Un settembre nero se è vero che i numeri sulla produzione industriale vanificano quasi interamente, comunque penalizzano molto, i buoni risultati ottenuti nell’arco dei primi nove mesi dell’anno che tuttavia restano positivi. In calo netto sia il fatturato che gli ordinativi. Secondo i rilevamenti Istat, a settembre il fatturato dell’industria è sceso del 5,4% rispetto ad agosto che vuol dire il peggior dato congiunturale dal novembre del 2008. Su base annua è salito però dell’1,9%, trainato dal mercato estero.
Ancora più negative le cifre riguardanti gli ordini che a settembre sono arretrati dell’8,3% rispetto ad agosto. Il dato più basso dall’agosto del 2009. Ed in questo caso a pesare tantissimo è stato lo scarso tiraggio del mercato interno. Anche su base annua il risultato è negativo con una riduzione del 3,6%. Questi i numeri nudi e crudi di una evidente retromarcia rispetto alla performance registrata ad agosto e che aveva fatto immaginare una possibile inversione del trend critico del settore industriale.
Analizzando le cifre relative al fatturato, il nostro istituto di statistica rileva che il dato negativo è un mix del mercato nazionale (-5,4%) e di quello estero (-5,3%) mentre su base annuo la variazione resta positiva grazie solo alla spinta arrivata da fuori confine (+6,2%). Gli aumenti più rilevanti della produzione riguardano i settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+12,9%), della metallurgia e prodotti in metallo (+6,1%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+3,8%). In calo la produzione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-16,2%). Cioè hanno continuato a tirare i prodotti energetici, molto meno quelli elettronici.
Sotto la voce «ordini» settembre ha sfornato numeri ancor più pesanti anche perché alle già deficitarie richieste di forniture provenienti dall’estero (-5,5%) si è aggiunta la forte riduzione della domanda interna (-10,1%). L’aumento degli ordini, che pure ci sono stati, riguarda la fabbricazione dei prodotti chimici (+3,0%), dei prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+0,8%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+0,1%). Le contrazioni più forti nella richiesta di computer, di prodotti di elettronica e ottica (-28,5%).
Nonostante il risultato negativo di settembre, il fatturato e gli ordini restano positivi se si prende in considerazione l’arco dei primi nove mesi dell’anno. Per il fatturato la crescita è dell’8,1% grazie all’effetto export. Gli ordini tra gennaio e settembre sono cresciuti del 9,1%, spinti anche in questo caso dalla domanda estera. Secondo il leader della Cgil, Susanna Camusso «siamo in una disperata congiunzione tra problemi di credibilità internazionale, tenuta economica dell’euro e dati strutturali di una crisi negata per tre anni». Per Luigi Sbarra della Cisl «la flessione di settembre era attesa ed è in linea con l’andamento della produzione industriale e del pil. Ora dal ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture Passera ci aspettiamo una rapida ed energica azione di stimolo».
Il Messaggero 19.11.11