisa sull’inopportunità della scelta della realizzazione del deposito di gas a Rivara. Risoluzione che – é bene ricordarlo – ottenne il voto contrario del Pdl”. Nella loro interrogazione gli on. Ghizzoni e Miglioli chiedono anche conto del comportamento della Commissione di valutazione d’impatto ambientale (VIA). “Dopo aver dato il via libera a giugno alle indagini per …

"Una sinistra a misura d’uomo. Diritti e valori, la politica è questa", di Alain Touraine

La globalizzazione ha distrutto ogni istituzione sociale. Il fondamento dei giudizi e dell´azione diventa solo morale Il sociologo su “MicroMega”: “Bisogna occuparsi della vita concreta degli individui”. Una distinzione fondamentale con la destra è come ci si pone nei confronti della situazione delle donne. Il teorema da tempo accettato secondo cui il centro della vita sociale è il sistema economico, cioè la stretta corrispondenza delle categorie della vita economica con quelle della vita sociale, non è più accettabile. L´economia si è separata dalla vita sociale: è questo il significato profondo della globalizzazione. Il mondo delle istituzioni sociali, politiche e giuridiche sta crollando. La costruzione dei giudizi sociali non può più avere altri fondamenti se non morali. Qual è il posto del lavoro nella vita individuale e collettiva: questo è il tema che meglio definisce lo spirito di una concezione “morale” della vita sociale; l´unione di una politica di questo genere con la repressione delle condizioni economiche illegali trasformerebbe in modo fondamentale la vita sociale di tutti. Bisognerebbe attribuire molta più importanza di quanto non si …

"In difesa della politica", di Francesco Piccolo

L’ossessione per Berlusconi è stata prontamente sostituita dall’ossessione per la Casta. C’era un improvviso vuoto di rabbia da sfogare, ed è stato semplice e rapido occuparlo. Sia chiaro: ci sono giornalisti meritevoli che da anni cercano con minuziosa razionalità di denunciare le magagne costituite da eccessivi privilegi e anche eccessivi tornaconti; ci sono dati di fatto sulla irrilevante attività legislativa di questo Parlamento. E soprattutto c’è la questione fondamentale di questi anni e di questa legislatura: i deputati non rappresentano direttamente la popolazione perché non sono stati direttamente indicati. In più, si cerca dai politici quel gesto esemplare che autoelimini privilegi e indennità eccessive per comunicare al resto della popolazione la partecipazione diretta ai sacrifici di questi tempi. Insomma, di ragioni per criticare la classe politica, e i rappresentanti di questa legislatura in particolare, ce ne sono (ma ce ne sono sempre state!). Quello che è preoccupante, adesso, è la facilità con cui i limiti di questa critica siano stati superati, con quella disinvoltura e quella violenza di chi è sicuro di stare dalla parte …

"Ricerca, la qualità non è un'opinione", di Pietro Greco

Ha ragione il ministro Francesco Profumo: la valutazione deve entrare nel Dna del nostro sistema di ricerca e di istruzione superiore, se vogliamo migliorarlo. Per questo salutiamo con favore l’avvio della Valutazione della qualità della ricerca 2004-2010 presentato ieri a Roma da Stefano Fantoni e Sergio Benedetto alla presenza del nuovo ministro, ben cinque anni dopo la costituzione dell’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca voluta dal governo Prodi e, in particolare, dall’allora ministro dell’Università e della Ricerca, Fabio Mussi. Lo screening coinvolgerà 95 università, 12 Enti pubblici di ricerca vigilati dal Miur e 24 altri Enti pubblici e privati che hanno chiesto di essere valutati; vagliando il lavoro di 65.000 tra docenti universitari e ricercatori degli Enti pubblici di ricerca, per complessivi 216.000 prodotti. Sarà certo un lavoro enorme. Che impegnerà oltre 450 esperti in un processo che si concluderà il 30 giugno 2013, con la pubblicazione di un rapporto finale. Il costo dell’operazione è di 10,5 milioni di euro. Sarà, soprattutto, un lavoro necessario. Perché affermerà il valore del …

Modello danese? Ecco perché qui è impossibile» Cesare Damiano e quel viaggio a Copenaghen nel 2005 «La flessibilità unita a sicurezza da noi costa troppo», di Enrico Marro

«Già allora, sul posto, capimmo che la flexicurity non si poteva importare in Italia. Anche adesso, a chi guarda al modello danese, direi che la strada da seguire è un’altra perché troppe sono le differenze tra l’Italia e quel Paese del Nord Europa con appena 6 milioni di abitanti, dieci volte meno dei nostri, e un modello sociale e culturale molto diverso». Cesare Damiano (Pd), ex ministro del Lavoro del governo Prodi, in Danimarca ci andò per una settimana, nella primavera del 2005, a studiare il mercato del lavoro che veniva ritenuto dagli organismi internazionali il migliore del mondo. Partirono lui, Tiziano Treu e Paolo Ferrero. I tre erano rispettivamente responsabili Lavoro dei Ds, della Margherita e di Rifondazione comunista. «Ci vedevamo a Trastevere nella casa dove allora abitavo e un giorno ci venne l’idea di andare a vedere come funzionavano le cose in Danimarca», ricorda Damiano. Il gruppetto si riuniva per scrivere i capitoli sociali del programmone dell’Unione, l’alleanza che un anno dopo vinse le elezioni portando Romano Prodi alla guida del governo. Nel …

"Non è tempo di rigidità", di Giorgio Napolitano

Quello che sta per concludersi è l’anno in cui è stato scosso e messo alla prova come non mai, a sessant’anni dal suo avvio, il progetto europeo e si sono concretizzati per il nostro paese rischi assai gravi, dinanzi ai quali non hanno retto i preesistenti equilibri politici e si sono fatte sempre più stringenti nostre antiche e recenti contraddizioni e insufficienze. Senza indulgere troppo a ricostruzioni e considerazioni retrospettive, conviene associare agli auguri che ricambio amichevolmente a voi tutti, qualche riflessione sulle condizioni in cui sta per aprirsi il nuovo anno, alla luce delle più recenti evoluzioni del contesto europeo e nazionale. Rispetto alla crisi dell’Eurozona, alla sua persistente acutezza e alle sue ancora preoccupanti incognite, abbiamo da ultimo per riferimento anche le posizioni e decisioni del Consiglio svoltosi a Bruxelles l’8 e il 9 dicembre. Senza volerne dare qui una valutazione analitica, mi limiterò a rilevare l’impegno e la complessità di quel confronto, l’indubbio rilievo e tuttavia i limiti di alcune novità che sono emerse. Con esse – in continuità col pacchetto di …