L`ex ministro delle Finanze: meglio i tecnici al fianco dei ministri, l`esecutivo deve garantirsi la collaborazione della burocrazia. «Un governo capace, che arriverà alla fine del suo mandato. E un presidente del Consiglio, Mario Monti, che dovrà far ragionare Angela Merkel e Nicolas Sarkozy». Vincenzo Visco, ex ministro del Tesoro e delle Finanze ed esponente del Partito democratico, è ottimista sulle sorti del nuovo esecutivo.
Monti ha davanti una strada difficile.
«È una persona capace, sobria, seria Non dimentichiamo che ha una grande esperienza politica, come commissario a Bruxelles. Anche se lì il Parlamento contava poco».
Anche qui, dicono i critici, il Parlamento conta sempre meno e hanno preso in mano il potere i tecnici.
«I parlamenti contano sempre, perché i tecnici devono prendere i voti da questi. Però è chiaro che siamo in una situazione drammatica, di emergenza, e quindi i tecnici sono indispensabili».
Anche i sottosegretari dovranno essere tecnici?
«Credo di sì, ragionevolmente. Nel senso che servirà comunque gente che abbia esperienza della macchina. Il governo deve riuscire a garantirsi la collaborazione della burocrazia».
La situazione economica è drammatica, diceva.. Tutta colpa di Berlusconi e di Tremonti o anche di fattori esterni?
«È chiaro che l`Italia ha brillato per totale assenza. È ridicolo che Berlusconi abbia scoperto il problema poco tempo fa. Ma non c`è dubbio che la gestione della politica economica europea da parte di Merkel e di Sarkozv sia stata disastrosa».
Perché?
«Hanno creato un problema greco che era inesistente e hanno portato avanti un`idea dogmatica della banca centrale che sta conducendo il Continente nella recessione. La Bce doveva fare una politica monetaria più accomodante e ci si doveva porre il problema della crescita Tutte cose chieste, peraltro, anche da Obama e Cameron».
Monti ora incontrerà i due leader europei.
«E dovrà cercare di farli ragionare su questi punti, anche perché tra i tre, Monti è certamente la persona più competente».
Nel concreto il governo che cosa dovrebbe fare?
«Prima di tutto, sistemare la manovra di luglio-agosto: mancano ancora venti miliardi».
Si comincia con l`Ici?
«Si può intervenire sull`Ici, operando in modo da adeguare la tassazione a livello europeo, ma lasciando un`agevolazione o persino l`esclusione delle prime case di basso valore, differenziate Comune per Comune».
La patrimoniale sulle grandi fortune divide i partiti.
«È una proposta avanzata dal Pd e dai sindacati, ma ha un significato più politico che di gettito. In Francia, dopo le modifiche fatte da Sarkozy, il gettito si è addirittura ridotto. Non risolve i problemi di bilancio».
Dove si dovrebbe intervenire invece? «Sui privilegi e sulle corporazioni. Sulla questione previdenziale, che pure non porterà grandi risparmi. E sull`uso dei contanti».
La soglia sopra la quale non si potranno usare contanti potrebbe scendere dai 2.5oo euro fissati da Tremonti a 300.
«Io l`avevo fissata a 1oo. Si può arrivare fino a questo limite o anche azzerarlo: ovviamente, si devono abolire le commissioni bancarie. E poi bisogna attivare il borsellino elettronico e i micropagamenti con il cellulare».
Complessivamente, si tratterà di provvedimenti da «lacrime e sangue»?.
«Non direi, ne abbiamo già versate molte sia di lacrime sia di sangue. C`è stata una raffica di aumenti di tasse spaventosa in questi due anni».
Si parla anche di aumentare l`Iva.
«Lo eviterei. È un`imposta molto regressiva, che fa aumentare i prezzi. Ed è anche l`imposta più evasa».
Sulla riforma del lavoro convivono due anime nel Pd. Pietro Ichino non è amato dalla sinistra del partito e dalla Cgii.
«Credo che Bersani e Casini debbano proseguire sulla strada dell`accordo di luglio. Il governo Ciampi riuscì a fare l`accordo sulla scala mobile: quando vengono responsabilizzate, le forze sociali ragionano».
E sulle alleanze? L`intesa di Vasto è già stata accantonata? «L`alleanza di Vasto non è mai esistita formalmente. Come impone anche l`attuale legge elettorale, le alleanze dovrebbero essere le più ampie possibili. Ora c`è questa collaborazione con il centro, che sta andando avanti. Senza dimenticare la sinistra, che è importante per la tenuta della democrazia».
Il Corriere della Sera 21.11.11