attualità, politica italiana

"Le parentele pericolose di Cosentino. I fratelli sposati con le figlie dei boss", di Stella Cervasio

Nicola Cosentino e i suoi fratelli. Presi singolarmente non hanno commesso reati. Ma pare abbiano puntato quasi tutti su nozze “eccellenti”, in qualche modo inscritte nella gerarchia dei clan. Parlano chiaro le carte dell´operazione “Il Principe e la (scheda) ballerina” che ha portato a 57 arresti e alla richiesta di autorizzazione a procedere inoltrata dal gip alla Camera dei deputati nei confronti di Nicola Cosentino, già sotto processo a Santa Maria Capua Vetere per concorso esterno in associazione camorristica, e del presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro. Il giorno della cattura del superlatitante dei casalesi Zagaria, l´ex sottosegretario all´Economia non ha voluto far mancare il suo commento: «È un segnale tangibile di come possiamo estirpare la camorra e ridare ai nostri territori martoriati coraggio e dignità. Mi complimento con le forze dell´ordine e in nome della fiducia nella magistratura ho deciso di rimanere in silenzio dinanzi all´ennesimo colpo. È necessario uscire dal circo mediatico a causa di una parte minoritaria e risibile della magistratura che cerca fama attraverso la mia persona e la posizione politica che mi miei tanti elettori hanno voluto conferirmi».
LA DYNASTY
Le carte processuali raccontano una “dynasty” di parentele che sembrano costruite sulle mappe del potere camorrista. Una famiglia, un paese del Casertano, Casal di Principe, e un comportamento che si ripete. Tre fratelli e un cugino di primo grado per quattro consorti con legami pericolosi. Il primo dei figli di Silvio Cosentino e Olga Schiavone, mamma e papà dell´ex sottosegretario, di cui si parla nelle carte degli arresti per gli affari dei Casalesi è Aurelio Cosentino, 46 anni. «Quand´era trentacinquenne impalmò Giuseppina Diana», il cui padre Emilio, coltivatore diretto della frazione Borgo Appio di Grazzanise, è uno degli arrestati dell´operazione Spartacus 2. Il reato contestatogli: associazione a delinquere di stampo mafioso. Un altro fratello di Cosentino, il più anziano Giovanni, del ‘54, amministratore unico dell´Aversana Petroli, ha anche lui al suo attivo un matrimonio importante: a Casapesenna il 10 giugno ‘82 sposa Maria Diana, stesso cognome ma nessuna parentela con la cognata. Tuttavia anche lei è figlia d´arte: il padre non c´è più dal 2005, ma da vivo faceva l´imprenditore edile, e con il soprannome di “‘o repezzato” (il rattoppato) dimostrava di avere contiguità con la malavita. Più di un fiancheggiatore: fu infatti anche lui arrestato per mafia, questa volta però nell´operazione della Dda Spartacus 1.
I VOTI PER NICOLA
C´è poi un quarto Cosentino, Mario, 47 anni, che è andato via da Casal di Principe, quartier generale della famiglia, e dal 2006 abita a Formia. Un apparentamento di rispetto non può mancare neanche per lui, come rivela l´ordinanza sul centro commerciale Il Principe, che ha svelato gli affari di famiglia. La moglie di Mario Cosentino, Mirella Russo, calabrese di Capo Rizzuto, è sorella di Giuseppe Russo che a differenza di lei è nato a Casal di Principe nel ‘64 e ancora ci abita, e, come indica il soprannome, “‘o Padrino”, è un esponente di spicco del clan dei Casalesi. Nel corso del suo interrogatorio, Raffaele Ferrara, un fedele di Bidognetti, racconta che fu appoggiata la candidatura di Cosentino alle regionali del ‘95. «Me lo disse Aniello Bidognetti – racconta Ferrara – che “la cupola” aveva deciso di appoggiare Cosentino Nicola, in quanto parente di Russo Giuseppe detto “Il Padrino”». Fin qui, i fratelli Cosentino.
I LEGAMI CON SCHIAVONE
L´ultima delle parentele pesanti per il parlamentare è quella con il cugino di primo grado, Palmiro Cosentino, del ‘74, che da otto anni si è trasferito da Casal di Principe a Santa Maria Capua Vetere. Il più giovane della famiglia è il marito di Alfonsina Schiavone, figlia di Francesco Schiavone detto Cicciariello, ma anche “´O becchino”, cugino dell´omonimo Francesco Schiavone, “Sandokan” in persona. Da sempre nella storia delle dinastie il matrimonio è la modalità scelta per sancire un vincolo saldo e inscindibile, che con la sua sacralità fa e disfa alleanze e crea obblighi irrinunciabili per i parenti acquisiti. A raccontare del matrimonio di Palmiro è anche una collaboratrice di giustizia, Anna Carrino, ex convivente di Francesco Bidognetti, detto Cicciotto ‘e Mezzanotte. «Ricevemmo l´invito e discutemmo su chi si doveva mandare alla cerimonia in rappresentanza della famiglia, dopo aver ricevuto l´invito. Ci andarono mia figlia e il fidanzato».

La Repubblica 08.12.11