"In politica anche il tono fa la musica", di Claudio Magris
Forse è vero che il tempo, come dicono non solo poeti ma anche scienziati, ha diverse misure; è un contenitore elastico, le cui dimensioni variano a seconda di ciò che lo riempie. Pure nella politica, nella vita sociale e civile, si sperimenta la diversa durata delle ore e dei giorni.Ne sono passati appena venti, di giorni, da quando l’Italia ha un nuovo governo e il tempo che li precede appare lontano, perduto nel passato. Le noiosissime e sguaiate serate televisive che imperversavano sino a tre settimane fa con le discussioni sulle nipoti di Mubarak, su vere o presunte notti brave, sui metri quadrati di appartamenti di onorevoli e altre spiritosaggini sembrano remote, improbabili commedie degli anni Cinquanta che nessun cinema oggi manda in sala. Come ha detto l’ex presidente del Consiglio commentando la sanguinosa fine di un potente leader, «sic transit gloria mundi». Non solo la gloria, anche la spazzatura. È cambiato pure il linguaggio politico, quel linguaggio rissoso, quelle facezie, quel turpiloquio, anch’essi remoti come le scurrilità di quando facevamo il servizio militare. Il …