"Com'è triste la scuola dei numeri", di Roberto Carnero
Anch’io,come altri 37mila insegnanti, ho partecipato nei giorni scorsi alle prove di accertamento linguistico indette dal Ministero degli Affari Esteri per la selezione dei docenti da inviare all’estero, nelle scuole e nelle università. Comegli altri colleghi che si erano iscritti, alla vigilia dell’inizio dei test, ho ricevuto dalla Farnesina una cortese lettera, in cui leggevo: «La Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, malgrado la difficile congiuntura economica, nell’organizzare queste prove, ha voluto tener fede agli impegni che le norme contrattuali le impongono nella consapevolezza di dover rendere ai cittadini ed alle scuole italiane all’estero un servizio di primaria importanza». Peccato che queste buone intenzioni si siano infrante contro il caos che è scoppiato già dalla mattina del primo giorno. Alla prova di lingua frances eun docente ha protestato vivacemente per il sistema adottato: tutti i candidati convocati a Roma, in un’unica sede (un hotel che per la capienza dei suoi spazi viene spesso utilizzato per i concorsi pubblici), a batterie di migliaia per volta, per rispondere a 40 …