Giorno: 21 Novembre 2011

"Istruzione di qualità la scommessa sul futuro", di Francesca Puglisi

Parlare di educazione dell’infanzia significa tracciare la strada verso il futuro. Nella giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, ieri a Torino, abbiamo celebrato la prima conferenza nazionale per le politiche educative 0-6 anni. Hanno partecipato ai nostri lavori 250 esperti, amministratori locali, rappresentanti di associazioni e sindacati, educatori, insegnanti, pedagogisti. Questo Paese per tornare a crescere ha un estremo bisogno dei giovani e delle donne, proprio coloro che più sono stati umiliati dal ventennio berlusconiano. La scuola 0-6 anni, lo dimostrano tutte le ricerche, è fondamentale per combattere i divari sociali, economici e territoriali che affliggono il nostro Paese e per recuperare gli svantaggi in modo duraturo. Sono essenziali servizi educativi di qualità che sappiano mettere al centro della propria missione i diritti dei bambini e delle bambine, coinvolgendo educatori, genitori e la comunità tutta nell’appassionante sfida dell’educazione. Investire in istruzione di qualità sin dalla tenera età è una scommessa sul futuro e per la coesione sociale del nostro Paese. Abbiamo voluto costruire questa conferenza come momento di scambio, di confronto di esperienze, perché la buona …

"La missione dei professori dare senso alla politica", di Michela Marzano

Da quando sono stati nominati, c´è il sospetto che l´Italia sia finita nelle mani di pochi tecnocrati. Ci sono addirittura dei parlamentari che ritengono che il governo tecnico sia il frutto di un vero “colpo di Stato”. Come se la crisi che si abbatte oggi in Europa avesse provocato, nel nostro Paese, il fallimento della politica. ome se, dopo anni di spettacoli, divismo, visibilità e barzellette, il solo modo per salvare lo Stato fosse quello di rinunciare alla democrazia, dove tutti possono decidere tutto, per far spazio alla tecnocrazia, dove solo pochi decidono quello che si deve o meno fare. Eppure i “tecnici” del governo Monti non sono dei tecnocrati. Perché non si tratta affatto di specialisti dei meccanismi burocratici. Al contrario. Si tratta soprattutto di professori universitari. Che per occupare il ruolo che occupano, hanno passato anni ed anni a studiare, ad approfondire le proprie conoscenze, talvolta anche ad innovare la ricerca trovando soluzioni inedite a problemi ancora irrisolti. Certo, non è più il tempo di Platone, quando sembrava ovvio affidare il governo della …

"Europa o la va o la spacca", di Stefano Lepri

Quando giovedì Mario Monti si incontrerà con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy a Strasburgo, non ci sarà dubbio su chi dei tre padroneggi meglio l’agenda delle discussioni. L’Italia non solo torna ad essere ascoltata, ma parla con una voce competente proprio su ciò che urge decidere: come salvare l’euro. Purtroppo, non basta: se nelle prossime settimane non maturerà una svolta radicale, diremo in futuro che tutto avvenne troppo tardi, il cambio di governo a Roma come il congresso dei cristiano-democratici tedeschi a Lipsia dove si è indicato in «più Europa» il rimedio. Monti sembra l’uomo giusto per convincere i tedeschi perché il suo pensiero è affine al loro. Ha sempre sostenuto che gli acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario da parte della Banca centrale europea si giustificano solo in una situazione di emergenza ed entro certi limiti. A maggior ragione comprende i tedeschi quando fanno muro contro l’idea che la Bce si dichiari pronta a stampare moneta per sostenere i debiti pubblici, come prestatore di ultima istanza. Nello stesso tempo, sa quanto il …

"Gli eterni vizi dei boiardi", di Alberto Statera

Contanti, valigetta, mazzetta. Torna nelle inchieste giudiziarie il “classico” della Prima Repubblica. Torna per una volta alle origini un po´ naïf, la ben più sofisticata ed estesa corruzione sistemica che ha segnato per tre lustri l´Italia berlusconiana. Poco più di un anno fa, mentre si rivelava in tutta la sua potenza il sistema di potere corrotto dei grandi appalti, dei miliardi pubblici dirottati nelle tasche private, delle nomine pilotate, dei favori massonici, del familismo amorale eretto a sistema di governo, c´era un signore, tale Tommaso Di Lernia, imprenditore, che recava in una valigetta 24 ore 200 mila e passa euro in contanti nei pressi di piazza di Spagna, nella sede dell´Udc di Casini. La consegnava al tesoriere del partito Giuseppe Naro. Solo un altro “mariuolo”, come disse Craxi di Chiesa, spuntato nel nuovo millennio? Dominus dell´operazione fu l´amministratore delegato di Enav, l´Ente nazionale assistenza al volo, Guido Pugliesi, mini-boiardo non dei più autorevoli, superstite della Prima Repubblica proprio perché piccolo e non troppo astuto, sopravvissuto così al cambio di regime che ha catapultato in prima …