Giorno: 17 Dicembre 2011

"Lazio, vitalizio anche agli assessori esterni", di Sergio Rizzo

Come biasimarli? Costretti a ingoiare l’amara pietanza, anche se soltanto a partire dalla prossima legislatura (mai che un taglio colpisca chi taglia), almeno l’hanno addolcita. Alle due e un quarto della scorsa notte, e non è certo il caso di domandarsi perché certe cose succedono sempre quando calano le tenebre, mentre la commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio stava discutendo l’abolizione dei vitalizi decisa qualche settimana fa dall’assemblea delle Regioni italiane, è spuntato un emendamento furbetto del quale da tempo si vociferava nei corridoi. Ma che nessuno aveva ancora visto. Una norma che mentre toglie ai futuri consiglieri eletti per la prima volta nel 2015 il diritto alla pensione da «onorevole» regionale, lo estende agli assessori esterni dell’attuale giunta di Renata Polverini. Oltre, naturalmente, a quelli cessati dal mandato. A nulla sono purtroppo servite le proteste di buona parte dell’opposizione, con in testa i radicali Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita. Il regalo della pensione dopo soli cinque anni per 14 dei 16 componenti dell’attuale giunta, tanti sono i componenti esterni, è semplicemente meraviglioso. Anche …

"Protesta mondiale. Il rettore annulla il concorso dubbio", di Miriam Massone Raphael Zanotti

Numerose irregolarità. Tra le quali quella di non aver tenuto conto degli indici bibliometrici con i quali, di solito, si valuta il valore di un ricercatore. Non c’è stato nemmeno bisogno di un ricorso al Tar perché il contestatissimo concorso per ricercatore di Economia Politica alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Piemonte Orientale finisse nel cestino. Ieri il rettore dell’ateneo di Alessandria, Paolo Garbarino, ha annullato i lavori della commissione presieduta dal preside Salvatore Rizzello, rimandando gli atti alla commissione stessa. Una decisione maturata in un clima surreale, sotto la pressione della più grande protesta via web mai nata per un concorso pubblico. Dopo la messa in rete del curriculum della vincitrice, discepola dello stesso Rizzello, il mondo della ricerca si era incendiato: pubblicazioni troppo mediocri a confronto di quelle degli altri dodici candidati. Il presidente Rizzello si era difeso: «È stata premiata l’originalità». Peccato che i lavori, nella quasi totalità, vedessero lo stesso Rizzello come coautore. La comunità scientifica non ha apprezzato. Una petizione on line che domandava al rettore di fare chiarezza ha …

"La vittoria della ragione", di Giovanni Valentini

È una vittoria del buon senso, prima ancora che della politica, quella ottenuta ieri alla Camera sull´asta delle frequenze televisive. E dimostra la forza dell´opinione pubblica quando si mobilita con le armi della ragione. Quando l´opinione pubblica impiega l´arma della protesta civile, neanche un governo tecnico – impegnato a imporre pesanti sacrifici a tutti i cittadini per salvare il Paese – può sottrarsi al dovere di rispettare la volontà popolare. Si impedisce così un misfatto, una rapina o uno scippo ai danni dello Stato. E si individua un´importante risorsa a cui attingere legittimamente, per ridurre o almeno alleggerire il peso della manovra economica e fiscale sulle spalle degli italiani. Non è una ritorsione né tantomeno una vendetta contro nessuno. Ma piuttosto un atto di giustizia e di equità nell´interesse esclusivo dei contribuenti, chiamati ora a sostenere il salvataggio della finanza pubblica. In una situazione come questa, non si poteva più pensare di “regalare” un pezzo rilevante dell´etere, e quindi del patrimonio statale, favorendo gli stessi soggetti – in primis Rai e Mediaset – che già …

"No ai milioni della Eternit Vogliamo giustizia, non soldi", di Raffaello Masci

All’ingresso dell’Associazione Famigliari delle vittime dell’amianto c’è un albero di Natale con un cartello: «Non accettiamo pacchi natalizi da Schmidheiny». Stephan Schmidheiny è un miliardario svizzero ed è stato l’ultimo proprietario della Eternit. Il pacco che ha offerto per Gesù Bambino contiene diciotto milioni di euro e dovrebbe risarcire la città per i danni che la sua fabbrica ha prodotto: milleottocento morti fino ad oggi, e chissà quanti altri in futuro. Il Comune ha deciso di accettare ma i familiari delle vittime non ci stanno: «Non si scende – dicono – a patti con il diavolo». La Eternit a Casale è aperta nel 1907 e ha chiuso a metà degli Anni Ottanta. Produceva un materiale tanto resistente da sembrare, appunto, eterno: ma l’eternità che procurava è quella dell’altro mondo. La polvere di amianto prodotta dal logoramento dei tetti, e soprattutto quella usata nei selciati come ghiaia e nei sottotetti come coibentante è entrata nei polmoni e ha provocato malattie terribili: l’asbestosi e soprattutto un cancro chiamato mesotelioma pleurico, che non dà scampo. Sono morti prima …

