Giorno: 19 Dicembre 2011

"Articolo 18 e ammortizzatori, si apre la partita ed è scontro", di Andrea carugati

La ministra del Welfare Fornero accelera sulla riforma della mercato del lavoro. Conferma la volontà di aprire all’inizio del prossimo anno un cantiere con le parti sociali per arrivare a un obiettivo ambizioso, e cioè eliminare i contratti precari. «Bisogna permettere ai giovani di entrare nel mercato del lavoro con un contratto unico, che includa le persone oggi escluse e che però forse non tuteli più al 100% il solito segmento iperprotetto», spiega in un’intervista al Corriere. Fornero cita una frase di Luciano Lama, «Non voglio vincere contro mia figlia», e rilancia la discussione sull’articolo 18: «Non c’è una ricetta precostituita,manonci sono neppure totem e quindi invito i sindacati a fare discussioni intellettualmente oneste e aperte». Poi concede: «Ci vuole maggiore gradualità nell’introduzione delle nuove regole rispetto a quanto abbiamo fatto sulle pensioni». Tema su cui il ministro rivendica le scelte fatte: «Ci siamo trovati in emergenza, bisognava mandare un segnale deciso all’Europa». Quanto ai prepensionamenti, largamente utilizzati come ammortizzatori sociali, il ministro è netto: «Lo Stato copre questo patto implicito tra aziende e lavoratori …

Scuola, concorso per 300mila "Servono professori giovani", di Corrado Zunino

Tornano i concorsi a scuola, dopo 13 anni. Concorsi per maestri delle scuole elementari, per professori di medie e superiori. Concorsi per le aree letterarie e quelle matematiche. Il ministro dell´Istruzione Francesco Profumo, in carica da poco più di un mese, sta per mettere le mani anche su questo tabù della moderna Pubblica funzione: il reclutamento dei docenti. In questi giorni Profumo ha chiesto ai suoi funzionari di impegnarsi a realizzare nell´arco del 2012 una serie di concorsi. «Voglio riaprire la scuola ai docenti giovani ed evitare di bloccare una generazione di neolaureati che oggi non ha alcuna possibilità di ottenere una cattedra». Lo ha detto nell´ultima riunione tecnica convocata in viale Trastevere. I diversi bandi che saranno ufficializzati nel 2012 saranno appendici di un unico maxi-concorso dai numeri impressionanti: sono 300 mila i potenziali candidati a un posto da insegnante. I numeri si fanno in fretta. Nelle graduatorie ministeriali (chiuse e a esaurimento) nel 2011 si sono accumulati 244 mila abilitati all´insegnamento, un esercito. Ed è da qui che negli ultimi tredici anni si …

"C'era una volta Bologna a misura di donna", di Elisabetta Gualmini

Serve una cocciutaggine non comune alle donne italiane per riuscire a lavorare, a crescere i figli e a occuparsi delle innumerevoli attività di cura sia dentro che fuori casa. E così le donne si incamminano rassegnate in due in opposte direzioni, entrambe senza via d’uscita. O si entra nel mondo della produzione e ci si barcamena malamente tra lavoro dentro e fuori casa, lavorando 36 minuti al giorno in più degli uomini, ricevendo una remunerazione spesso inferiore e con scarse possibilità di carriera, ma in compenso con una esposizione record allo stress-lavoro correlato, oppure il lavoro non lo si cerca nemmeno e si rimane a casa con annessa riprovazione sociale per essere “regine del focolare” che per loro comodo non fanno girare l’economia. Tra questi due fuochi si trovano anche le donne, giovani e meno giovani, di Bologna. Città un tempo ambita da ogni “working girl” o aspirante tale. I dati snocciolati ieri dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro fanno rabbrividire. L’emorragia di disoccupatiè incontenibile e non risparmia nessuno (+13% tra il 2010e il 2011): …

"Niente mutuo, affitti e rate «impossibili» La vita (a ostacoli) dei precari", di Sergio Rizzo

