"I fondi per l’Ambiente e il gioco delle tre carte I soldi tornano indietro", di Marco Bucciantini
E’come il gioco delle tre carte. Quella vincente c’è, ma non esce mai. Perché la mano che guida il gioco ha interesse a nasconderla, e incassare così i soldi dell’avventore. Con i finanziamenti per l’ambiente e il territorio è la stessa manfrina. I soldi aleggiano, come la carta vincente. Poi spariscono, non li vede nessuno: non gli enti locali interessati, non i cittadini in forma di opere realizzate per la loro sicurezza. Quei soldi restano al banco, e si scoprono solo le due carte perdenti. Due colpi da baro che assicurano il medesimo effetto: i soldi vengono promessi, annunciati, ma non vengono mai spesi. E restano così al governo, che può impiegarli (o solo prometterli) altrove. Altre volte i soldi ci sono, ma è una finzione: le opere sono progettate e decretate. Ma non vengono mai “cantierizzate”. Per molti motivi: per mancanza di forza politica, per impedimenti tecnici, per eccesso di burocrazia. Ma il perché non è discriminante, come ha confermato la Corte costituzionale appena 3 mesi fa, giudicando un ricorso della Regione Liguria proprio …