"Il fruttivendolo che ha cambiato il mondo", di Domenico Quirico

Ci sono eroi più grandi, più puri delle rivoluzioni che hanno inventato, creato, fatto esplodere. Uomini di impeto e di sacrifico; perché ogni rivoluzione è l’opera di un principio e solo chi segue con imperterrita fede quel principio può compierla felicemente. Poi viene il tempo degli altri, i regolarizzatori, i garbuglioni del realismo e della necessità, infidi, tentennanti, armistizianti, capitolanti, che si sono affilati i denti per distruggerla. Mohamed Bouazizi, tunisino, fruttivendolo e rivoluzionario senza ideologie un anno fa si è dato fuoco a Sidi Bouazid, città garrotata dalla miseria e dalla paura dei potenti. Da quel tragico giorno l’aria del mondo arabo trasporta le molecole del suo gesto, leggera come il polline e dura come il piombo; e quei semi sono caduti nei solchi e nei cuori, danno alle cose aria di primavera o di battaglia, producono fiori o proiettili. Senza quel sacrificio, nella piazza principale davanti agli occhi imbambolati dei perditempo dei caffè, oggi il Nord Africa sarebbe quieto alle riverenze del comando assoluto, obbediente a Ben Ali, Gheddafi, Mubarak, sauri giganteschi, superstiti …

ll Welfare di domani? Un'analisi a partire dai dati.

Il Forum nazionale del Terzo Settore segue “con attenzione e preoccupazione” gli avvenimenti della politica nazionale riguardanti il welfare, in particolare la delega assistenziale. Un’attenzione che ha spinto il Forum a chiedere a un gruppo di esperti, coordinati dal professor Cristiano Gori (docente di politica sociale all’Università Cattolica, consulente scientifico dell’Irs e visiting senior fellow presso la London School of Economics a Londra), di condurre un esame del possibile impatto della delega assistenziale su popolazione, spesa pubblica e welfare, utilizzando i dati empirici disponibili e guardando all’esperienza internazionale. Il gruppo di lavoro, oltre a Cristiano Gori, comprendeva anche Maria Flavia Ambrosanio, Paolo Balduzzi, Carlos Chiatti, Carlo Giacobini, Mirko Di Rosa, Stefania Gabriele, Annalisa Gualdani, Ilaria Madama, Francesca Paini, Laura Pelliccia, Paolo Pezzana, Franco Pesaresi e Giulio Sensi. Nel documento da titolo “Il Welfare di domani? La delega assistenziale e il futuro delle politiche sociali in Italia” il Forum sottolinea che la Riforma fiscale e assistenziale progettata con il Ddl 4566 è una minaccia che non aiuta l’avvio di una seria riforma assistenziale. Tale decreto, infatti, …

"Alberghi e centri commerciali col pretesto del porto turistico ecco il nuovo sacco delle coste", di Antonio Fraschilla

Le ruspe di colossi delle costruzioni e dell´impiantistica, magnati del petrolio e imprenditori locali hanno acceso i motori per prendersi le rive del Belpaese – La parola magica che dà il via libera a nuovo cemento entro i 150 metri dalla battigia è waterfront, declinata in sigle come “rifacimento del litorale” – A Pozzuoli si gioca la partita edilizia più importante del Mezzogiorno, a Ostia in programma beauty farm e ristoranti, a Palermo approvata l´ennesima struttura. Nella Liguria devastata dall´alluvione c´è chi è pronto a mettere altro cemento su una costa che non regge più all´urto dell´acqua che scende dai monti. In Sicilia invece il cemento si vuole depositare direttamente davanti al mare, nel cuore di un sito Unesco. Ecco le mani sulle coste d´Italia. Le ruspe di colossi delle costruzioni e dell´impiantistica, di magnati del petrolio o di imprenditori sconosciuti, hanno già acceso i motori. Vogliono prendersi le rive del Belpaese, che in teoria – cioè secondo la legge – sono inedificabili. Per metterci palazzoni, alberghi, ristoranti e centri commerciali. La parola magica che …