Ma in prospettiva il leader del Carroccio non chiude al Pdl: “Dipenderà da noi, ora è il momento di aspettare”. Duro il giudizio sul governo Monti: “E’ cattivo, tocca pensioni e vecchietti. E la manovra divide chi l’ha fatta”. Affondo del Senatùr anche sull’euro: “Quando finirà, la Padania si farà la sua moneta. Tornare alla lira? Per mantenere tutti questi farabutti?” Un asse Bossi-Berlusconi “adesso non c’è, ognuno sta a casa sua”, anche perché Berlusconi “sta con i comunisti, è con il governo”. Lo assicura il leader leghista a margine di un convegno sulla sanità alla sede della Regione Lombardia. Bossi spiega anche che il suo incontro con Berlusconi, annunciato dall’ex premier e poi sfumato, “è stato sospeso, perché non sono i tempi per farlo, sono tempi per aspettare”. A chi gli chiedeva se a questo punto Giulio Tremonti resterà nel Pdl o entrerà nella Lega, Bossi risponde: “Dipenderà da noi. Io ritengo che sia un uomo valido, oltre che mio amico”. E rivela che l’ex ministro dell’Economia “è in carrozzella, perché si è rotto una gamba”.
Quanto al futuro dell’alleanza, “dipenderà da noi – sostiene Bossi – adesso l’asse con Berlusconi non c’e, ognuno a casa sua. Berlusconi sta con i comunisti in questo governo, questi non sono tempi di alleanze ma è il momento di aspettare”. Un governo, l’esecutivo di Mario Monti, la cui manovra economica “porterà casini”, è ancora il giudizio del leader della Lega, soprattutto perché “chi l’ha fatta è cattivo, perché tocca le pensioni e i vecchietti”, una legge di bilancio che “divide già chi l’ha fatta”.
Per Bossi, un governo simile, sostenuto da Berlusconi e dai “comunisti, “andrà a picco e va bene… Lo ha messo
in piedi il Presidente della Repubblica che dovrà prendersi la responsabilità di aver sciolto un governo legittimamente eletto. Questo commissario di origine europea e bancaria ha fatto un governo dei banchieri. Ha perso l’Italia e ha vinto la Padania”.
E se la Padania ha vinto, “la Padania si farà la sua moneta, mica può continuare a mantenere tutti questi farabutti” annuncia il Senatùr, commentando l’andamento dell’euro, oggi ai minimi storici. “La Padania non tornerà più alla lira. Tornare alla lira per cosa? Per continuare a mantenere questi furfanti? Ha vinto la Padania – rincara Bossi -, l’Italia ha perso e ora in Europa nessuno vuole mettere i soldi in un fondo salva stati. I tedeschi giustamente non vogliono pagare i debiti dell’Italia e della Grecia, quindi non se ne farà niente. Non esiste un fondo che possa salvare gli stati. Una volta finito l’euro, la Padania si farà la sua moneta”.
Infine, Bossi affronta il caso del momento: i tagli ai costi della politica. “Entro certi limiti si può fare” ammette il leader del Carroccio sull’ipotesi di procedere a un taglio dei vitalizi di deputati e senatori, ma poi aggiunge: “Tagliare i costi della politica va bene, ma bisogna fare le cose serie”.
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Bossi: «Berlusconi sta con i comunisti», di Alessandro Sala
Il leader del Carroccio: «Non c’è alcun asse con il Pdl che sostiene questo governo, non sono tempi di alleanze».
L’idillio è finito, almeno per il momento. E riallacciare i rapporti di un tempo dipenderà esclusivamente dalla Lega. Anche perché Berlusconi ha deciso di sostenere il governo di unità nazionale. E, di conseguenza, «sta con i comunisti». A dirlo è colui che fino a poche settimane fa era considerato l’alleato numero uno del Cavaliere, il più fedele ed affidabile di tutti, Umberto Bossi, che a margine di un convegno a Milano si è espresso in termini fortemente critici sul futuro dell’alleanza tra il Carroccio e il Pdl. «Dipenderà da noi – ha puntualizzato il leader dei Lumbard -. Adesso l’asse con Berlusconi non c’e, ognuno a casa sua. Berlusconi sta con i comunisti in questo governo, questi non sono tempi di alleanze». E ha poi aggiunto che il suo incontro con il Cavaliere, annunciato dall’ex premier e poi sfumato, «è stato sospeso, perchè non sono i tempi per farlo, sono tempi per aspettare».
«GOVERNO DI CATTIVI» – La Lega è sempre stata contraria all’operazione Monti e di questi tempi ogni occasione è buona per ribadirlo. Anzi, Bossi ne fa una questione di merito e di orgoglio: «Il governo andrà a picco e va bene – ha profetizzato -. Lo ha messo in piedi il Presidente della Repubblica che dovrà prendersi la responsabilità di aver sciolto un governo legittimamente eletto. Questo commissario di origine europea e bancaria ha fatto un governo dei banchieri». Un governo, ha sottolineato il Senatùr, autore di una manovra che «divide già chi l’ha fatta e porterà casini. E comunque chi l’ha fatta è cattivo, perchè tocca le pensioni, i vecchietti».
LA MONETA PADANA - Bossi si è poi detto certo che l’euro è «kaputt» e che «la guerra l’ha persa l’Italia e l’ha vinta la Padania. Il resto sono tutte cazzate». «Adesso l’Europa c’è – ha commentato il capo leghista – perché sostengono che vogliono fare un fondo per sostenere gli Stati. Solo che nessuno vuole metterci i soldi. E quindi non se ne farà niente». Secondo Bossi, «non esiste un fondo che possa salvare gli Stati. I tedeschi giustamente non vogliono pagare i debiti degli italiani e dei greci. Cambia tutto». Ma senza l’euro che succede? Il fondatore della Lega non ha dubbi: non tornerà la vecchia lira, ma «la Padania si farà la sua moneta, mica può continuare a mantenere tutti questi farabutti».
IL CASO TREMONTI – Bossi ha parlato anche dell’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, da sempre considerato il più leghista tra gli esponenti del Pdl. «È una brava persona – ha detto il Senatùr – e verrà da noi». Quasi in contemporanea è arrivata la replica di Antonio Martino, ex ministro e berlusconiano della prima ora, dai microfoni di Radio 24: «L’unica cosa positiva in questa situazione di assenza di democrazia è che abbiamo solo un Monti. Ci siamo liberati di Tremonti, fuori dalle scatole. Potrebbe sempre tornare, certo. Però come ambasciatore di Bossi in Germania. Magari rappresentante della fantomatica e inesistente Padania».
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