Giorno: 19 Dicembre 2011

"Addio Vaclav Havel la storia si leva il cappello", di Paolo Soldini

Chi ha conosciuto e amato Praga fra il 21 agosto del 1968 e il 17 novembre del 1989 conosce e ama Vaclav Havel in un modo tutto speciale. Anche se magari non lo ha incontrato, non lo ha sentito parlare, forse non ha neppure letto le sue poesie o i suoi drammi.
Il fatto è che in quei ventuno anni, l’età di un ragazzo che arriva all’età adulta, Praga e Havel hanno vissuto la stessa storia con gli stessi dolori, le stesse inadeguatezze, le stesse irrequietudini e speranze. La città sembrava addormentata nelle cupezze del tardo comunismo di Gustav Husak e della nomenklatura che si vendicava della Primavera del ’68. Ma se appena appena si grattava la superficie, se si percorrevano, certe sere d’estate, i vicoli della città vecchia o le salite di Mala Strana, ci si accorgeva che sotto la morta bellezza dell’antica capitale brulicava la vita. Nei teatrini improvvisati e un po’ clandestini, nelle vinarne alla moda e nelle birrerie da vecchi ubriaconi, nelle sale da concerto, in tante case private dove si invitavano …

"Proroga di un mese per i piani di dimensionamento", da La Tecnica della Scuola

Lo stabilisce il Miur con una nota del 13 dicembre scorso. Soddisfatta in parte la Flc-Cgil che chiede una proroga di un anno per l’intera operazione. Slitta di un mese il termine per la predisposizione dei piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche da parte delle Regioni. Lo ha disposto nei giorni scorsi il Ministero dell’Istruzione anche per venire incontro ad una richiesta avanzata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Il Miur ha anche precisato che il valore limite di 1.000 alunni previsto per gli istituti comprensivi può essere inteso con media regionale di riferimento. “Conseguentemente – spiega il Miur – laddove l’organizzazione razionale della rete lo richieda, evidentemente per casi che non possono essere che sporadici, nel piano di dimensionamento potranno figurare istituti comprensivi con valori inferiori a quelli previsti dalla legge sopra richiamata, purché nell’ambito regionale vi siano istituzioni scolastiche che presentino valori che compensino adeguatamente i predetti valori inferiori salvaguardando la media di riferimento”. Il Ministero chiarisce anche che in fase di prima applicazione della norma si possa procedere nella costituzione …

«Voto agli immigrati». Dopo Firenze parte la raccolta delle firme, di Jolanda Bufalini

Giovani e migranti, noi e gli altri, noi come gli altri. L’Italia che fronteggia la scoperta di un sé razzista, nella follia omicida di Firenze, nel rogo di Torino, che si è stretta a Firenze attorno al dolore e ai colori dell’Africa, scopre anche che nella crisi a pagare di più sono i più deboli: i giovani del lavoro precario, i giovani che arrivano dal Maghreb o da la Romania, i giovani qualificati che dall’Italia emigrano in cerca di opportunità che il Paese non è capace di offrire. Ieri si celebrava nel mondo la giornata internazionale del migrante e non si è trattato, per l’Italia, di una occasione formale. A comincia re dal messaggio del presidente del la Repubblica Giorgio Napolitano che si è rivolto «ai lavoratori stranieri immigrati nel nostro Paese» ma anche «agli italiani che emigrano oggi» e «ai discendenti di coloro che emigrarono affrontando dure difficoltà e iniziali ostilità». Nelle parole del capo dello Stato c’è il rifiuto da parte della «comunità nazionale di ogni forma di discriminazione e violenza». Ma c’è …

La rabbia di Berlusconi " Nuove regole per colpirmi", di Goffredo De Marchis

Adesso Berlusconi è disperato. Più di Monti. «Questa sì che è una legge ad personam, una ritorsione contro di me. Voglio vedere come si attirano gli investimenti stranieri in uno Stato che cambia le regole in corsa». Furibondo, il Cavaliere si sente messo all´angolo sulla materia che gli preme davvero: Mediaset, quindi il patrimonio. Ma da venerdì ha perso la golden share sul governo proprio nella sfera degli interessi personali. Il voto degli ordini del giorno contro il beauty contest che regalava le frequenze del digitale a Cologno Monzese, Rai e Telecom, ha dimostrato che esiste un´altra maggioranza: Pd, Idv, Lega e Udc. Non servono i voti del Pdl per cambiare gli equilibri nel mercato televisivo. E le dichiarazioni di Corrado Passera fanno capire che l´esecutivo si prepara a lavorare con questi nuovi numeri per organizzare un´asta. La principale vittima di una vera competizione per le frequenze, dicono a Palazzo Grazioli, è Mediaset. La Rai infatti non parteciperà all´asta. Troppo negativi i conti di Viale Mazzini. Semmai la tv pubblica ha canali in eccesso, una …

"Il partito degli smemorati", di Michele Brambilla

È ricomparso ieri il più importante dei ministri del governo Berlusconi, Giulio Tremonti. Intervistato su Rai Tre da Lucia Annunziata, ha criticato la manovra del governo Monti: «Troppe tasse, pochi tagli alla spesa pubblica e niente per la crescita», ha detto in sintesi. È probabile che, sentendolo, molti suoi colleghi di partito (o forse «ex» colleghi, visto che Tremonti ha cominciato la trasmissione dicendo che ormai «lavora in proprio», e l’ha finita non smentendo un suo passaggio alla Lega) si siano stropicciati gli occhi, credendo di sognare. Sono quei molti esponenti del Pdl che in questi anni hanno accusato proprio Tremonti di essere il «signor no» che ha bloccato ogni iniziativa volta alle liberalizzazioni, alla crescita, al taglio delle tasse. È vero che in questo Paese si dimentica tutto in fretta: ma ci vorrebbe un clamoroso deficit di fosforo per scordare che proprio all’interno del Pdl Tremonti è stato contestato da tutta un’ala (Brunetta, Crosetto e molti altri, per non dire di Martino che ormai da molto tempo è fuori dai giochi) che l’ha accusato …

"L´aristocrazia democratica tra limiti e virtù", di Ilvo Diamanti

Questa manovra non piace agli italiani, ma la fiducia nel governo – e soprattutto nel premier – resta ancora alta. È ciò che emerge dai sondaggi condotti dai principali istituti demoscopici in questa fase. La manovra appare poco equa, per non dire iniqua, alla maggioranza della popolazione. Nell´insieme ma anche nel dettaglio: considerando i singoli provvedimenti. Soprattutto quelli che riguardano le pensioni, l´aumento dell´Iva e l´Irpef. Nel complesso: troppe tasse e pochi interventi che favoriscano la crescita. Le liberalizzazioni, la patrimoniale; anche gli interventi sui costi della politica e dei politici: rinviati a un secondo momento. Con il dubbio che il rinvio divenga permanente. Come altre volte – troppe volte – è già successo, in passato. Nonostante tutto, però, la fiducia nel “governo dei tecnici”, fra i cittadini, è ancora molto elevata. Intorno al 50%, se si rilevano solo i giudizi più positivi (come fa l´Ispo di Mannheimer). Superiore al 60% se si calcolano anche le valutazioni comunque “sufficienti” (secondo le stime dell´Ipsos di Pagnoncelli). La fiducia “personale” nei confronti del presidente del Consiglio, peraltro, …