"Saviano a Wall Street spiega la mafia agli indignati d'America. Ressa per l'autore di «Gomorra»", di Alessandra Farkas
Roberto Saviano a Zuccotti Park: un’occasione unica per turisti e giornalisti italiani della Grande Mela, che, complice il sole di un tranquillo sabato mattina, si sono dati appuntamento nella leggendaria piazza sgomberata dalla polizia nel cuore di Wall Street, trasformandola in una caotica Little Italy di flash, urla e microfoni. Giubbotto arancione, barba incolta e jeans, l’autore di Gomorra invitato ufficialmente a New York dagli organizzatori di Occupy Wall Street ha iniziato il suo comizio verso mezzogiorno, terminandolo una quindicina di minuti più tardi. Ma tranne pochi fortunati in prima fila — tra questi l’economista Nouriel Roubini — quasi nessuno è riuscito ad afferrarlo. La famosa «magia del microfono umano» — ogni frase ripetuta di bocca in bocca dagli indignati perché a Zuccotti Park i megafoni sono proibiti — con i reporter italiani non ha funzionato. Leggendo da un testo scritto in inglese, Saviano ha spaziato dal tema della mafia («l’unica economia che non conosce crisi») al nuovo governo Monti («dobbiamo dargli tempo, ma non troppo»), da Berlusconi («ha mentito e ora l’Italia è in …