Sono 3 milioni e 700 mila gli italiani senza un lavoro a tempo indeterminato. Pochi numeri servono a spiegare l’enormità della missione che attende nel secondo tempo di governo il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Alberto Alesina e Francesco Giavazzi hanno scritto sul «Corriere» che un giovane italiano affronta mediamente per trovare il primo impiego un Calvario di 33 mesi. Quasi tre anni. Oltre sei volte più che negli Stati Uniti, dove di mesi ne bastano cinque. Ma poi, che impiego… «Tempo indeterminato» è la password per una vita normale. Ma sono due parole sempre più rare sui contratti di lavoro. Difficilissimo, per un precario, ottenere dalla banca il mutuo per comprare la casa. Arduo anche acquistare a rate una macchina. Oppure affittare un appartamento: sempre più spesso serve la garanzia dello stipendio fisso o della fideiussione bancaria. Si finisce così per vivere una vita alle dipendenze di chi può garantire per te: genitori, nonni… Pochissimi fortunati potranno mettere su famiglia, in un’Italia dove la famiglia è sacra solo a parole: con quel che costano, …

"Per i sindaci il vero esame di maturità", di Alberto Zanardi

Cosa cambia nella finanza locale dopo la manovra Monti? I Comuni avranno più risorse su cui contare? Va ricordato che l’intervento del Governo sui bilanci dei Comuni non si esaurisce nell’attivazione dell’Imu ma comprende anche la riforma della Tarsu e i provvedimenti sul fondo perequativo. Questi diversi blocchi della manovra interagiscono tra loro in modo complesso. Innanzitutto, la tassazione immobiliare. Oggi i Comuni tassano gli immobili con l’Ici, che esclude la prima casa e che, dalla nella relazione tecnica del governo, vale per l’insieme dei Comuni 9,2 miliardi. Prima ancora della manovra Monti, era prevista la sostituzione dell’Ici con l’Imu, dal 2014. L’Imu, in quella versione, altro non era che l’Ici con aliquote-base maggiorate per compensare l’assorbimento dell’Irpef sui redditi fondiari nell’Imu. Questa prima versione dell’Imu (che vale 10,8 miliardi) è stata integrata e modificata dalla manovra Monti che sottopone a prelievo la prima casa (al 4 per mille) e gonfia la base imponibile attraverso l’aumento dei moltiplicatori da applicare alle rendite catastali. La nuova Imu dovrebbe dare un gettito di ben 21,4 miliardi, cioè …

"Caserta, il boom delle "paritarie" per ogni scuola pubblica due private", di Mario Reggio

Viaggio nella provincia che detiene il primato nazionale degli istituti paritari: quasi quattrocento contro i 217 statali. Ma dietro a questo successo c’è spesso un segreto inconfessabile: buste paga in ordine ma in realtà stipendi al nero di poche centinaia di euro. E i prof ci stanno un po’ per paura e un po’ perchè è l’unico modo di fare punti per i concorsi. Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Capua, Aversa. Un interminabile serpente di case e palazzi. Traffico caotico ma vivace. Lungo i chilometri d’asfalto decine di cartelloni pubblicitari: istituto paritario… scuola materna e primaria. Istituto paritario… recupero anni scolastici, dalla primaria al diploma. “La provincia di Caserta vanta il record nazionale delle scuole paritarie – spiega Enrico Grillo, segretario provinciale della Cgil Scuola, il nostro chaperon nel viaggio alla scoperta di questo mondo sommerso – qui da noi le scuole statali sono 217, mentre quelle paritarie sfiorano quota quattrocento. Su scala nazionale, il rapporto è 74 per cento di scuole statali e 24 per cento paritarie”. Prima tappa del viaggio Santa Maria Capua …

"La manovra necessaria all`Italia", di Stefano Fassina

I rischi per l`euro non derivano dagli squilibri di finanza pubblica dei Pigs. A parte la Grecia, caso eccezionale, le condizioni di fmanza pubblica erano solide nell`area euro fino alla “crisi”.I dati di Spagna ed Irlanda erano migliori di quelli della Germania. Anche il nostro avanzo primario nel 2007 superava quello della Germania. Per noi, pesava la zavorra del debito pubblico, ma era in alleggerimento, dopo il peso messo su nellalegislatura2o01-2006.Irischiper reuro derivano dai divergenti andamenti della produttività tra le aree della moneta unica. La variabile chiave da considerare è il deficit della bilancia commerciale, non il deficit dei conti pubblici. In tale quadro, il decreto “salva Italia” non è spiegato da ragioni economiche. L`Italia pre-decreto Monti, in condizioni di tenuta dell`economia, avrebbe di gran lunga la migliore performance dei conti pubblici nell`area euro nel prossimo biennio. Il recente Economie Outlook dell`Ocse indica per noi un deficit strutturale di -0,3% nel 2012 e un surplus dell`1,4% del Pil nel 2013; per l`area euro, i corrispondenti valori sarebbero -1,3% e -0,3%; per la Germania -0,8% e …