Nuvole scure si addensano sul futuro prossimo delle famiglie e dei consumatori. È vero sì che il governo ha annunciato equità per la manovra che sta studiando allo scopo di evitare il deragliamento del Paese, ma intanto arrivano notizie inquietanti sul fronte di tredicesime e bollette: le gratifiche di fine anno sono in brusco calo, mentre si sono impennati i costi energetici, con il risultato complessivo di alleggerire ulteriormente le giù magre tasche degli italiani.
A lanciare l’allarme è uno studio congiunto delle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, secondo il quale negli ultimi venti anni «diminuisce di 0,8 miliardi di euro, con un calo del 2,2%, il monte tredicesime 2011». Lo studio calcola che il complesso delle gratifiche di fine anno si attesterà a quota 35 miliardi di euro. «Quasi l’80 per cento delle tredicesime – sottolineano i presidenti di Adusbef, Elio Lannutti, e Federconsumatori, Rosario Trefiletti – verrà “mangiato” da tasse, mutui, bolli, canoni, rimborso di debiti pregressi». Solo il 20,2 per cento, dunque appena un quinto, sarà «destinato a risparmi, regali, viaggi, consumi alimentari». Le tredicesime andranno per 10,2 miliardi di euro ai pensionati (-1,92%); 9,2 miliardi ai lavoratori pubblici (-1,07per cento); 15,6 miliardi (-3,1%) ai dipendenti privati dei settori agricoltura, industria e terziario. Adusbef e Federconsumatori prevedono poi «un Natale durissimo sul fronte dei consumi, destinati a calare del 6,9% perché almeno tre famiglie su quattro taglieranno le spese per l’incerta situazione economica». Le due associazioni si appellano al governo affinché venga evitato un nuovo aumento dell’Iva o il ritorno dell’Ici sulla casa di abitazione «potendo reperire maggiori risorse nei capitali scudati che, con un prelievo straordinario del 20 per cento, darebbero un gettito immediato di 21 miliardi di euro, varando un urgente contestuale decreto per una tassa sui patrimoni oltre 1 milione di euro».
I COSTI DELL’ENERGIA
Brutte notizie anche su un altro fronte. La bolletta energetica sta pesando come un macigno sulle tasche degli italiani. La Confartigianato calcola che a settembre il caro-energia ha toccato la cifra-record di 61,9 miliardi, pari al 3,91% sul Pil. In pratica, dice la confederazione, ogni famiglia paga una bolletta di 2.458 euro all’anno. A far esplodere il costo energetico, aumentato del 26,5% negli ultimi dodici mesi, ha contribuito l’aumento del prezzo del petrolio attestato a settembre. E l’Italia – dice la Confartigianato – fa registrare aumenti ben superiori a quelli medi europei.
Infatti, tra ottobre2010 e ottobre 2011, in Italia il prezzo del gas è aumentato del 12,2%, mentre nell’area euro la crescita si è fermata al 10,1%. Ad allontanarci dai prezzi medi registrati in Europa è anche l’aumento del prezzo dei carburanti: tra ottobre 2010 e ottobre 2011 la variazione è stata del 17,4%, cioè 3,3 punti in più rispetto al 14,1% dell’area Euro. Rincara la dose la Coldiretti, secondo la quale «in un paese come l’Italia dove l’86 % dei trasporti commerciali avviene su gommal’aumento dei costi energetici ha un effetto valanga sul prezzo finale di vendita dei prodotti». A subire maggiormente l’effetto dei rincari, gli alimentari.
L’Unità 27.11.11
1 Commento