Giorno: 8 Dicembre 2011

"Oltre il beauty contest", di Carlo Cambini e Antonio Sassano

L´idea di regalare frequenze televisive con un “beauty contest” non piace a nessuno. Tantomeno in questi giorni di duri sacrifici per tutti. L´asta che ha assegnato le frequenze banda 800MHz ha rivelato un valore di 50 milioni di euro a MHz e quindi un valore che potrebbe arrivare a 16 miliardi per i 40 canali dedicati alla Tv e di circa 2.4 miliardi per le sei frequenze assegnate con un “concorso di bellezza”. La cessione di questo patrimonio pubblico, a titolo gratuito e per un uso esclusivamente radio-televisivo, sembra davvero un grave errore. È necessario partire da una premessa: l´orientamento di tutti gli organi di governo dello spettro elettromagnetico (Itu, Fcc, Commissione Europea, Autorità nazionali) è quello di un uso neutrale dello spettro sia in termini di servizi che in termini di tecnologia. Il nostro “beauty contest” viola sia la neutralità del servizio che quella tecnologica. Cinque frequenze sono destinate allo specifico servizio televisivo e alla specifica tecnologia digitale terrestre (Dvb-T). Una è riservata alla tecnologia digitale mobile (Dvb-H) o al futuro Dvb-T2 ed è …

"Il ministro Profumo alla sua prima uscita", di Antonio Valentino

E Il mondo della scuola? Liberato di una presenza inadeguata e rovinosa a capo del Ministero, è nella necessità – e forse anche nella condizione – di recuperare un suo ruolo positivo e propositivo. Nella sua prima apparizione pubblica (convegno ANP a Fiuggi, dei giorni scorsi), il neo Ministro Profumo ha presentato alcuni orientamenti sulle questioni di politica scolastica che risulteranno probabilmente centrali nella sua azione ministeriale. E questo, ovviamente, se il governo riuscirà a superare i giudizi – finora in gran parte problematici – del Parlamento e dei sindacati e ad arrivare a fine legislatura (Come probabilmente, sarebbe auspicabile, se si guarda allo sfascio degli ultimi tre anni del governo Berlusconi e ai problemi economico-finanziari che il Paese, con l’Europa, si troverà ad affrontare). Prima di considerare alcuni aspetti del discorso che più anticipano le linee programmatiche del Ministro, vale la pena rimarcare due passaggi che attengono, sì, a questioni di cornice, ma il cui richiamo probabilmente esprime una preoccupazione significativa e speriamo preluda ad un impegno nel merito. Mi sto riferendo a quella …

"Dare un senso alla rinuncia", di Michela Marzano

Quando si parla di sacrifici non è tanto difficile deciderli quanto saper convincere gli altri che devono farli. Difficile è dare un senso alla rinuncia che viene chiesta. Perché il principio di utilità, che secondo Bentham è l´unico criterio con cui si può giudicare l´adeguatezza dell´azione umana, funziona perfettamente sul piano teorico, ma poi, quando dalla teoria si passa ai fatti, diventa molto meno seducente. Quando si parla di sacrifici, infatti, non è più solo una questione di calcolo razionale o di massimizzazione del bisogno collettivo. La voglia di agire per il bene del proprio paese e delle generazioni future – quello dei propri figli e dei propri nipoti – non può che scontrarsi con la durezza della realtà e con la necessità di mettere tra parentesi il proprio benessere individuale. Il desiderio di agire bene, si infrange inesorabilmente contro la violenza intrinseca del sacrificio. Soprattutto quando il sacrificio non riguarda solo il “superfluo” ma anche il “necessario”. Come si fa a sacrificare il poco, talvolta il “quasi niente”? Si può rinunciare a un beneficio, …

"L'ultimo camorrista della scuola siciliana", di Francesco La Licata

La cattura di Michele Zagaria, capo storico della «mafia dei Casalesi» e conosciuto ai più con l’eloquente nomignolo di «Capastorta», può davvero considerarsi una pietra miliare della lotta alla criminalità organizzata. Le stesse modalità dell’arresto (il bunker, la cintura protettiva dei fedelissimi, l’assenza di cellulari intercettabili, l’ostinata presenza nel «suo» territorio, l’ironia del capo che concede ai poliziotti la palma della vittoria), ci consegnano il profilo di una grande operazione per la presa di un grande capo. Grande, ma anche l’ultimo di una generazioni di criminali che, in Campania, hanno creato un gruppo nuovo e diverso, lontano dalla «cartolina» del guappo «anema e core» e molto più prossimo alla ferrea disciplina della mafia siciliana tutta tesa soprattutto alla concretezza degli affari. Michele Zagaria rappresenta l’ultimo discendente di una camorra cresciuta all’ombra e alla scuola della «migliore» Cosa nostra, quella della mafia di Ciaculli e di Michele Greco il «papa». Sono ormai decenni che i giornalisti, gli osservatori più accorti sottolineano la particolare pericolosità dei casalesi, giustamente considerati un qualcosa di diverso, di particolare rispetto alla …

"Il bisogno di equità sociale nell´epoca dei sacrifici", di Carlo Galli

La crisi e la manovra del governo impongono scelte radicali. Ma le élites, per essere credibili, non possono aumentare le disuguaglianze. Le situazioni di pericolo eccezionale dovrebbero produrre leadership che sanno condurre la lotta all´esterno e imporre la pace all´interno. Chi è veramente il nemico? Il nostro debito o chi ci specula sopra? La Bce o la politica che ha sempre rinviato la soluzione dei problemi? Il 13 maggio 1940, alla Camera dei Comuni, il nuovo premier e ministro della Difesa, Winston Churchill, presentando il suo governo e accingendosi a «guidare gli affari di Sua Maestà Britannica» nel momento più duro della storia inglese, disse: «non ho da offrirvi che sangue, sudore, fatica e lacrime. La nostra politica è fare la guerra: nostra mèta, la vittoria». La Camera gli diede unanimemente la fiducia, e anche tutta «la nazione fu unita e piena d´entusiasmo come non mai». Dopo la battaglia di Canne (216 a. C.) anche un altro impero, quello romano, era stato in pericolo mortale; perduti almeno sessantamila soldati, un console morto in battaglia, il …